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Era tutto bianco, estremamente bianco e lui era seduto ai piedi dell'unico albero presente, abbracciandosi le ginocchia.
"Yeonjun, figlio mio." lo chiamò una voce fin troppo familiare facendogli alzare la testa di scatto.
Sua madre era davanti a lui, con un lungo vestito bianco e i capelli neri che gli ricadevano sulle spalle, il sorriso gli incorniciava il volto e gli occhi felini, uguali ai suoi, lo squadravano con gioia.
"Mamma." esclamò alzandosi in piedi e abbracciandola.
"Mi sei mancato Junie, non immagini quanto. -si staccò dall'abbraccio e lo guardò negli occhi- Cosa stai combinando? Non ti riconosco più, bambino mio." gli disse prendendogli il viso tra le mani.
"Senza te nulla ha più senso, mamma." le rispose abbassando lo sguardo.
"Non hai mai avuto bisogno di me Yeonjun, sei sempre arrivato dove volevi con le tue forze e io sono così fiera di te per questo. La mamma sta bene, è felice, tu devi solo vivere al massimo come hai sempre fatto. Io continuerò a vegliare su di te, figlio mio e se ti mancherò potrai trovarmi nella prima neve, nelle piogge estive, nelle stelle e nei fiori appena sbocciati. Ama follemente, divertiti e raggiungi i tuoi sogni, lotta per chi sei. Questo non è il tuo posto, bambino mio, i tuoi amici hanno ancora bisogno della loro stella, soprattutto Soobin." gli disse facendogli un piccolo occhiolino alla fine e lo abbracciò di nuovo.
"Lotta, Yeonjun, lotta più che puoi."

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Soobin sentiva delle dolci carezze sul capo, si sentiva come in una di quelle sere in cui lui e suo padre appoggiavano entrambi la testa sulle gambe di sua madre e lei passava le mani tra i loro capelli fino a farli addormentare.
Sorrise leggermente prima di aprire gli occhi e guardarsi intorno. Non era a casa sua e non aveva la testa appoggiata sulle gambe di sua madre, ma su un lettino in una posizione scomoda.
Rendendosi conto di essere ancora in ospedale si alzò di scatto e guardò la stanza, per poi girarsi verso dove il corvino riposava.

"Jun..." disse sorpreso di vederlo sveglio.
Il corvino gli sorrise semplicemente, guardandolo con un'espressione serena che Soobin non gli aveva mai visto e quasi gli venne da piangere.
"Ti sei svegliato, finalmente." lo abbracciò, stringendolo come se avesse avuto paura che sarebbe potuto scappare via.
"Mi dispiace Bin, per tutto, mi dispiace così tanto." gli disse il maggiore seppellendo il viso nel suo collo.
"Non farlo mai più, se dovessi di nuovo sentire il bisogno di farti del male pensa a me. Ho bisogno di te Jun." sussurrò e Yeonjun si staccò per guardarlo negli occhi.
"Ho pensato a te, ma era troppo tardi. Mi è bastato pensare ai tuoi occhi e al tuo sorriso per capire che non potevo lasciarti." gli confessò accarezzandogli il viso.
Alzando il braccio per sfiorargli la guancia notò le fasciature ai polsi e si sentì orrendo. Sarebbero rimaste delle cicatrici piuttosto evidenti, ma soprattutto quelle cicatrici sarebbero rimaste dentro di lui.
"Non guardare, altrimenti ti sentirai solo male." lo richiamò Soobin, facendo tornare il suo sguardo su di lui.

Yeonjun non ci pensò più di tanto, mise semplicemente una mano dietro il collo del minore e lo avvicinò a sè, facendo scontrare le loro labbra in un bacio che desideravano entrambi da fin troppo tempo.
Le sue labbra erano qualcosa di totalmente sconosciuto, ma allo stesso tempo le sentiva così familiari, come quando senti il profumo di gelsomino d'estate, sorprendente e familiare.
Si prese tempo per assaporare quella dolce sensazione, quella di essere finalmente nel posto giusto e nel momento giusto.
Soobin dopo qualche attimo di sorpresa ricambiò il bacio, afferrando il volto del corvino con le mani.
Yeonjun non sapeva che emozioni stesse provando l'altro e per accertarsene appoggiò una mano sul suo petto, sentendo sotto le dita il battito accelerato del suo cuore, che lo fece sorridere sulle sue labbra.
Assaporò anche lui ogni minimo secondo di quel bacio che aveva desiderato per mesi, ma che mai aveva pensato di ricevere.
Si staccarono dopo attimi che sembravano interminabili e rimasero con le fronti attaccate a riprendere aria.

"Dovrei andare a chiamare il dottore." disse di punto in bianco il più alto, facendo annuire leggermente Yeonjun. Così si staccò un po' titubante, insicuro se davvero voleva uscire da quella stanza e si alzò dal suo posto, andando subito a chiamare il dottore per accertarsi che il maggiore stesse completamente bene dopo il coma farmacologico.

Ogni cosa era al suo posto ora, ogni insicurezza, ogni briciolo di tristezza sembrava scomparso, come per magia. Stava bene, si sentiva finalmente sollevato ed era così eccitato per la nuova situazione che avrebbe voluto alzarsi da quel letto e correre verso la vita che lo stava aspettando. Aveva lasciato indietro così tante cose e non vedeva l'ora di riprendere in mano tutto.

Si fece controllare dal dottore e quando questo disse che stava bene Soobin tirò un sospiro di sollievo, tornando al suo fianco.

"Ci sono un po' di persone per te Jun, sei pronto?" gli chiese passandogli la mano tra i capelli neri disordinati.
Yeonjun annuì leggermente, pronto ai vari rimproveri.
Entrarono Kai, Taehyun e Beomgyu, che lo abbracciarono e gli tirarono anche qualche pugnetto di rimprovero, ma lui lì accettò con un sorriso di gratitudine sulle labbra, quei tre lo riuscivano a far sentire sempre a suo agio, era incredibile.
Entrò zia Yoon, che gli depositò un dolce bacio sul capo e gli disse che aveva avuto paura di perdere anche lui, seguita poi da Taehyung, abbracciò entrambi strettamente, perché erano le due persone a cui doveva di più.
Poi vide entrare le ultime persone che pensava di vedere, suo padre, con la sua nuova moglie e la loro bambina appena nata.

"Papà, che ci fai qui?" chiese prendendo la mano di Soobin e stringendola come se da ciò dipendesse la sua esistenza.
"Pensavi che non mi interessasse vedere mio figlio dopo che ha rischiato di morire?" lo rimproverò e Yeonjun abbassò lo sguardo, trovando le coperte bianche più interessanti degli occhi dell'uomo che l'aveva cresciuto.
"Junie, mi dispiace per tutto, non volevo tutto ciò per noi, lo sai. La morte di tua madre è stata per me come una pugnalata nel cuore e poi ho perso anche te, mi sono sentito...inutile. Non sapevo come aiutare sia me che te ad andare avanti." gli disse facendo qualche passo verso di lui.
"Avresti dovuto essere al mio fianco, non a cercare un rimpiazzo di mamma, sono tuo figlio, ma tu hai deciso che volevi un'altra famiglia."
A quelle parole suo padre si sedette sul suo letto, nel lato opposto a dov'era Soobin. Sembrava distrutto, a Yeonjun non era passato inosservato il suo viso sciupato, le sue occhiaie e gli occhi arrossati.
"Non ho cercato un rimpiazzo, quella donna che tu non riesci ad accettare ha raccolto il mio cuore distrutto e l'ha ricomposto senza che io lo chiedessi. Yeonjun, tua madre è sempre con me e la vedo ogni volta che ti guardo, i tuoi occhi uguali ai suoi, il tuo sorriso puro come il suo, la tua stessa passione per la danza. Tu sarai per sempre mio figlio e tua madre rimarrà sempe il mio grande amore, ma dai a loro due una possibilità." gli disse e Yeonjun vide la donna che aveva in braccio la bambina avvicinarsi e porgergli il fagotto con un sorriso dolce.
Lui, confuso, prese l'esserino tra le braccia e la guardò.
Dio, come assomigliava a suo padre ed era bellissima, così bella che senza accorgersene aveva iniziato a piangere.
I suoi occhi curiosi e vispi lo avevano incantato, aveva lo sguardo spensierato e privo di ogni timore. Non avrebbe più voluto lasciarla, tanto si sentiva felice di averla tra le braccia.
Le accarezzò una guancia, ma la bambina incuriosita dal suo toccò tirò fuori una manina e afferrò un suo dito, sorridendo felice mentre ci giocava.

"È bellissima." sussurrò senza pensarci e suo padre annuì d'accordo con lui.
"Sembra che tu le piaccia, a quanto pare riconosce il fratello." gli disse e Yeonjun gli sorrise sinceramente felice.

"Come l'avete chiamata?" chiese con voce tremolante.
"Migyung, come tua madre."

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Uscirono tutti dalla stanza, lasciando Yeonjun e Soobin di nuovo da soli e i due si persero in gentili carezze e piccoli baci rubati.

"Le piaci, a mia madre, sono sicuro che le piaci." disse di punto in bianco Yeonjun e il più alto ridacchiò.
"Sai, inizio a credere che sia stata proprio lei a farci incontrare."

Parole: 1416

9 and Three Quarters. -Yeonbin-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora