9 capitolo - gelosia

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t/n pov

è passata una settimana da quando ho fatto l'ordine restrittivo contro mio padre, in quest'ultima settimana ho stretto molto con lizzie e ho seguito di più le mie lezioni, ho incontrato jack ed elena senza jenna, solo loro due, non avevo voglia di vederla.

dopo questa settimana col tempo stavo perdonando jenna, ho capito che l'ha fatto per proteggermi, le sue intenzioni erano buone ma queste mi avrebbero ferito ugualmente.

avevo deciso di allontanarmi per un po' da lizzie, avevo capito che tra di noi non poteva esserci niente se non un rapporto professionale e poi fuori una semplice amicizia. ero fuori dalla sua portata e lei dalla mia, non ero per una donna come lei, non ero abbastanza meritava di meglio, qualcuno che la rendesse felice perciò ho deciso di andare avanti con la mia vita e non pensare più ad elizabeth in quel modo.

sapevo che non ci poteva esser niente e quel bacio che stavamo per avere ma che poi non abbiamo avuto a causa del mio telefono, non era niente per lei, in quel momento era ubriaca e non ragionava completamente, ero probabilmente solo un divertimento momentaneo.

esco dai miei pensieri e mi dirigo al caffe vicino il college, ordino il mio solito caffe e dei biscotti. aspetto che mi venga servito il mio ordine seduta su una sedia.

"ordine 23229" la cameriera bionda chiama il mio ordine e mi alzo per andarlo a prendere. lo afferro e vedo su di esso un numero, l'universo mi stava parlando? era la volta buona?, alzo lo sguardo sulla cameriera e la esamino, mi ricorda lizzie, capelli biondi e occhi chiari, ma non sarà mai come lei.

"chiamami" dice prima che me ne vada, avevo avuto il numero di una bella ragazza così facilmente?

esco dal caffe e vado alle mie lezioni, prendo appunti e sono molto più concentrata, decido di riavvicinarmi ai miei amici

"finalmente sei tornata!" urla jenna abbracciandomi

"sì ma non ti ho ancora completamente perdonata" ammetto indicandola e lei si incupisce un po' ma capisce la situazione ed è comunque felice del mio ritorno.

andiamo tutti insieme alla lezione di lizzie e oggi non sono molto felice di andarci, come avevo già detto voglio cercare di mantenere un po' le distanze e cercare di avere una vita normale e una relazione normale.

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la lezione di lizzie passa in fretta, ascolto la sua voce come se fosse poesia, prendo appunti e faccio il mio lavoro da buona studentessa. oggi era vestita con un completo, camicia bianca con apertura di tre bottoni che fa intravedere la sua pelle nuda, pantalone nero e una giacca che ha precedentemente tolto color beige tendente sul marrone. sento la campanella suonare e vedo tutti che escono velocemente mentre io sono costretta a rimanere ancora per un po' visto che lizzie mi ha chiesto di rimanere indietro.

"hai da fare dopo? potremmo andare a mangiare qualcosa o uscire?" mi chiede

"sinceramente si, vorrei chiedere ad una ragazza di uscire" ammetto e lei fa una faccia disgustata e il suo sorriso sparisce e alza il sopracciglio

"e chi sarebbe questa ragazza?" mi chiede e nel suo tono si sente un pizzico di gelosia

"una ragazza del caffe qui vicino che mi ha dato il suo numero" ammetto facendole un sorrisetto cercando di farla ingelosire di più

"certo, capisco. prima potresti accompagnarmi a casa?" chiede con un sorrisetto.

la accompagno verso la mia macchina e mentre guido mando un messaggio alla ragazza della caffetteria

"non stare al telefono mentre guidi" mi dice severa intrecciando le braccia sotto il petto

"si scusa, stavo mandando un messaggio a quella ragazza" dico e lei annuisce. era molto silenziosa perciò decido di parlare per alleviare la tensione che si stava creando

"sai, ha i capelli biondi e gli occhi chiari come te" ammetto, si gira di scatto e mi guarda

"oh quindi ti piacciono le mie brutte copie" dice ridacchiando con tono ironico ma geloso "fammi indovinare fa anche l'insegnante?" chiede ironica con un sopracciglio alzato

"a quanto pare" rispondo solo alla prima affermazione e decido di terminare qui la conversazione, perché non sapevo dove sarebbe andata a finire, per tutto il viaggio nessuna delle due ha parlato e abbiamo passato il tempo ascoltando la musica.

arriviamo a casa sua e la accompagno fino alla porta

"vuoi entrare?" mi chiede con un sorrisetto malizioso, aveva qualcosa in mente?

"va bene, ma non resterò molto. devo andare all'appuntamento" le ricordo non facendo caso al suo modo di guardarmi

"certo" dice alzando un sopracciglio come se non fosse convinta della mia affermazione.

entriamo in casa e rimaniamo quasi tutta la serata a parlare e bere uno dei tanti vini di elizabeth, finché non si fa buio e mi ricordo del mio appuntamento con la ragazza del caffe. eravamo sedute fuori in giardino e guardando il cielo scuro, prendo il mio telefono distogliendo per un po' il mio sguardo da elizabeth e trovo un messaggio dalla ragazza con cui uscirò.

evelyn caffetteria

tra 10 minuti esco da lavoro, ci vediamo tra 20 minuti, se vuoi puoi venirmi a prendere ;)

*indirizzo di casa*

rispondo al messaggio e intravedo elizabeth che mi guarda male poi alzo lo sguardo e la vedo che mi osserva in malo modo, aveva letto quello che mi aveva scritto.

"cosa?" chiedo scuotendo un po' la testa perplessa

"niente" mi dice con una faccia quasi arrabbiata e schifata

si alza dal suo posto e inizia a camminare facendo avanti e indietro gesticolando e alzando un po' il tono della voce "vorrei capire perché devi andarla a prendere a casa?!" dice avendo visto i messaggi sul mio telefono "non può raggiungerti? o vi date appuntamento da qualche parte?! non capisco questo bisogno!" dice alterata

"cosa ti prende ora?" chiedo stranita dal suo comportamento tanto protettivo e geloso nei miei confronti

"niente t/n! solo che non capisco perché tu devi andarla a prendere a casa, chissà cosa può succedere" dice riferendosi a una notte di sesso

"vorrei, è da tanto che non lo faccio, ne avrei proprio bisogno" ridacchio alla fine ironizzando sulla mia vita sessuale che si è fermata ormai da un bel po' di tempo. se lo sguardo potesse uccidere sarei già morta, mi manda uno sguardo di morte e allora non dico più niente, mi zittisco.

"se tanto vuoi, allora perché non te ne vai? vai dalla tua fidanzatina" dice seria

"ma cosa ti prende?" chiedo titubante per il suo comportamento diverso dal solito

"niente t/n, sono felice per te. esci e divertiti" mi dice questa volta calma e sorridente.

certe volte non le capisco proprio le donne, sono bipolari, d'altronde anch'io ma non a questi livelli come le mie ex o come in questo momento, il modo in cui lo sta facendo lizzie. a volte vorrei riuscire a capirle e a capirmi. io dal mio canto sono una persona tranquilla che non si fa molti problemi, ma a volte sono le donne che te li provocano questi problemi, per non parlare degli uomini. esco dai miei pensieri e mi alzo dal divanetto dove ero seduta, lizzie era già in piedi e mi dirige alla porta per far sì che io esca e mi diriga al mio appuntamento.

"ti auguro una buona serata t/n" dice stando sull'uscio della porta tenendo con una mano la porta e con l'altra poggiata sul muro dove c'è la chiusura della porta.

"buona serata anche-" non finisco la frase che lei si avvicina e mi bacia metà bocca succhiando un po' il mio labbro per poi ritornare al suo posto e chiudermi la porta in faccia

ma che diamine? quella donna mi farà impazzire

N/a: un capitolo un po' più corto del solito, spero vi piaccia, anche se lo trovo banale, fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere. mi dispiace di non aver pubblicato prima ma con la scuola non riesco a fare tutto perciò mi scuso. ricordatevi di commentare e di mettere una stellina! grazie e al prossimo capitolo. cercherò di pubblicare il prima possibile e scrivere più capitoli.

lost in professor || Elizabeth OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora