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Yeonjun si svegliò quella mattina a causa di un incubo come succedeva ogni giorno, ma quel giorno si sentiva particolarmente stanco. Sarebbe rimasto a letto, chiuso in casa, ma era meglio per lui uscire così non avrebbe rischiato di annegare nei suoi pensieri.
Si alzò dal letto a fatica e andò a prepararsi per la giornata in sala, come ogni mercoledì.
Le giornate iniziavano a scaldarsi a causa dell'arrivo della primavera, così potè evitare il giubbotto pesante. Si mise una maglia a maniche corte bianca con sopra una felpa grigia pesante e dei semplici jeans larghi, comodi anche per ballare. Si mise un cappello nero e si tirò su il cappuccio della felpa, prese la borsa per la palestra e uscì dall'abitazione.

A passo svelto si incamminò verso la fermata dell'autobus, pronto a incontrare Soobin e perdersi in ogni sua parola. Quando arrivò, però, si bloccò sul posto e fu tentato di tornare a casa.
Il più alto non era solo, ma al suo fianco c'era un ragazzo dai capelli neri abbastanza lunghi che rideva e scherzava con lui.
Yeonjun non sapeva esattamente cosa fare, avvicinarsi a loro era fuori discussione e ciò lo infastidiva. Soobin lo vide e gli fece cenno con la mano, ma il corvino gli diede le spalle e fece per andarsene.
Il moro gli corse dietro e gli afferrò il braccio per fermarlo, facendolo girare.

"Yeonjun, dove vai?" gli chiese confuso e il maggiore si scostò dalla sua presa.
"Vado a casa, non ho voglia di stare qui oggi." rispose, anche se il reale motivo era che si sentiva ferito perché Soobin aveva portato qualcun altro, nonostante sapesse della difficoltà che aveva fatto con lui ad aprirsi un po'.
"Ascoltami Jun, lui è un mio amico ed è qui perché voglio che tu lo conosca. Fidati di me, lui fa bene al cuore, dagli una possibilità come hai fatto con me." cercò di convincerlo e gli porse la mano.
Yeonjun lo guardò negli occhi e vide quello sguardo sicuro e dolce che fino a quel momento gli aveva sempre mostrato per ottenere la sua fiducia. Sospirò e prese la sua mano volendosi fidare per una volta di qualcuno.
Soobin lo trascinò dal suo amico e una volta di fronte non sciolse le loro mani intrecciate, ma strinse solo di più quella del maggiore.

"Ciao, tu devi essere Yeonjun, io sono Beomgyu. Sei bello come diceva Soobin." esclamò il ragazzo con fin troppa enfasi.
"Gyu, non iniziare." lo avvertì il moro lanciandogli uno sguardo di fuoco.
"Che c'è BinBin? Hai paura che possa dire qualcosa per metterti in imbarazzo? Tranquillo sono sicuro che farai tutto da solo." lo prese in giro e Yeonjun non potè fare a meno di lasciarsi andare a un leggero sorriso.
Soobin aveva ragione, faceva bene al cuore, la sola vicinanza con Beomgyu lo inondava di sensazioni positive.

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Durante l'attesa per l'autobus i tre ragazzi avevano parlato, o meglio, due dei tre avevano parlato tutto il tempo, prendendosi in giro. Yeonjun aveva guardato i due amici desiderando di avere lo stesso rapporto con qualcuno.

"Oh, Jun, non pensare di poter scappare, oggi vivrai una giornata da Soobin." disse il più alto facendolo preoccupare leggermente, visto che aveva sentito molte storie in quei due mesi che si conoscevano.
"Tranquillo Yeonjun, non ti mangeremo, anzi, ti faremo sentire parte della famiglia." lo rassicurò Beomgyu con il suo sorriso entusiasta.
Guardò Soobin, cercando di avere un minimo di conforto e lui, per calmarlo un po', gli riprese la mano, stringendola.

Quando l'autobus arrivò tutti e tre salirono e per tutto il viaggio Yeonjun continuò a stringere la mano del più alto, giocandoci di tanto in tanto per combattere il nervosismo.
Scesero alla fermata dove solitamente scendeva Soobin e li seguì all'interno del grande parco davanti alla fermata.

"Solitamente andiamo a fare colazione in un bar, ma visto che non fa più tanto freddo facciamo colazione all'aperto." lo informò Beomgyu camminando velocemente verso delle panchine in cui era già seduto un ragazzo.
Yeonjun si sentì nuovamente a disagio, così strinse ancora di più la mano di Soobin e cercò quasi di nascondersi dietro di lui.
"Tranquillo, sono solo i miei amici, sei al sicuro." gli disse il moro accarezzando delicatamente il palmo della sua mano. Il corvino annuì e cercò di darsi forza.

"Taehyun, lui è Yeonjun." lo presentò al suo amico e il ragazzo di nome Taehyun lo guardò curioso, ma non disse nulla se non un saluto tranquillo. Lo aveva trattato normalmente e non gli aveva fatto nessuna domanda, forse accortosi del suo evidente disagio.
Si sentiva molto meglio visto che gli amici di Soobin erano stati comprensivi nei suoi confronti.

"Scusate il ritardo, ma mi sono svegliato tardi e sono passato a prendere i nostri caffè." disse un altro ragazzo arrivando con una busta e alzandola verso gli amici.
"Kai, sei sempre il solito, spero che tu ne abbia preso uno per il nostro nuovo amico." lo rimproverò Taehyun con un piccolo sorriso sulle labbra. Yeonjun cercò di dire che non c'era bisogno, ma si ritrovò con un caffè in mano.

Rimasero a parlare un po' tutti insieme, mentre Soobin sembrava non voler staccare la mano da quella del corvino, Beomgyu teneva la testa appoggiata sulla spalla di Taehyun, che aveva capito essere fidanzati e Kai raccontava le avventure con le sue sorelle.
A un certo punto Soobin si avvicinò al suo orecchio.

"Vieni con me." gli disse alzandosi dalla panchina e Yeonjun lo seguì senza dire una parola.
Lo portò un po' più lontano dai suoi amici, davanti a un bellissimo salice piangente e si sedette sull'erba, dicendogli di fare altrettanto.
Si sedettero uno vicino all'altro e si guardarono in torno.

"Mi dispiace se ti ho messo a disagio facendoti conoscere i miei amici." disse guardando le loro mani intrecciate.
"Non devi dispiacerti Soobin, anzi ti devo ringraziare per i tuoi sforzi." rispose Yeonjun con un sospiro, decidendo di dare completamente fiducia al moro.

"In questo momento ti racconterò una cosa, devi promettermi che ascolterai tutto e non mi tratterai diversamente dopo."

Parole: 1010

9 and Three Quarters. -Yeonbin-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora