- Capitolo tredici -

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Harry's POV

 - Ci stai facendo saltare i nervi, Harry. Smettila di tappettare con quella maledetta gamba. – mi rimproverò Niall prima di appoggiare una mano sul mio ginocchio. Lo guardai e lui mi sorrise teneramente, Liam e Zayn stavano zitti, uno tra le braccia dell’altro. – L’intervento è andato bene, smettila di torturarti psicologicamente. - . 

Mi alzai di scatto in piedi per avvicinarmi al letto su cui c’era Louis, ancora addormentato per l’anestesia. L’operazione era durata più del previsto, ma solo perchè mi ero preso tutto il tempo possibile per evitare ogni tipo di errore. A quell’ora, però, si sarebbe già dovuto svegliare, o perlomeno avrebbe dovuto riprendere un po’ di colorito: era ancora molto pallido. 

- Se ho sbagliato qualcosa? Se non ho collegato bene il suo cuore all’impianto? – blaterai prendendo in mano la cartella del ragazzo per controllare che i suoi valori fossero corretti. 

- Calmati. Siediti o vatti a prendere un caffè, un- incomincio Zayn, ma si fermò quando si udì un piccolo gemito. 

Subito alzai gli occhi verso Louis e lo vidi contorcersi debolmente sotto il lenzuolo bianco. Si stava guardando intorno impaurito quando lo vidi rabbrividire. 

- Lou! Sei sveglio. Come ti senti? Hai dei dolori? Respiri bene? – chiesi strizzando gli occhi, ansioso di sapere come stava. 

- Harry. – disse tanto piano che quasi non lo sentii. Era così fragile sotto a quelle coperte enormi. Mi avvicinai e gli presi una mano. 

- Sono qua, piccolo. Non devi rispondermi se ti senti ancora debole, è normale. Dimmi solo se hai dei dolori. – gli chiesi mordendomi il labbro inferiore mentre gli accarezzavo il palmo della mano con il pollice. 

- No, mi brucia solo il petto. – riuscì a dire un po’ confusamente. Annuii. 

- E’ normale, sono i punti che tirano un po’. – gli spiegai sospirando di sollievo. – Riposati, Lou. Non vado da nessuna parte, quando ti sveglierai sarò proprio qua accanto a te. - . Gli spostai il ciuffo castano dalla fronte sorridendogli affettuosamente. Lui chiuse gli occhi e dopo qualche minuto era già tornato a dormire.

 Avvicinai la sedia di plastica al letto del castano, per sedermi, mentre continuavo ad accarezzargli la mano, sotto lo sguardo vigile dei nostri amici.

 - Te lo avevo detto che sarebbe stato bene. - . Sussultai girandomi verso Niall e annuii guardandolo.

  

Louis' POV

 Quando mi svegliai la luce era spenta e dei ricci mi facevano il solletico al braccio. Cercai di allungarmi per vedere cos’era, ma una fitta di dolore mi pervase il petto, così dovetti tornare a sdraiarmi. Mi sentivo davvero scombussolato: lo stomaco a malapena tratteneva quello che vi era dentro, la testa mi girava e il petto mi bruciava. Se stavo morendo, avrei voluto che succedesse in maniera diversa. 

Arricciai il naso quando l’istinto di vomitare mi fece contrarre i muscoli e per poco non vomitai lì, davanti a me, sul letto. 

- Louis, tutto bene? Posso aiutarti in qualche modo? - . Sussultai spaventato, prima di riconoscere l’accento irlandese. – Scusa, non volevo farti paura. – disse avvicinandosi al letto, in modo che lo potessi vedere. 

- Ho una gran nausea. – parlai piano, un po’ per non svegliare Harry, un po’ perchè non avevo molte forze. 

Vidi Niall appoggiare una mano sulla schiena di Harry, per poi scuoterlo leggermente. Dopo aver svegliato il riccio, accese la luce, meritandosi le lamentele assonnate di Harry che era rimasto a sedere, alzandosi solo col busto dal materasso. I suoi occhi vagarono fino a che si incontrarono nei miei. Nel momento in cui i nostri sguardi si incrociarono, verde e blu, blu e verde, il mio stomaco sussultò, ma questa volta non era nausea, erano tante, bellissime farfalle.

Hold You - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora