1 capitolo - l'incontro

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“dormigliona svegliati!” urla jenna, la mia migliore amica che è appena entrata nella mia stanza e ha iniziato ad aprire le tende per far entrare il sole. “mmh” rispondo con un grugnito
“cosa fai già qui?” chiedo ancora assonnata mentre mi stropiccio gli occhi e mi stiracchio.
“come avevamo programmato qualche giorno fa, dobbiamo andare a fare colazione con gli altri e poi stasera andremo a divertirci alla festa di Trevor”
“la festa di Trevor?! No scordati che io venga alla festa di quel coglione” Trevor era il mio ex ragazzo, ci siamo lasciati durante le vacanze estive perché ho scoperto che mi tradiva, io lo amavo ancora quando l’ho saputo ma ormai è tutto passato, provo solo affetto poiché anche dopo quello che è successo, lui mi ha sempre trattata bene e cerca ancora di essere mio amico, ma io lo tengo a distanza e ormai non gli parlo più.
“sì che ci vieni, ci divertiremo, dai t/n!” “vedremo” dico, non volendo proprio vederlo, ma visto che ci sarà l’alcol e la musica certo che andrò.
Dopo questo risveglio traumatico vado in bagno e inizio a prepararmi, scelgo il mio outfit e scendo da jenna che mi aspettava in soggiorno. ho messo un jeans nero e una maglia semplice bianca, prendo la mia borsa e il portafoglio e sono pronta ad uscire.
“ciao olivia, rapisco tua figlia per un po’” dice jenna tenendomi per il polso e spingendomi verso la porta “ciao mamma” saluto mia madre ed esco.
Jenna è sempre stata così stravagante ma alla fine era una brava persona e c’era sempre nel momento del bisogno. Ci dirigiamo al caffe e ordiniamo, prendo il mio solito caffe e un cornetto.
“come sono andate le vostre vacanze?” ci chiede jack, jack era il mio migliore amico dall’infanzia, siamo andati a scuola insieme per un periodo poi abbiamo scelto lo stesso liceo con indirizzi diversi e ora ci ritroviamo insieme all’università. C’era anche elena con noi, siamo diventate subito amiche, all’università è stata una delle prime persone con cui ho parlato il primo giorno perché non riuscivo a trovare i miei amici e da all’ora si è integrata nel nostro gruppo. “bene devo dire” risponde jenna continuando “ho incontrato tanti boni, con alcuni ho avuto un’avventura con altri solo un’amicizia” disse eccitata “voi?” chiede infine
“io sono andato al mare, sono stato in vacanza con i miei amici e poi sono andato in montagna dai miei genitori che erano partiti per una piccola vacanza” dice jack
“io ho fatto una crociera e poi sono andata alle cascate” risponde elena a sua volta, le cascate sono molto famose qui in America.
ero l’unica rimasta “beh, io ho fatto una piccola vacanza rilassante, ho letto molto, sono andata in discoteca e poi sono tornata in città ad aiutare i miei genitori con alcune scartoffie” dico sorseggiando poi il mio caffe. Finiamo la colazione e continuiamo a parlare per un po' finché non esce argomento: festa di Trevor.
“ragazze cosa mettete alla festa di stasera?” chiede elena “sicuramente qualcosa di eccessivo e scollato per avere l’attenzione di tutti” dice jenna sorridente e poi sclera con elena che farà lo stesso stasera “io non so neanche se vengo” rispondo roteando gli occhi “tu vieni, non si discute” dice elena e jenna le annuisce con la testa “che festa sarebbe senza di te” aggiunge jack
“va bene, mi avete convinta ma se diventa troppo per me, allora me ne vado”
Dopo aver passato la giornata insieme torniamo tutti alle proprie case per prepararci per la serata. Non so proprio cosa mettere, sarà dura. Volevo mettere qualcosa di comodo ma volevo anche un vestito. Alla fine ho optato per un vestito non troppo corto di un colore nero per non dare troppo nell’occhio ma con delle bretelle tempestate di diamanti.
Ho aspettato jenna e elena a casa mia, dopo poco arrivano e arriva anche l’Uber che avevamo prenotato precedentemente, chiediamo all’autista di portarci alla casa sul lago di Trevor. Dopo una decina di minuti arriviamo a casa sua e la festa era già iniziata, c’è quasi tutta l’università o almeno la cerchia di amici che lui conosce, quindi tipo tutti visto che è il più popolare.
La festa continua tranquilla, ci divertiamo, beviamo, balliamo e incontriamo un po' di gente che anche noi conosciamo, molti ragazzi ci hanno salutato, siamo al quarto anno perciò un po' tutti ci conoscono e domani inizieremo il quinto per nostra sfortuna o fortuna.
“ciao ragazzi” ci salutano dei ragazzi “ehi” rispondiamo e jack si ferma a parlargli. Ci dividiamo un po' e rimaniamo io e jenna come al solito e jack con elena.
“andiamo a prendere da bere, non riuscirò a stare ancora sobria per molto” dice jenna e mi tira per il polso verso la cucina, dove troviamo Trevor con altri ragazzi che si sfidano a chi beve di più.
“ciao ragazze” ci salutano i ragazzi che sono insieme a Trevor già sbronzi e Trevor continua a guardarmi senza dire niente, come uno psicopatico, quello che è.
“ciao ragazzoni” risponde jenna con voce seducente
Ci danno due bicchieri con dell’alcol, sinceramente non so neanche cosa, lo finisco in un sol sorso, jenna resta con i ragazzi a flirtare e io vado di nuovo a ballare a ritmo di musica, mi sono scatenata, non riesco a stare senza far niente in mezzo a una massa di ubriachi, dopo poco mi segue Trevor e inizia a ballare vicino a me con un bicchiere in mano, era già sbronzo e continuava a bere, problemi suoi, la sua mattinata di domani sarà un problema.
