5 capitolo - occasione speciale

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Pov t/n

Esco di casa e vado in garage a spolverare la mia vecchia moto, non troppo vecchia in realtà, è solo impolverata perché non la prendo da molto. Probabilmente da quando mio padre ci ha abbandonate, l'ho usata pochissimo perché tutte le volte che la prendevo mi ricordava lui e finivo in un pianto.

L'ho pulita velocemente perché ero già in ritardo, salto su di essa e mi dirigo da andrew, era vicino la spiaggia quindi almeno quindici minuti in moto. Arrivo con un po' di ritardo, appena arrivo riconosco subito il posto, c'ero stata qualche settimana fa con i ragazzi.

Parcheggio la moto e tolgo il casco facendo uscire i miei capelli che si muovevano per il poco vento che c'era, lizzie era già lì ad aspettarmi con i suoi libri ancora tra e braccia e la sua borsa.

"finalmente! Pensavo mi avessi dato buca" dice elizabeth gesticolando un po' con le mani.

"non potrei mai dare buca al mio professore preferito" dico ridacchiando e lei sorride

"non sono il tuo professore in questo momento t/n e non voglio mettere barriere tra di noi dovute al nostro livello di studio" dice indicando tra noi due con il dito

"va bene, come vuoi Olsen" dico alzando gli occhi giocosamente e aggiungo "vedo che hai ancora i tuoi libri con te" chiedo ovvia

"beh, si non ho avuto tempo di passare a casa, volevo essere puntuale perché qui è un po' lontano da scuola e non sarei riuscita a fare entrambi" dice sottolineando il fatto di essere puntuali

"beh, se vuoi dopo posso accompagnarti a casa" le offro con un sorriso sul viso

"non ti preoccupare" dice e poi mi prende il polso e mi attira dentro il locale, che non è solo una pizzeria, ma anche un ristorante e cafè

Entriamo e subito andrew ci accoglie "ciao ragazze" ci saluta con un abbraccio "t/n che piacere rivederti" dice mentre mi stringe nel suo abbraccio "non pensavo che voi due vi conosceste" dice per poi abbracciare elizabeth.

"a quanto pare, è così piccolo il mondo" dico ridacchiando

Gli chiediamo un tavolo un po' più appartato per poter stare in tranquillità. Ordiniamo entrambe della pasta, una pizza da dividere e come dolce, i famosi biscotti della moglie di andrew, marta una donna anziana che viene dall'italia ma che si è trasferita qui in america dopo aver trovato l'amore della sua vita.

Dopo esserci sistemate e aver ordinato vedo elizabeth mettere i suoi libri nella sua borsa e appoggiare quest'ultima sul divanetto dove era seduta. Eravamo sedute una di fronte all'altra e non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo viso e soprattutto dai suoi occhi.

"vuoi parlare di quello che è successo con Trevor?" mi chiede con occhi dolci

"sinceramente no, se vuoi un'altra volta, oggi non sono proprio in vena di parlare di lui" dico e lei annuisce

"se vuoi puoi farmi altre domande, ma non lui per favore" annuisce e cambia subito argomento

"perché hai scelto il mio corso?" chiede curiosa mettendo una mano sotto al suo mento sostenendosi con il gomito

"perché vorrei diventare regista un giorno, o direttore" spiego con un sorriso

"in realtà l'avevo capito, ma non sapevo se era quello che pensavo, hai altre passioni oltre quella dello spettacolo?" mi chiede davvero interessata e con un sorriso genuino

"in realtà si, vorrei diventare anche una fotografa professionista, infatti seguo anche un corso pomeridiano" spiego sempre con un sorriso sul volto pensando alle mie passioni

lost in professor || Elizabeth OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora