- Capitolo diciannove -

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Louis' POV

Una settimana era passata dal mio ultimo attacco di cuore e mi stavo riprendendo bene, molto meglio delle altre volte: camminavo da solo e stavo in piedi senza sforzo, potevo farmi la doccia da solo e giravo annoiato per i corridoi.

La cosa che maggiormente odiavo degli ospedali era il fatto di sentirsi sempre le mani sporche nonostante si presuppone che sia un luogo pulito e disinfettato.

 Sbuffai spingendo il pulsante per poi mettere le mani sotto a quell’aggeggio che avrebbe dovuto buttare fuori dell’amuchina, ma che invece rimase assolutamente fermo, come a sfidare la mia pazienza.

 - E’ rotto da mesi, ma la dirigenza lo lascia perchè dice che aiuta l’immagine dell’ospedale. - . Mi girai verso la voce familiare e sorrisi alla vista di un ammasso di ricci indomabili e a un paio di occhi verdi che mi guardavano con tenerezza. 

- Allora devi dire alla dirigenza che Louis Tomlinson vuole della cazzo di amuchina perchè ha le mani lerce. - . 

- Esistono i lavandini, ne hai uno in camera tua, lo sai? – chiese abbracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia spalla. Feci una smorfia, silenziosamente godendomi il calore del suo corpo slanciato. 

- Peccato che la mia fottuta stanza sia dall’altra parte dell’ospedale. - . Lui scoppiò a ridere nel mio orecchio, poi mi baciò una guancia. Sospirai leggermente irritato. 

- Vedo che ti senti meglio, amore. – disse divertito mentre strofinava il suo naso freddo contro la mia guancia. 

- Sì, ma mi sento le mani sporche. – piagnucolai. Lui mi strinse più forte. 

- Cosa ci fai in giro a quest’ora? Hai idea di che ore siano? – mugugnò contro la mia guancia. 

- Sinceramente, no. Mi ero perso e sto vagando da ore. - . 

- Non ti devi affaticare. – mi rimproverò. – Andiamo, ti riporto alla tua stanza. Mi sembri un pulcino che ha perso la mamma. Comunque sono le due di notte. – ridacchiò mentre gli pizzicavo un fianco. 

Harry's POV 

Portato Louis in camera, avevo aspettato che si addormentasse, coccolandolo e stringendolo a me, per poi lasciargli un bacio sulla fronte e uscire dalla stanza.

 Controllai l’orologio e mi diressi verso il mio ufficio: il turno era finito, sarei potuto andare a casa. Così raccolsi le mie cose dallo studio e uscii dall’ospedale, lasciando un pezzetto del mio cuore nella camera del moro.

 Una volta seduto in macchina digitai un messaggio veloce a Zayn e a Liam per informarli di ciò che era successo a Louis una settimana prima. Lui mi aveva assicurato di averli chiamati appena si era ripreso abbastanza da riuscire a scrivere un messaggio, dopo l’infarto, ma io non ero troppo convinto.

  

A: Zayn; Liam (gruppo)

Sono il dottor Styles. Volevo informarvi che Louis è di nuovo in ospedale in seguito a un infarto avvenuto una settimana fa. Credo che gli farebbe piacere avervi accanto e se non ve lo ha detto, è solo perchè si sente un peso. Spero voi capiate che ora più che mai, ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, non di qualcuno che sia arrabbiato con lui.

Spero di vedervi domani, H.

 Mi schiaffeggiai mentalmente per come ero passato dal professionale alla modalità fidanzato. Misi il telefono in tasca e accesi il motore della macchina. Mi allontai di malavoglia dall’ospedale. Avrei tanto voluto restare accanto al mio ragazzo, ma la mattina dopo avrei avuto un turno lungo e stressante e necessitavo di riposo. 

Hold You - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora