Jacopo era appoggiato al letto di Jennifer con la testa china sul materasso, continuava a tenerle la mano tra le sue, l'unico contatto che si era concesso da quando era entrato in quella stanza.
Il tempo sembrava amplificato là dentro e non aveva idea di quante ore fossero passate, per quanto ne sapeva potevano essere passati giorni così come pochi minuti, non si era mai alzato da quella sedia scomoda e non era sua intenzione farlo finché Jennifer non si sarebbe svegliata.
Prima di entrare, Jacopo ed il Dottor Zenga si erano fermati in un ambiente chiamato "zona filtro", proprio perché di passaggio tra l'esterno e l'interno del reparto e, come da regolamento, gli era stato fornito un kit di materiale sterile che comprendeva dei calzari, una mascherina, una cuffia ed un camice verde usa e getta, che aveva prontamente indossato prima di entrare. Anche l'uomo al suo fianco fece lo stesso, poi, dopo essersi disinfettati le mani con una soluzione alcolica, avanzarono verso la stanza in cui era ricoverata Jennifer, la trentotto.
«Troverà sua moglie senza abiti, con diversi monitor attaccati. E' stata messa sotto ventilazione meccanica ad alta profusione d'ossigeno per aiutarla a respirare meglio, la frattura dello sterno ha provocato una contusione polmonare» il medico continuava a camminare mentre lo informava sulla situazione che avrebbe trovato una volta oltrepassata la porta della camera, Jacopo lo ascoltava in silenzio mentre si guardava intorno.
C'era odore di disinfettante e di disperazione in quel reparto, lo stesso odore che aveva sentito per tanti anni da bambino, quando andava a trovare il padre ricoverato nel reparto di oncologia dopo una delle sue tante ricadute. Erano stati i dieci anni più bui della sua vita e, nonostante i suoi genitori avessero fatto del loro meglio per renderlo un bimbo sereno, quella situazione gli aveva rubato gran parte della sua infanzia e della sua adolescenza.
Quando suo padre era deceduto, della sua dolce mamma era rimasto solo l'involucro. La malattia, seppur in modo diverso, aveva divorato anche lei, portandola ad un forte esaurimento nervoso e, sebbene sia forse disumano ammetterlo, fu proprio la morte di suo padre a rendere la vita a sua madre e, di conseguenza, al suo ormai figlio adolescente.
Jennifer e Jacopo si erano conosciuti circa un decennio dopo ed entrambi portavano sulle spalle il peso immenso del cancro, che oltre a mietere milioni di vittime, spesso distrugge anche la stabilità mentale delle persone vicine ai malati oncologici stessi.
Se pur ad età differenti, i due coniugi avevano perso rispettivamente il padre e la nonna. Questo lungo percorso li aveva portati ad avere una visione molto precisa di quello che è l'accanimento terapeutico e tutti e due concordavano sul fatto che, qualora ce ne fosse stato bisogno, avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere per evitarlo. Ma Jacopo adesso non era più certo che sarebbe riuscito a mantenere quella promessa se fosse stato necessario prendere una decisione, non era pronto a lasciarla andare, dovevano ancora fare insieme un milione di cose.
«Quindi,» le parole del dottore lo fecero tornare concentrato nel presente, «non si preoccupi se sentirà dei bip o rumori diversi, i macchinari ed i monitor attaccati sono molti, ma l'equipe medica sa riconoscere ogni singolo suono ed interviene subito se c'è qualcosa che non va, spesso sono solo avvisi di controllo, non si faccia spaventare» Jacopo fece cenno con la testa per lasciare intendere che era tutto chiaro.
Ormai erano fermi difronte alla trentotto da una manciata di minuti e l'uomo in camice lo continuava a fissare, come per esortarlo ad entrare, poi si schiarì la voce e, con tono basso e poggiandogli una mano sulla spalla, si congedò «bene, se non ha altre domande, vado a finire il giro delle visite. Per qualsiasi cosa, non esiti a chiamarci».
Quando Jacopo entrò e vide sua moglie, il suo cuore saltò un battito o forse, gli accelerò talmente forte da non essere più in grado di capire se era ancora umanamente possibile essere vivo.
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Adesso. Prima o poi.
RomantikJennifer e Jacopo sono sposati da 6 anni , ma stanno insieme da quasi un decennio. La loro storia nasce per caso, e quella che doveva essere l'avventura di una notte ,si trasforma in un amore inatteso, passionale e sempre più coinvolgente, tanto da...