7 capitolo - dedica e conforto

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t/n pov

mi alzo anche questa mattina con i raggi del sole che penetrano dalla finestra, vado in camera di mia madre per controllare se sta bene dopo quello che è successo il giorno prima con mio padre.

Vedo che non è in camera sua, perciò suppongo sia già sveglia. Scendo le scale e mi dirigo in cucina e la trovo lì che prepara i pancake, mi avvicino da dietro silenziosamente e le poso un bacio sulla guancia. Sussulta un po' ma poi vedendomi mi sorride e mi abbraccia

"tutto bene?" le chiedo pensierosa

"sì, non preoccuparti. Vuoi dei pancake?" mi chiede con un sorriso sul volto e le rispondo con un semplice "no". Le dico che sarei andata a comprare la colazione perché volevo vedermi con i miei amici e le ho detto che avrei preso la macchina oggi.

"vado a fare colazione con i miei amici e se non ti dispiace vorrei prendere la macchina" Lei annuisce e mi bacia la tempia. Torno di sopra e mi preparo per andare a prendere elizabeth, non volevo vedere jenna per un bel po' dopo che non è stata sincera con me riguardo quello che succede in casa mia, avevo bisogno di un po' di conforto e questo era una persona: lizzie

Prendo la macchina dal garage, è una BMW x6 nera, vado alla mia caffetteria di fiducia e prendo dei croissant e del caffe da asporto, dopo tutto il tempo di attesa mi dirigo verso casa di elizabeth con la mia playlist che suonava in sottofondo. so che sembra strano però mi farebbe piacere passare del tempo con lei, in fondo siamo amiche come ha sempre puntualizzato lei.

Arrivo velocemente e dopo esser scesa dalla macchina mi dirigo alla sua porta, mi sistemo i capelli e busso finalmente. Mi viene ad aprire in poco tempo, quando apre la porta la vedo che si infila l'ultimo tacco e mi accoglie con un sorriso.

"ehi t/n!" ha un tono felice e mi sorride

"ehi, spero non ti dispiaccia se ti accompagno a scuola?" dico grattandomi la testa

"no, certo che no, però mi hai sorpresa, non ti aspettavo, pensavo andassi con i tuoi amici" dice l'ultima frase perplessa

"oh beh, voglio stare a distanza da jenna per un breve periodo, perciò non vedrò neanche gli altri" dico grattandomi la testa e aggiungendo "o almeno separatamente li vedrò" dico abbozzando un sorriso

"vuoi parlarmi di quello che sta succedendo? E anche di ieri se ti va" dice serena sempre con un sorriso e mi accarezza il braccio fino ad arrivare alla mano che afferra nella sua.

"certo, ma una domanda, hai fame?" chiedo

"sì, stamattina ho fatto tardi e quindi non ho fatto colazione" dice massaggiandosi lo stomaco

"bene, ho portato la colazione e i caffe" dico sorridendo

"non li vedo" dice perplessa

"gli ho lasciati in auto, dai andiamo! Così non faremo tardi" le sorrido e lei ritorna in casa per prendere la sua borsa e le sue cose da professoressa, appena uscita le faccio strada alla mia macchina

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"è molto bella" dice appena arrivati alla macchina dopo quel piccolo periodo di silenzio che c'era stato tra di noi

Le apro lo sportello della macchina del suo lato e la faccio accomodare, poi vado dal mio lato ed entro, prendo la busta da asporto con la nostra colazione dentro e gliela porgo.

"per te e per noi" dico sorridendole

"che gentildonna, grazie!" dice ridendo e arriccia il naso

È così bella quando lo fa, mi fermo a guardarla per troppo tempo e mi sveglia dalla mia trance

lost in professor || Elizabeth OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora