Capitolo Zero

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CAPITOLO ZERO 

Da qui.


"Dove resto solo io

Dove resti solo tu

Dove il mondo non ha più senso

Qui, dove tutto sembra che sia da sempre immobile

Dove il resto non ha più senso

Qui"


10 Ottobre 2021

L'auto percorreva la strada semi deserta in direzione ovest, c'era un silenzio irrealistico nell'abitacolo, nessuno aveva il coraggio di proferire parola. I tergicristalli continuavano ad azionarsi automaticamente benché non stesse minimamente piovendo, probabilmente per colpa della condensa sul vetro anteriore che dava falsi segnali al sensore.

C'erano appena dodici gradi, ma il cielo era sereno e prometteva temperature miti almeno per quella terza Domenica d'autunno. Secondo il meteorologo alla radio infatti, le condizioni meteo sarebbero precipitate la settimana successiva, dove era prevista un'irruzione d'aria fredda di matrice scandinava che avrebbe portato temporali e ulteriori cali di temperatura.

La giovane coppia aveva ascoltato le previsioni del meteo che avevano segnato la conclusione del notiziario del giorno lasciando spazio ad una vecchia e melodica canzone di Venditti, senza però prestarvi attenzione, assorti completamente in quello che speravano fosse solo un finto allarme e non il preludio di quello che sarebbe stato il loro più arido e freddo inverno.

Jacopo teneva gli occhi ben saldi sulla strada, mentre con una mano stringeva quella di Jennifer, facendo dei piccoli movimenti circolari e ritmici con i polpastrelli, nell'intento di avere una qualsiasi reazione da parte di sua moglie, che sembrava completamente assente, intenta a guardare fuori dal finestrino la città che si stava pigramente svegliando con le prime luci dell'alba.

Era Domenica, i lampioni erano ancora accesi tra i tigli che incorniciavano la carreggiata con le prime foglie gialle. La pasticceria all'angolo del palazzo aveva la saracinesca alzata ed una ragazza minuta spostava i piccoli tavolini rotondi all'esterno del locale, posizionandoli sotto il gazebo di pertinenza, approfittando di queste ultime giornate di sole.

Poco più avanti il semaforo rosso fece arrestare la loro corsa, e Jenny si soffermò sul vecchio edicolante del paese, un omone paffuto con dei buffi baffi bianchi e gli occhi azzurri e tristi, che era intento a sistemare le locandine dei principali quotidiani che riportavano le notizie del giorno: gli scontri avvenuti durante il corteo di Roma organizzato da alcuni movimenti "No Vax", le elezioni in Repubblica Cieca e le dimissioni del Cancelliere austriaco. Mentre quello che quasi certamente era suo figlio, vista la smaccata somiglianza, portava le solite tre copie di giornale al bar di fronte.

Quando ripartirono, la loro auto era l'unica in movimento sul lungo stradone alberato e, a parte una donna a passeggio con il suo carlino, e un temerario ragazzo intento in una corsetta mattutina, non sembrava esserci anima viva per la via ancora avvolta dalla penombra. Jennifer non poté fare a meno di pensare che non avrebbe mai e poi mai fatto jogging a quell'ora del giorno, né tanto meno si sarebbe mai potuta alzare così presto per portare fuori un cane. Le piacevano gli animali, ma non capiva come tanto sacrificio non pesasse ai loro padroni, era una cosa che non avendola mai provata, non riusciva proprio a comprendere.

Adesso. Prima o poi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora