Per la prima volta Clelia udì la voce di Agnes. Era dolce melodiosa e fredda, perfettamente accostata al suo aspetto.
-A quanto pare i mostri tendono a mettere i cadaveri dei loro pasti tutti nello stesso posto. Forza ragazzini, stiamo aspettando solo voi.
La voce del fratello, per quanto soave, era più tagliente di quella della sorella, così come le sue parole.
Queste riscossero i due schiavi dal loro stupore, e entrambi, non senza riluttanza, iniziarono a frugare tra le ossa alla ricerca di un'arma non troppo usurata. La sensazione di freddo e di viscidume data dall'acqua e dal muschio fece venire la pelle d'oca alla ragazza, che con un grande sforzo immerse ancora di più le mani nella macabra catasta.
Chigaru si rialzò poco dopo, in mano una grande daga lucente. Atab la prese e la soppesò con aria critica, la passò un paio di volte da una mano all'altra, provò qualche affondo e gliela restituì con un cenno.
Clelia sentì un dolore acuto al palmo della mano destra. Aveva sfiorato qualcosa di tagliente. Spostò leggermente il braccio, seguendo il contorno dell'arma e, una volta arrivata all'impugnatura, la estrasse a fatica dal fango e dalle ossa. In mano aveva un pugnale, quasi una spada corta forse data la lunghezza, ancora abbastanza intatto. La lama era sporca di melma e del suo sangue.
Anche questo venne squadrato attentamente dal sumero.
-È abbastanza leggero per te. Va bene. Ora andiamo, siamo rimasti troppo a lungo nello stesso posto.Lo stomaco di Clelia iniziò a brontolare quando ormai si erano lasciati alle spalle la palude dei carcini. Camminavano in un corridoio leggermente in pendenza quando da sotto la sua toga ormai rovinata si alzò un lieve brontolio. Non sapeva quanto fosse passato dal suo ultimo pasto, se un giorno, due, o magari di più. Anche la sete iniziava a farsi sentire, ma nessuno si era fidato a bere l'acqua melmosa dell'acquitrino che avevano lasciato da poco.
E così si ritrovavano a camminare, stanchi e affamati. Non parlavano tra di loro, e alle loro orecchie non giungeva alcun suono. Il silenzio era assordante, era una delle cose più terribili del Labirinto: ti lasciava pian piano cadere in preda al tuo stesso cervello, alla paura e alla disperazione, per poi portarti alla pazzia.La puzza di sangue e cadaveri era ancora più forte in quella stanza. Non era grande come le altre, ma mucchi di ossa erano accatastati lungo le pareti. Il pavimento era rosso sangue, e cinque corpi ancora non putrefatti si trovavano al centro di quel lagi scarlatto, dilaniati da enormi morsi, con arti e brandelli di carne mancanti.
Sopra questi, accovacciato come un gatto, c'era un gigantesco ibrido. Il capo era di coccodrillo, ricoperto da lucide squame verdastre, e l'enorme bocca spalancata, i denti aguzzi scoperti. La parte anteriore era leonina, ricoperta da folto pelo dorato, mentre le zampe posteriori erano quelle possenti e grigiastre di un ippopotamo.
- Ammit la Divoratrice*...
Quattro volti si girarono verso Chigaru. Il ragazzo deglutì a fatica, senza distogliere lo sguardo dalla creatura davanti a loro.
-Quel mostro- iniziò con voce mista tra terrore e ammirazione- è Ammit la Divoratrice. Trascinava negli Inferi chiunque le si avvicinasse. Gli eroi che l'hanno imprigionata qui hanno dovuto offrire numerosi sacrifici per riuscire a distrarla.
-Come riusciremo a passare allora?
-Sceglierà uno di noi per nutrirsi, e mentre sarà intenta a divorarlo gli altri riusciranno a passare.Clelia sbarrò gli occhi. Rivide la sacerdotessa sbranata, gli scheletri ai quali avevano sottratto le armi e poi, come in un sogno, i corpi dei suoi compagni, inermi ed esangui tra le fauci dell'ibrido che li fissava sornione. Conati le scossero lo stomaco, e si accasciò per terra, vomitando nient'altro che bile acida. Anche Atab e Basil avevano assunto la stessa espressione scioccata che aveva deturpato il volto della ragazza. Solamente Agnes manteneva la stessa espressione stoica che non la lasciava mai. Prima che qualcuno potesse proferire anche solo una parola riguardo alla persona da sacrificare, si mosse a passo deciso verso il centro della stanza. Non mostrava alcuna emozione, e gli occhi castani parevano più freddi del ghiaccio. Nessuno si mosse: nessuno si sarebbe sacrificato spontaneamente. Del resto, l'egoismo è radicato troppo profondamente nell'animo umano.
La Divoratrice si spostò lentamente dal suo giaciglio di carne, avvicinandosi alla sua nuova vittima. Quando il suono dei passi pesanti rimbombò tra le pareti, Clelia vide il volto di Basil deturparsi dal terrore, gli occhi colmarsi di consapevolezza e fissarsi sulla schiena della donna. Si lanciò verso di lei.
Ammit aprì le mostruose fauci squamose.
Uno schiocco secco risuonò nella mente dei presenti.
Il mostro si voltò e tornò al suo giaciglio, un corpo inerme tra i denti ormai scarlatti.
Clelia si sentì spingere la schiena dalla mano calda di Chigaru. I due giovani avanzarono tentennanti verso l'uscita di quel cimitero, mentre Atab si caricava Agnes in spalla. La ragazza cercò di non fissare ciò che restava del loro compagno, ma la donna non staccò gli occhi dal corpo martoriato. Il sumero superò i due schiavi, e la vista di Agnes sconvolse la giovane: il viso solitamente composto era sporco di sangue, così come i capelli e gli abiti, ma il turbamento più grande fu l'espressione della giovane romana. Gli occhi, di solito composti, erano spalancati, increduli e spaventati dalla morte, ricolmi di una tristezza immensa, ma anche di consapevolezza, quasi come se conoscesse i pensieri dell'uomo che aveva preso il suo posto. Nonostante questo, non una lacrima solcò il volto dai lineamenti perfetti.~~~~
*Ammit la Divoratrice= essere mostruoso che aiutava il dio dei morti a scegliere le anime da graziare e quelle peccatrici, che venivano poi divorate dalla sottoscritta.Salve!
Mi scuso per il ritardo, ma ho alcune cose da dirvi
1. Grazie mille per aver letto la storia fino a questo punto!
2. Non pubblicherò più fino alla fine delle vacanze di Natale per vari problemi poco interessanti, ma non preoccupatevi perché mi porterò avanti con il lavoro.
3. Non smettete di seguire la storia solo per il secondo punto (↑) perché nel prossimo capitolo (che uscirà il 6/01/2016) scoprirete un mucchio di cose sui personaggi.
4. Se vi arriveranno notifiche non vi preoccupate, revisionerò anche i vecchi capitoli in queste vacanze.
Baciii
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Labyrinthum (SOSPESA)
FantasyLa copertina è opera di koaluch. Olimpo. La più grande città-continente sulla Terra, divisa in due settori: Ellade e Impero. Lo scambio fra queste due culture diverse consisteva prevalentemente in merci e schiavi. La sedicenne Clelia, insieme alla s...