YOUR NAME

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"Com'è andata?"

Levi si sforza di chiedere informazioni al rientro di Mikasa e Petra dalla visita di quest'ultima. Da giorni prova a stargli vicino e, nonostante alcuni passi avanti, è stato tagliato fuori dagli accertamenti consigliati alla moglie.

"Mi hanno prescritto altri esami. Escludono danni allo stomaco, ma devono approfondire con esami neurologici."

Levi si sente quasi in colpa a farsi rispondere. Sa bene che Petra si spreme per essere gentile e affabile come al solito, ma nei suoi occhi spenti intravede la scomodità di fingere. Comunque il corvino non si tira indietro. Deve farlo, anche perchè Eren si è messo da parte solo per questo. Non può deluderlo, anche se sono giorni ormai che non lo sente e si reprime per non chiamarlo a sè.

"Mi hai sentito?"

Petra indaga il suo sguardo e Levi realizza di essersi estraniato. Si mette a fianco a lei, entrando in cucina per preparare insieme il pranzo.

"Sì e ci stavo pensando su."

Un sorriso sfiora il viso di Petra.

"Non preoccuparti. Cerchiamo di restare tranquilli, soprattutto per Mikasa."

Levi lascia che Petra appoggi la mano sulla sua. Pensa a sua figlia che accompagna la madre ad ogni visita, esprimendo solo a quel modo il timore che deve provare. Anche Levi ha paura. Ha paura di perdere lei come di perdere Eren. Non avrebbe mai immaginato di affrontare una situazione simile.

"Certo. Non ho intenzione di metterle ansia, ma... Vorrei venire anch'io alla prossima visita."

Levi cerca una reazione negli occhi scuri di Petra. Trattiene il respiro finchè la donna non gli dà sentore di aver colto la richiesta e le intenzioni sottostanti.

"D'accordo. So che ci stai provando, Levi. Lo apprezzo. Solo che ho bisogno anche io di tempo per capire se posso davvero fidarmi."

Petra lascia andare l'ammissione con un sospiro sofferto. Levi le stringe la mano. Non può fare altro, accettando con rimorso uno sforzo che non merita. Quanto vorrebbe dirle la verità per farle capire che non ha fatto niente di male. Che è solo colpa sua.

"Lo so e posso aspettare. Non pretendo niente, Petra. Davvero."

Petra lo accarezza sul viso ombroso, dandogli finalmente un bacio dopo più di una settimana dalla litigata a scuola di Mikasa. Levi la stringe a sè. Ormai gli sembra naturale pensare anche ad Eren. Apprezza le forme sinuose di sua moglie mentre desidera anche quelle più definite del suo ragazzo. È assurdo che, baciandola, si chieda quando il castano riterrà che sia giusto rientrare nella sua vita. Soprattutto, Levi spera che non lo faccia aspettare ancora molto perchè gli manca il respiro ogni volta che ha l'impulso di voltarsi a parlare con lui e trova il vuoto a circondarlo.

***

La giornata passa in fretta, sicuramente resa impegnativa dal provare a non pensare a Eren. Ormai sono due settimane che aspetta. Le cose con Petra e Mikasa sono migliorate, ma ancora incerte. Levi sente i loro sguardi addosso ogni volta che tende a perdersi nei propri pensieri. Non sono guardinghe quanto preoccupate e lui non può tranquillizzarle. Può assicurare la sua presenza fisica e lo sta facendo con tutto se stesso, ma la mente sceglie di immergersi nei ricordi di Eren. Quanto vorrebbe parlargli per dirgli che ormai ricorda tutto come se fosse ieri. Ha recuperato la sua vita precedente e la sente più vivida che mai. Vorrebbe solo ripeterla con lui, vorrebbe parlargli e non riuscirci lo manda ai matti. Petra è ancora preoccupata per le notti in cui lascia il loro letto ed esce. Non gli ha chiesto nulla e Levi prega che non lo faccia. Altrimenti finirebbe col confessare che ricerca i posti suoi e di Eren e lì, dove nessuno può sentirlo, lo implora di tornare. La disperazione nel cuore del corvino è sempre più grande. Niente gli toglie dalla testa che ora che ha visto che la sua assenza dà buoni frutti, Eren non voglia più tornare. In questi momenti Levi non riesce a respirare. Non riesce a muoversi. Ma poi si ricorda che Eren non lo farebbe mai. Non lo ferirebbe mai così perchè sa che sarebbe come lasciarlo morire agonizzante in mezzo a una strada e lui, il suo lui, non gli giocherebbe mai un simile scherzo. Levi cerca di convincersene, ma ogni giorno è più difficile. Non vorrebbe dubitare di lui, ma la tristezza lo assale minando le sue sicurezze e facendo battere il cuore in una morsa di ansia che gli chiude lo stomaco. Per questo ha deciso di mentire nel voler tornare da Hanji, dicendo a Petra di aver riprogrammato un incontro con il dottor Smith che invece ignora da settimane. Non solo non saprebbe come giustificare la risoluzione miracolosa dell'insonnia, ma non riuscirebbe neanche a sostenere il suo sguardo dopo aver fatto sesso con lui. Levi si avvia in casa, dopo aver passato il pomeriggio nel giardino che ospitava le scuderie da cui lui ed Eren dovevano scappare. È determinato a parlare con Hanji, sicuro che la sua energia sappia dargli una mano nel chiamare Eren tanto forte da non potersi sottrarre. Ha in testa solo questo quando entra in soggiorno e viene colpito dalla battuta troppo seria di Petra.

GHOSTLY (ERERI) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora