La brezza marina si mischia al sole, rendendo il weekend a dir poco perfetto per un qualsiasi quadretto familiare che si rispetti. Levi se ne sta seduto sulla sdraio. Le braccia incrociate riposano sulle ginocchia piegate. Neanche se volesse potrebbe apparire rilassato. Guarda Mikasa leggere tranquilla in riva al mare e Petra godere dell'acqua calda di inizio estate con un bagno solitario. La partenza è stata dura. Questa volta la moglie non è riuscita a nascondere il disappunto per le mancanze di Levi e lui non ha neanche provato a difendersi. Si è presentato a casa a sera inoltrata, dimostrando alla famiglia quanto poco gli importi della gita fuori porta. Non avrebbe davvero voluto deludere così le sue ragazze, ma da quando erano entrati in macchina era stato impossibile staccarsi da Eren.
"Sembra un po' più tranquilla adesso."
E ovviamente Levi non ci è riuscito neanche arrivato a casa. Tantomeno Eren è scomparso durante il viaggio in macchina e il corvino non fa nessun tentativo per non tenerlo accanto a sè anche ora, nel pomeriggio assolato sulla spiaggia di Stohess.
"Già. È difficile che Petra si arrabbi. Ma ieri sera mi sembrava davvero delusa e questo tipo di sentimento è più difficile da far passare rispetto a una litigata."
Levi sussurra a denti stretti, dissimulando l'apparente parlare da solo. Non sa dire quanto si senta oppresso dal non potersi voltare alla propria destra e conversare liberamente con Eren.
"Sì, è una persona molto dolce. Anche io non mi aspettavo la sua reazione ieri sera."
Levi percepisce chiaramente il disagio di Eren nel parlare dell'altra persona a cui Levi ha giurato amore. Ma ha il diritto di esprimersi dopo aver assistito al crollo di Petra.
"Esatto, però me la sono cercata. In quella macchina con te mi sembrava fermo il
tempo. Ti giuro che non mi sono neanche accorto che era tramontato il sole."Levi allude alle loro sessioni sessuali e ancora gli tremano le gambe. Ogni volta che si unisce ad Eren è sempre più intenso. Il giorno prima non è riuscito assolutamente a farlo uscire dal proprio corpo. E anche adesso è impegnativo stare composto in spiaggia, resistendo all'impulso di fare l'amore con lui sotto al caldo sole estivo.
"Levi..."
Eren lo ammonisce. La voce chiaramente scossa vacilla nel terminare la frase scomoda.
"Stai...Pensando molto intensamente..."
Eren sceglie la delicatezza, supplicando il corvino senza essere troppo esplicito. Levi è paradossalmente contento che anche per lui sia un problema dover trattenersi.
"Scusami, Eren. È solo che sta diventando sempre più difficile."
Levi lo ammette con il senso di colpa a lacerarlo. Sorride a Petra di rimando mentre posa la mano su quella di Eren. È assurdo averlo così vicino e non poterlo toccare. Soprattutto quando vorrebbe mettere a tacere con un bacio i discorsi impegnativi che il castano esprime con la voce rotta.
"Lo so, Levi. Ma non dovrebbe esserlo. Io... Non dovrei essere qui. Non dovrei essere e basta. Forse... Forse dovremmo-"
"Eren, ti prego, smettila di dirlo. Smettila anche solo di pensarlo."
Levi sospira, zittendo Eren e la parte di sè che gli dà amaramente ragione.
"Scusa. Credimi è l'ultima cosa che voglio, ma la mia presenza ti allontana dalla tua vita."
Una fitta dolorosa attraversa il petto di Levi. Quanto vorrebbe evitare di pensare che ha ragione, ma come può dargli torto? Da quando ha recuperato Eren ha commesso atti osceni indicibili, sradicato la propria sessualità e ora la sua famiglia, la cosa più importante, inizia a risentirne. Levi non vorrebbe mai dirlo ad alta voce, ma le parole di suo zio rimbombano nelle orecchie, facendo del cuore un turbinio di tonfi sordi.
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GHOSTLY (ERERI)
FanficLevi non ce la fa più a sopportare l'insonnia. Decide quindi di trasferirsi in un'antica villa nelle campagne di Shiganshina e seguire la terapia ipnotica del dottor Smith. Nonostante il sostegno della moglie Petra e della figlia Mikasa, Levi dovrà...