Le gocce scendevano silenziosamente sul vetro della finestra, mentre il mondo, al di là di essa, continuava ad andare avanti in modo frenetico. Un po' come era sempre stata la sua vita.Frenetica.
Non aveva mai potuto fermarsi, né lo aveva mai desiderato. C'era sempre stato qualcosa da fare: scappare, salvare qualcuno, lottare, cercare vendetta.
Alla fine, però, tutto questo l'aveva condotta in un vicolo cieco. Era stata costretta a fermarsi, a pensare.
Non le era mai successo, prima di allora, di chiedersi una domanda banale e semplice come: "E ora?"
Eppure, in quel momento, era l'unica cosa a cui la sua mente riusciva a pensare.
"E ora?" si chiedeva. "Cosa devo fare, ora che ho perso tutto? Tutto ciò per cui ho sempre lottato."
Yoongi era fermo, con la spalla poggiata sullo stipite della porta, ad osservarla silenziosamente, proprio come era solito fare quando aveva passato tutti quei mesi in coma.
La guardava come si guardano i tramonti: silenziosamente e da lontano.
Da quando era arrivata, non si erano ancora rivolti la parola. Yoongi sapeva bene che, prima o poi, avrebbero dovuto discutere di tutto quanto era successo, ma sapeva anche che in quel momento Alex avesse bisogno solo ed esclusivamente di se stessa.
Erano passati cinque giorni da quando Alex era tornata al quartier generale degli Heiyan e lì aveva trovato Namjoon, Hobi e Yoongi ad accoglierla a braccia aperte.
"L'ho persa." Aveva detto, mentre una singola lacrima le aveva rigato il viso.
Da quel momento, si era rintanata in una delle camere dell'edificio e da lì non si era mai mossa. Rimaneva ore e ore seduta, vicino alla finestra, a guardare fuori nella speranza di vedere di nuovo un volto, conscia del fatto che non sarebbe stato possibile.
Alex sapeva che Jimin era di parola. Sapeva che avrebbe fatto di tutto, pur di salvare Dahlia, persino tenerla il più lontano possibile dalla causa delle minacce che incombevano su quella piccola creaturina, nonché lei stessa.
«Dici che si tratta di una maledizione?» sussurrò Alex, di punto in bianco, mantenendo gli occhi fissi sul cielo grigio davanti a sé.
Yoongi sussultò lievemente per la sorpresa. Non la sentiva parlare da troppo tempo.
«Essere perseguitati dagli errori dei propri genitori, dici che è una maledizione che c'è sulla mia famiglia?» chiese ancora la ragazza, spiegandosi ulteriormente. «Io sto cominciando a credere di sì.»
Yoongi inspirò profondamente e, titubante, fece qualche passo per addentrarsi nella stanza, senza però avvicinarsi completamente ad Alex.
«Non voglio che mia figlia viva una vita come la mia.» continuò la ragazza. «Non voglio che il suo futuro sia fatto di fughe, armi, battaglie che non le appartengono, nemici e minacce. Voglio che abbia la possibilità di vivere. Vivere sul serio, proprio come avrei dovuto fare io, invece che concentrarmi sulla vendetta. Perché le mie scelte devono incombere anche su di lei? Forse, sarebbe stato meglio che lei non mi avesse mai conosciuta! Forse, avrei dovuto darla in adozione, sicuramente avrebbe incontrato una famiglia normale, in grado di prendersi cura di lei come si merita, invece si è ritrovata con un padre che, per paura, se n'è andato, lasciandola da sola con una madre piena di nemici e problemi! Non doveva andare così! Ho sbagliato, ho sbagliato tutto! Ho-»
«Alex!» a quel punto, Yoongi intervenne, entrando nel campo visivo della ragazza, bloccandole la vista sulla finestra, ma lei continuò imperterrita.
«Avrei dovuto lasciarla a qualcuno di più competente, che fosse in grado di volerle bene veramente e non-»
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Paradise Gone Wrong [Rosekook Italian FanFic] j.jk • p.cy
Fanfictrailer: https://m.youtube.com/watch?v=O1vS6oRcMb8 ROBBERY GONE WRONG - SEQUEL Quasi un anno dopo l'esplosione, Alex si sveglia dal coma. Non sa cosa sia accaduto negli ultimi mesi e non sa che cosa le riservi il futuro. Ha solo 5 consapevolezze al...