Capitolo 15: Il trasferimento delle anime

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«La contessa Ewonye è la ladra. Il marito era l'amante della contessa» esordì Nephele. Lei, Sorin e Caiden erano riuniti nella camera in cui Dorea riposava. Il suo dolce viso era illuminato dalla pallida luna, il suo abito verde si spandeva sul letto. Avevano provato a svegliarla, ma l'antidoto non aveva ancora fatto il suo effetto. I ragazzi si erano aggiornati in merito a ciò che era accaduto loro: Caiden era stato informato del cavaliere di pietra, Nephele e Sorin degli insuccessi del biondo.

«Come sei giunta a queste conclusioni, Neph?» domandò Caiden.

«Partiamo dall'amante. Quel fantoccio...»

«Arnow?»

«Si. Arnnow mi ha detto che sua zia si era sposata con il conte Gerd, dopo che quest'ultimo era diventato improvvisamente ricco. E dalla lettera anonima ritrovata in soffitta sappiamo che colui che l'ha scritta voleva ringraziarla per un enorme prestito»

«Tramite la collana» disse Sorin.

«E abbiamo ipotizzato che la collana contenga l'anima, come garanzia di una promessa scaturita da un sentimento intenso, come l'amore. Inoltre dalla lettera sappiamo che c'era una relazione tra i due»

«Il conte e la figura dell'amante debitore coincidono!» concluse Caiden, il viso colpito dalla realizzazione. «Ma la contessa Chandra? Perché pensate sia la ladra?»

«Come ti abbiamo detto prima, è l'unica persona ancora in vita appartenuta alla setta, a parte il sacerdote Mazios, che è presente all'inaugurazione»

«Si, l'ho visto» disse Caiden.

«È l'unica che conosce la magia e ha delle competenze in ambito magico. Però, come sappia dell'anima della contessa Chandra, è un problema da risolvere.»

«Sicuramente il marito non avrebbe voluto che si scoprisse della relazione» disse Sorin.

«Tuttavia, il fatto che Ewonye lo sapesse o non lo sapesse, non cambia molto» esordì Nephele, dopo attimi di silenzio. Quando gli altri la guardarono interrogativi, spiegò. «Dalle lettere, possiamo affermare che Ewonye e la contessa Chandra fossero amiche. Sicuramente Ewonye avrà fatto qualche domanda in merito alla collana, e la contessa le avrà fornito delle risposte. Che fosse stato un regalo da parte del marito...ad ogni modo, Ewonye ha pensato che fosse il regalo di qualcuno che amava la contessa.»

«E ha ipotizzato che ci fosse la sua anima» continuò Sorin. «Avendo conoscenze in ambito magico, è arrivata alla stessa conclusione a cui siamo arrivati noi»

«Andiamo subito alla sua tenuta, no?» propose Caiden.

«No. Il fatto che abbia rubato la collana oggi non è casuale. Ha scelto questa sera perché era idonea per fare qualcosa con l'anima. Andando nella sua tenuta potremo non trovare nulla e fare un buco nell'acqua» parlò Sorin.

«Ma cosa si può fare con un'anima?» si chiese Nephele, potandosi il pollice alla bocca, mordicchiando l'unghia. Caiden le prese delicatamente la mano, allontanandola dalle labbra. E quando Nephele lo guardò infastidita, bastò guardare Caiden per capire che non lo aveva fatto con cattiveria, anzi.

«All'inizio» disse Sorin, riportando l'attenzione dei due sulla sua figura. «Pensavo che con un'anima non si potesse fare nulla, a parte l'ascensione. Ma sappiamo che Dorea voleva farla ascendere, ed è stata bloccata dalla contessa Ewonye. In biblioteca abbiamo trovato quel libro...»

Gli occhi di Nephele si illuminarono. «Il trasferimento delle anime» disse a bassa voce.

«Sì. È l'unica cosa che mi viene in mente. In tutto il mio percorso di apprendista, però, non ho mai sentito nulla del genere»

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