“ehi t/n, come va?” chiede con voce ubriaca
“tutto bene” dico e continuo a ballare e gli volto le spalle.
“senti, so come è andata a finire” dice spostandosi davanti a me “ma possiamo riprovarci?” chiede ubriaco
“Trevor non provo più niente per te dopo quello che è successo, i miei sentimenti dopo un po' sono spariti o forse non ti amavo più da tempo e l’ho capito solo in quel momento” gli spiego delicatamente e senza giri di parole. Perché era vero, lo amavo ma probabilmente i miei sentimenti erano spariti quando avevo iniziato a capire quello che era successo, poi quando ne ho avuto la conferma, l’ho solo lasciato andare.
“sei proprio una puttana” dice avvicinandosi a me e prendendomi per il polso cercando di portarmi da qualche parte “eri brava solo a scopare o forse neanche visto che succedeva una volta ogni tanto” dice continuando a trascinarmi “per il primo periodo non ti amavo neanche, mi sono messo con te solo perché eri una bella ragazza, poi mi sono innamorato di te ma è durato pochissimo, alla fine ho continuato a stare con te solo per il sesso che succedeva raramente, per questo ti ho tradita, stupida t/n” finisce questa frase e ridacchia
“lasciami Trevor” urlo ma tutti erano troppo ubriachi per accorgersene, dopo poco arriva jack che lo allontana
“lurido viscido” urla “ti ha detto di lasciarla” dice spingendolo e facendolo sbattere verso un bancone e versando tutte le bibite sulle ragazze che si trovavano dietro.
Inizia una rissa tra i due e l’unica cosa che riesco a fare è uscire e andare lontano, non riuscivo a trattenere ancora le lacrime. Esco dalla casa e si sentono solo le loro urla e ora un coro di ragazzi che inizia a urlare “rissa! Rissa!”. Dovevo andarmene da lì, non l’avrei sopportato ancora a lungo. Chiamo un uber e l’autista mi chiede dove “al parco, per favore” è stata una corsa molto veloce e siamo arrivati in men che non si dica.
Scendo dall’uber e vado a sedermi sulla mia panchina preferita a guardare il laghetto che c’era alla fine del parco. Mi ha sempre rilassato stare in mezzo alla natura e soprattutto questo luogo isolato, dove c’eravamo solo io e i miei pensieri, o meglio dire le lacrime per questa stasera. Dopo aver scoperto che il ragazzo che più amavi fino a qualche mese fa era solo un bugiardo e un viscido. Gli unici rumori che si sentono sono il fruscio del vento tra le foglie, l’acqua del lago che scorre, degli insetti fastidiosi e le mie lacrime e i singhiozzi. Continuo a piangere per un bel po' finché non vengo interrotta.
“ehi tutto bene?” dice una figura davanti a me con tono calmo e preoccupato “hai bisogno di qualcosa?” aggiunge
“come può una persona che sta piangendo stare bene?!” dico un po' alterata ridacchiando “scusa non volevo prendermela con te” aggiungo scusandomi e asciugandomi le lacrime con il palmo della mano
“posso sedermi vicino a te?” chiede e finalmente alzo lo sguardo e anche se un po' annebbiato dalle lacrime vedo una giovane e bella donna dai capelli biondi e con un fisico snello.
“certo. Ma perché vuoi sederti con una sconosciuta in pessimo stato” chiedo ridacchiando un po'
“penso che tutte le persone abbiano bisogno di amore e conforto” dice la sconosciuta con un sorriso, mi sembra strano che una sconosciuta voglia aiutare una persona a caso, potrei essere un maniaco e voler attirare la gente per poi portarle a casa nel mio scantinato e ucciderle, ma per fortuna non lo sono.
“cosa ti è successo?” mi chiede la bionda sconosciuta
“i miei amici mi hanno attirato a una festa alla quale non volevo neanche andare, era a casa del mio ex e ho scoperto che era solo un lurido. Era anche ubriaco e voleva trascinarmi con lui da qualche parte, penso per scoparmi e ho scoperto che non mi amava realmente per tutto il periodo che siamo stati insieme, in quel periodo mi ha anche tradita, cosa che io non accetto e allora l’ho lasciato” dico tutto d’un fiato raccontando la mia storia a una sconosciuta che probabilmente non avrei rivisto mai più. Prendo fiato e ricomincio
“l’ho lasciato durante la pausa estiva ma andiamo nella stessa scuola perciò domani lo rivedrò, yee” dico ironizzando sulla mia felicità di rivederlo.
“penso che sia stata una perdita per lui e una vittoria per te” dice convinta sulla sua affermazione
“perché dovrebbe esserlo?” chiedo non capendo il suo punto
“ha perso una donna attraente e tu ora sei libera di fare quello che vuoi e sentirti con chi vuoi” dice spiegando il suo punto.
Annuisco, aveva un buon punto, Trevor era un bel ragazzo, ricco ma non era serio abbastanza per avere una relazione e in confronto a me devo dire che era anche brutto, tutti mi dicevano che era brutto ma ero troppo accecata dall’amore per rendermene conto.
“hai ragione” rispondo alla sconosciuta facendole un sorriso “qual è il tuo nome? Donna misteriosa” ironizzo sull’ultima parte e lei ridacchia
“Elizabeth, ma puoi chiamarmi lizzie” dice facendo un sorriso e porgendomi la mano
“t/n” dico stringendole la mano e sorridendole, era davvero una bella donna
“ma puoi chiamarmi come ti pare.. o con un nomignolo o.. un soprannome” inizio a balbettare

lost in professor || Elizabeth OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora