- Capitolo trentasette -

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Harry's POV

Camminai velocemente lungo i corridoi dell'ospedale, con un sacchettino bianco contente una brioche dolce vuota, tra le mani. Ebbi un flashback della prima mattina in ospedale di Louis, quando gli avevo portato la colazione, che aveva mangiato in un batter d'occhio. Sorrisi, ricordando mesi fa, quando ci eravamo incontrati per la prima volta, proprio in quel ospedale.

- Dottor Styles! È bello rivederla. Bentornato. – sorrise gentilmente Lucy quando la incontrai. Ricambiai il sorriso e le passai accanto velocemente, facendo svolazzare il mio camice.

- E' bello essere tornati. – feci, allontanandomi. Sorrisi tra me e me, felice di essere tornato al lavoro. Era bello incontrare facce conosciute e poter essere d'aiuto in diversi modi, nonostante mi mancasse già stare tutto il giorno a casa, steso sul divano, con il mio ragazzo tra le braccia. Mi fermai davanti alla porta della sua camera, passandomi una mano tra i capelli per rendermi presentabile, poi bussai. Attesi qualche secondo, ma, quando non sentii nulla d'altra parte, pensai stesse ancora dormendo, così entrai. E infatti, mi ritrovai davanti un Louis accovacciato tra le coperte, con il viso schiacchiato contro il cuscino e le labbra socchiuse che lasciavano uscire, di tanto in tanto, piccoli sospiri. Sorrisi, preso dall'emozione di vedere quel ragazzo così perfetto, piccolo, dolce, adorabile e da strapazzare di baci. Ogni volta che lo vedevo, mi sentivo emozionatissimo e il fatto di vederlo di nuovo in un letto di ospedale, ma sapendo che stava bene, era ancora più forte, come emozione


- Amore. – sussurrai, appoggiando il sacchetto con la sua colazione sul comodino. Mi sedetti piano sul suo letto, cercando di non svegliarlo troppo bruscamente, o sarebbe stato noioso tutto il giorno, e infilai una mano tra i suoi capelli, poi iniziai a giocarci lentamente. Lui si mosse leggermente, allungandosi contro al mio tocco. – Piccolo, devi svegliarti. Sono qua per prelevarti del sangue e per vedere se stasera possiamo tornare a casa. Dai alzati, ho una brioche. – dissi persuasivo osservando ogni minimo dettaglio del suo viso perfetto.

- Dolce vuota? – borbottò. Ridacchiai guardandolo: aveva ancora gli occhi chiusi, eppure la parola "brioche" aveva un effetto magico su di lui.

- Dolce vuota. – affermai sorridendo. Portai le mie mani lungo la sua schiena, fino ad accarezzargli i fianchi.

- Tu mi vizi. – constatò Louis spingendosi sul mio petto. Scoppiai a ridere e lo guardai negli occhi, che aveva finalmente aperto.

- Se vuoi posso sempre smettere. – proposi alzando un sopracciglio.

- Mh, meglio di no. Hai preso anche il tè?– chiese lui con un sorriso, mentre strusciava il suo naso contro al mio petto. Sorrisi affettuosamente a vederlo da appena sveglio comportarsi come un piccolo gattino.


- No, lo sai che aumenta i battiti cardiaci. Lo potrai bere tra qualche settimana, resisti. - .


- Peccato. - disse lui con un broncio adorabile. – Buongiorno, comunque. - .

- Buongiorno. – ricambiai il saluto allungandomi a prendere il sacchettino bianco, per poi passarglielo. Lui, allora, si mise seduto a gambe incrociate accanto a me e infilò il naso dentro al sacchetto, per poi tirare fuori la brioche. Mentre la stava mangiando compiaciuto, gli alzai la maglia fino al petto per controllare i nuovi punti che gli avevano messo, guadagnandomi un'occhiata storta. – Che c'è? – chiesi ingenuamente, alzando gli occhi sui suoi.

Hold You - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora