Il primo sacrificio

240 38 5
                                    

Gli occhi scuri della Vestale fissavano i compagni di sventura, vuoti. La testa era lì, per terra, tranciata di netto dal collo, i capelli castani sparsi in una pozza scarlatta. Il resto del corpo stava creando una striscia rossa sul pavimento della sala, trascinato da un essere mostruoso. Quello che Clelia riconobbe essere un satiro, abitante di numerose storie della madre, aveva afferrato con le unghie lunghe e sudicie l'abito della donna, e la stava tirando verso un angolo della stanza. Era basso, con un viso affilato contornato da unti capelli scuri, dai quali spuntava un paio di corna ricurve. Gli occhi dall'aria malvagia erano dello stesso colore del pelo che ricopriva la parte inferiore del busto e le zampe caprine.
Gli ormai ventinove sacrifici erano ipnotizzati dal color rubino del liquido che creava una striscia scura sul pavimento ricoperto di licheni fosforescenti, e che usciva dal collo martoriato della giovane sacerdotessa. Clelia poteva scorgere, davanti a sé, completamente ricoperto di sangue non suo, l'uomo che era stato il suo amante, il braccio ancora teso verso l'amata, le membra percorse da tremiti e singhiozzi violenti. Un tonfo fece sussultare i presenti, che si risvegliarono dal loro stato di trance. Il mostro aveva scaraventato il corpo esanime qualche metro più in là, e ringhiando vi si era gettato contro, affondando i denti aguzzi in una gamba. i
Iniziò a strappare voracemente lembi di carne dal corpo ormai martoriato della Vestale, mentre i compagni della sventurata fissavano la scena sgomenti.
Chigaru scosse Clelia per le spalle.
-Dobbiamo allontanarci. Quando finirà di mangiare probabilmente ne vorrà ancora.
Gli occhi verdi della ragazza incrociarono quelli neri dell'interlocutore, rassegnati.
-Moriremo lo stesso Chigaru, tanto vale farlo qui.
La mascella del ragazzo si contrasse. strinse più forte le braccia di Clelia e le sussurrò, serissimo:-Se proprio dobbiamo morire preferisco non farlo qui. Fin da piccolo mi hanno sempre insegnato a non disperarmi, e non ho intenzione di farlo neppire ora.

-E cosa hai intenzione di fare? Non riusciremo mai a resistere trent'anni qua dentro, verremo uccisi di sicuro! a questo punto non è meglio farla finita qui,senza soffrire ancora?

La scintilla che aveva sempre calamitato la sguardo dell'egiziano quando servivano a palazzo era sparita, e quel verde così brillante da competere con le pietre preziose era diventato torbido, spento. La mente della ragazza non era riuscita a resistere a quest'altra prova, e il muro già sottile che la teneva in piedi si era sbriciolato. Non riusciva più a pensare a niente di positivo, la sua unica certezza era che non avrebbe mai più rivisto i fratelli che tanto amava.
"Se solo fossi stata più egoista! Se solo non mi fossi distratta non sarei dovuta tornare nell'agorà..." pensava desolata "Forse non sarei qui a quest'ora, forse li starei abbracciando..."
Chigaru sembrò comprendere i mille pensieri che turbinavano nella mente della schiava di fronte a lui.
-Clelia, non devi perdere le speranze. No, no, guardami negli occhi. Pensi forse che i tuoi fratelli sarebbero contenti di sapere che la loro sorella maggiore si è arresa così? Che non ha fatto niente per poter sopravvivere e uscire da questo inferno?

Gli occhi della ragazza si inumidirono, mentre le dure parole dell'amico si facevano strada tra i suoi pensieri come una freccia: rapidi e dolorosi. Le lacrime iniziarono nuovamente a scendere copiosamente. Pensava di aver ormai esaurito ogni piccola lacrima in quei giorni, ma a quanto pare si sbagliava. Le braccia calde di Chigaru la avvolsero e il ragazzo iniziò ad accarezzarle i capelli per calmarla.
-Non ti preoccupare per loro Clelia. Vedrai che se la caveranno. Pregherò la dea Bes* di proteggerli.
-G-grazie...
Quando finalmente Clelia si fu calmata, i due ragazzi oltrepassarono quelle poche persone che ancora non avevano imboccato uno dei numerosi corridoi e che stavano fissando pietrificati lo spettacolo raccapricciante che offriva loro il satiro. Tenendosi per mano, Clelia e Chigaru si inoltrarono in una porta e sparirono nell'oscurità.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

* Bes= dio egizio protettore dei bambini



Ringrazio @NatAly9706 per la pubblicità che mi ha cortesemente fatto sul suo libro. Se avete bisogno di pubblicità vi consiglio di passare da lei!

Labyrinthum (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora