Il passato lasciamolo al passato (10)

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It all fell down

DUSTIN☀️

"Ma se un giorno di questi andassimo a bere qualcosa insieme?"

"Non ho l'età legale per bere"

"Se allora venissimo qui al parco a chiacchierare?"

"Io..." i suoi occhioni blu slittano dal terreno ai miei occhi, però improvvisamente il suo telefono squilla facendola sobbalzare. Controlla il display, prima di tornare a guardarmi.

"Io non posso, scusa."

Dopo aver detto ciò, richiama il cucciolo di golden retriever e se ne va, voltandosi un'ultima volta.

In poche parole mi sono preso un palo dritto in faccia.
Al liceo giravano tante voci sul suo conto, dicevano che aveva il cuore di ghiaccio e che non concedeva un appuntamento a nessuno.

Io ho sempre pensato che in realtà ci fosse qualcosa sotto. Lei è la rappresentazione della felicità, come può una persona così piena di vita non viversela a pieno?

Sbatto la testa contro il cuscino chiudendo gli occhi. Sono un deficiente se ripenso alla sbronza che mi sono preso ieri sera.

Non avrei dovuto bere. Dovevo aspettare che Destiny tornasse a casa, non crollare sul pavimento come un perfetto idiota. Se le fosse successo qualcosa io...

Non sopporterei di perderla un'altra volta. Quel dolore è lancinante, ti toglie il fiato dai polmoni, la paura di perdere le persone che ami.

Io ce l'ho costantemente. Ho il terrore che Destiny ritorni a nascondersi dietro le sostanze, ho paura che Tion torni a chiudersi in se stesso, ho paura che Erik torni a casa a riprendersi ciò che aveva lasciato in sospeso e che Xander vada fuori di testa com'è successo quando se ne è andato.

Non posso crollare, perché se crollo io chi tiene in piedi loro?

I always like to play with fire

MALIA🎀

Il passato lasciamolo al passato eh?

Ecco, forse non avrei dovuto accettare di stare in coppia con Xander, se il pretesto era quello.
Perché la sua casa mi ricorda incredibilmente una reggia.

Tutto ciò che avevo e che ora non ho più.

Sollevo gli occhi verso il cancello con incisa sopra la lettera L.

Liar. Un nome, un titolo.

Suono il campanello esterno e i due battenti in ferro si aprono davanti a me.

Oh, wow. Probabilmente c'è una persona addetta che apre e chiude il cancello.

Attraverso il giardino ornato di siepi e una fontanella con rampicanti in oro.

Ricchi? No, è un eufemismo.

La villa di fronte a me è interamente ricoperta di colori chiari, e probabilmente non ci sarà nemmeno una macchia dovuta al tempo.

Mi stringo la borsa con i libri, stringendo i denti e inspirando.

Ce la puoi fare Malia.

Faccio l'ultimo tratto che mi separa dalla porta d'ingresso con il fiato sospeso. Sollevo una mano bussando una volta...due...no, okay, forse tre volte.

Alla quarta la porta si spalanca facendomi cadere in avanti. Cado con le mani premute sul pavimento mentre un sospiro mi esce dalle labbra.

Sospiro? Era un insulto Malia.

Più di mille segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora