Capitolo 5: La biblioteca

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«Credo che questa gonna sia troppo lunga, Lady Martya» disse Dorea, rivolta alla sarta che stava riempiendo il tessuto in cui la ragazza era avvolta con spilli. Dorea aveva scelto un tessuto colore verde scuro per confezionare il vestito, su indicazione della zia. Aveva affermato che "nessun colore era più adatto a risaltare la sua bellezza". Nephele, seduta comodamene sul divano, osservava Dorea dare suggerimenti alla sarta riguardo ai ricami, alle maniche, allo scollo. La zia guardava con occhi attenti il lavoro della sarta, scusandosi ogni volta che commentava negativamente il lavoro della donna, criticando il suo modo di cucire o i colori usati per i fili. Nephele alzava gli occhi al cielo ogni volta che la zia iniziava una frase con "Mi dovete scusare, tuttavia potreste fare..."

Nephele aveva idee chiare riguardo l'abito. L'uscita notturna con Caiden per vedere la Luna Rosa le aveva suggerito degli spunti.

«Questo evento deve essere molto importante per voi» disse la sarta, dopo l'ennesima correzione che la zia avrebbe voluto apportare all'abito.

«Voglio solo il meglio per le mie nipoti. Sono mie ospiti, devono brillare sulle altre invitate»

«Ovviamente» disse la sarta in difficoltà.

«Ho mandato i migliori musicisti per animare la serata, il miglior cibo per stuzzicare l'appetito degli invitati, bevande paragonabili all'ambrosia degli dei. Non sarà minimamente paragonabile all'inaugurazione tenuta l'anno scorso dalla baronessa Thiel»

«Non ne dubito»

La donna, inginocchiata verso Dorea, stava sistemando la gonna principesca del suo vestito.

«Che gioielli consigliate che io indossi, Lady Martya?»

«Come volete che inserisca ricami dorati o argentati, Lady Dorea?»

«Dorati» disse lei con fermezza.

«Allora vi consiglio gioielli dorati.»

«Non vedo l'ora che arrivi l'inaugurazione» affermò Dorea, eccitata.

«Lady Nephele, lei invece come immagina il vestito?» le chiese la sarta, distaccandosi da Dorea.

Nephele le espose la sua idea, che non venne del tutto approvata dalla zia. Tuttavia la sarta si dimostrò entusiasta, dunque assecondò la ragazza. I colori scuri non si addicevano all'estate, sebbene fossero molto eleganti, aveva detto la zia tentando di dissuadere la nipote, ma quando Nephele le aveva fatto notare che la cugina avrebbe indossato un abito di colore verde scuro, ogni tentativo di contrasto si placò.

*

Quando la sarta se ne andò, avendo creato le basi su cui confezionare gli abiti, mancava ancora un po' di tempo al tramonto. Nephele si ritirò immediatamente nella biblioteca, più interessata a mondi immaginari che alla realtà concreta.

Era giunto l'orario delle visite. Sebbene la zia Phelia fosse relativamente nuova a quell'ambiente di campagna, era riuscita ad istaurare rapporti con tutto il vicinato. Tutte le nobildonne nelle tenute limitrofe la conoscevano e sovente si facevano visita l'un l'altra.

Pertanto nessuno si sorprese quando una donna dall'aspetto molto grazioso ed elegante fece il suo ingresso nella villa di Lusheath, accolta dal saluto caloroso della zia Phelia.

La donna, che sembrava avere all'incirca quaranta anni, presentava una figura esile. Era vestita di un color verde pastello, che risaltava il colore biondo chiaro dei capelli raccolti in un'elaborata acconciatura. Portava dei sottili guanti bianchi, finemente ricamati. Anche il vestito e l'ombrellino, entrambi riccamente decorati con pizzi e pietre colorate, lasciavano trasparire una condizione sociale elevata.

Mistero a LusheathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora