LEGACIES

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Levi entra, facendo scampanellare la porta agghindata. Il negozio ha tutta l'aria di essere una bottega stipata di prodotti irriconoscibili. Un mix di colori che fanno a botte e un ventaglio di profumi inscindibili promettono al corvino un mal di testa istantaneo, come se già non avesse abbastanza di cui preoccuparsi.

"Buongiornoooo!"

Con sconcerto, Levi scopre che la voce della proprietaria del negozio può essere ancora più difficile da digerire. La donna spunta dal retro con movimenti tanto impetuosi da schiantarsi contro al bancone. Il viso largo si illumina in un sorriso sfavillante. La voce squilla peggio di una tromba, rinvigorita dall'entusiasmo decisamente innaturale della donna.

"Oh, guarda un po', un volto nuovo! Io sono Hanji Zoe, molto piacere. Cosa la porta qui, signor..?"

La donna appoggia i gomiti sul bancone per incastonare il viso tra le mani. Dietro gli occhiali spessi, gli occhi marroni brillano di curiosità. Levi è a dir poco a disagio a questo punto, ma non ha fatto tutta quella strada per tirarsi indietro. Deve darle una possibilità.

"Ackerman, Levi Ackerman."

Levi si ferma, sicuro che come tutti anche la donna sappia per certo del suo trasferimento nella vecchia villa.

"Mmmhhh, sì, beh non mi dice niente..."

Hanji fa spallucce, divertita mentre Levi resta di sasso.

"Sul serio? Qui tutti sanno che ci siamo trasferiti da un mese e mezzo in paese."

"Oh, beh, io non parlo con molte persone in realtà. Ma non ne ho bisogno. Allora, vediamo subito qual è il problema. O meglio chi."

Hanji non smette di sorridere, colpendo dritto in viso Levi che non nasconde l'aria guardinga e sorpresa al contempo.

"Non guardarmi così, piccoletto. Si vede che non sei da solo. Guardati un po'. Ce l'hai dappertutto."

"Da-dappertutto.. cosa?"

Levi si guarda intorno confuso. Non dovrebbe assolutamente stupirsi che le voci sui poteri paranormali della donna siano vere. Eppure eccolo lì, a trovare mille ipotesi su come possa già sapere la sua storia senza valutare davvero sensazioni sovrannaturali.

"La sua aura. Tu sei qui, ma se guardo la tua aura è chiaramente impregnata di quella di qualcun altro. Le vedo molto bene, tutte intrecciate. Wow, dovete essere parecchio calorosi. Dì un po', tu e questa persona vi date un gran da fare, eh?"

La risata sguaiata di Hanji imperversa nella piccola bottega, gettando Levi nel più cupo degli imbarazzi. In un gesto automatico, sistema i vestiti sgualciti dal sesso con il dottor Smith, come a voler occultare il misfatto. Ma ha già capito che alla pazza sfrontata che gli ride in faccia non potrà nascondere nulla.

"Basta! Come ti permetti? Ti sembrano cose da dirsi?! Io sono venuto qui perchè speravo che potessi darmi una mano in modo serio. Se è vero che sei sensitiva, dimostralo anzichè perdere tempo con questi giochetti da bambini!"

Levi tuona, sull'orlo di una crisi di nervi. La sua rabbia però scivola addosso all'altra senza lasciare traccia. Il sorriso della donna, che lo calma agitandogli i palmi davanti, non se ne va neanche quando gli risponde.

"Calma, nanetto. Capisco che certe cose possono scuoterti se non hai dimestichezza, ma per me è del tutto normale. Non ci vedo niente di strano se hai un legame con un'altra persona, anche se non è fisicamente qui. Ma se tu ci sei, spiegami bene in cosa dovrei aiutarti. Senza urlare, per piacere."

Levi ignora l'occhiolino della pazza, tirando un respiro calmante. Segue l'invito della donna a sedersi sullo sgabello di fronte a lei. Le racconta tutto, sperando di non pentirsene.

GHOSTLY (ERERI) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora