4. Il lupo

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Stiles passa mesi di cattivo umore, finché non trova qualcosa che gli fa tornare il sorriso.
Derek torna a Beacon Hills e non capisce perché Stiles lo eviti.
Lydia sa tutto. Come sempre.

Warning: What if?, la storia è ambientata dopo il ritorno del branco dal Messico.


Derek Hale aveva lasciato Beacon Hills quasi un anno prima. L'ultima volta che il branco lo aveva avvistato era in Messico, in partenza alla ricerca di una pantera mannara, ex cacciatrice pazza, maniaca e assassina. Da quel momento, le poche notizie su di lui i ragazzi le avevano avute grazie ai pochi sms che aveva mandato a Scott. Brevi messaggi nei quali, sostanzialmente, ripeteva di essere ancora vivo, di stare bene e di non aver ancora trovato Kate.
E fu proprio con un altro messaggio lapidario che informò il suo vecchio pupillo, ora diventato suo alfa, che si era stancato di giocare a guardie e ladri e che era tornato a casa.

Stiles era tornato a Beacon Hills, dopo la loro avventura in Messico, molto più sereno di quando era partito. Scott era vivo, Derek era vivo, tutti erano vivi, Peter era rinchiuso alla Eichen House e sembrava che dopo i recenti avvenimenti le forze occulte avessero deciso di prendersi una tregua dai tentativi di conquista del Nemeton e di tutto quello che lo circondava nel raggio di almeno venti chilometri. Era bello poter vivere, almeno per un po', come degli adolescenti qualunque, notti di luna piena escluse.
E proprio per questo motivo si era ritrovato, un paio di mesi dopo, a non riuscire a spiegarsi perché si sentisse tanto insoddisfatto. Talmente insoddisfatto da arrivare a rompere la sua storia con Malia, che l'aveva presa con più filosofia di quanto lui non avesse pensato, e forse anche sperato, e da iniziare perfino a rimpiangere l'azione che c'era stata in abbondanza nell'anno precedente.
I suoi amici avevano cercato di tirarlo su di morale, ciascuno a modo suo, ma i loro tentativi si erano risolti in un fallimento dopo l'altro. Liam aveva provato con il lacrosse, ma Stiles non si divertiva per niente a giocare contro una persona più forte, veloce e aggressiva di lui: c'erano troppe poche soddisfazioni e troppi lividi, senza contare che non era piacevole per la sua autostima perdere in continuazione con qualcuno più piccolo di lui. Malia si era buttata sul sesso, facendo notare al suo ex ragazzo che nemmeno la prima volta che lo avevano fatto stavano insieme, ed era comunque piaciuto parecchio a tutti e due; Stiles aveva apprezzato, e molto, la prima, la seconda e pure la terza volta, ma il suo umore non era migliorato nemmeno un po' e alla fine aveva deciso di rifiutare le sue successive proposte. Scott aveva pensato bene di passare con lui interi pomeriggi a parlare di qualunque sciocchezza, come facevano prima di scoprire che Beacon Hills era la nuova porta dell'inferno; il problema era che, appunto, Beacon Hills era davvero la nuova porta dell'inferno e parlare di esseri più o meno sovrannaturali, che avevano o che avrebbero provato a ucciderli di una morte macabra, lenta, dolorosa e con un gran spargimento di sangue, non era esattamente il modo migliore per rilassarsi e per ritrovare l'allegria. Kira aveva tentato con le maratone di anime, ma gli shojo che piacevano tanto a lei sembravano avere il potere di rendere Stiles ancora più irritabile di quanto già non fosse, senza contare che le sue continue battutine caustiche riuscivano a toglierle tutto il divertimento e a renderla nervosa quasi quanto lui, quindi l'esperimento ebbe vita molto breve. Lydia aveva deciso di essere più diretta e di usare un metodo sperimentato con successo nel corso di secoli da milioni di persone: la shopping therapy. E guarda un po' il caso, fu l'unica ad avere successo.

Circa cinque mesi dopo il loro ritorno dal Messico, quando ormai tutti ne avevano avuto abbastanza dei musi lunghi di Stiles, Lydia decise di obbligarlo ad accompagnarla in giro per negozi, per un pomeriggio di spese folli. Stiles provò anche a lamentarsi del fatto che lui non era un dannato riccone come i ragazzi che lei era abituata a frequentare in passato, e che non aveva soldi pe le spese normali figurarsi per quelle folli, ma lei gli fece notare con la sua solita grazia, e dopo avergli dato un pizzicotto tanto forte da lasciargli il livido per settimane per punirlo dell'accenno non troppo velato a Jackson, che nessuno lo obbligava a comprare nulla, se non voleva, e che l'unica cosa che contava era che portasse tutti i pacchi che lei, invece, avrebbe di certo riempito con i suoi, di acquisti.
Fu con gran sorpresa di tutti, e soprattutto di Stiles, che quel pomeriggio al seguito di una banshee invasata e armata di carta di credito si rivelò essere tutto quello che serviva per risolvere la situazione. O, per meglio dire, fu grazie a quell'esperienza traumatica che Stiles riuscì finalmente a capire perché si sentisse tanto frustrato, e a trovare ciò che avrebbe messo fino ai suoi giorni cupi.
Stavano passando davanti alla vetrina dello storico negozio di giocattoli, nel centro di Beacon Hills, con Lydia che gli ricordava per l'ennesima volta quale era il loro itinerario completo, quando Stiles si fermò di colpo in mezzo al marciapiede, la bocca spalancata e il respiro bloccato in gola. In vetrina facevano bella mostra di sé una casa delle bambole grande quasi quanto uno stadio di football, un cavallino a dondolo che doveva avere almeno duecento anni, una dozzina di confezioni di ogni tipo di gioco di carte, un modellino formato tascabile e perfettamente funzionante di drone spia, la serie completa dei manuali di Vampire: The Masquerade compreso l'introvabile clanbook dei Setiti e l'immancabile pupazzo in scala uno a uno di Pikachu. Ciò che aveva attirato l'attenzione di Stiles, però, era più indietro, poggiato su uno dei tavoli all'interno del negozio e quasi nascosto da una decina di altri cosi simili. Un peluche, formato gigante. Di un lupo. Nero!
Dieci minuti dopo Stiles stava uscendo dal negozio, con Lydia che lo tallonava da vicino e un sacchetto di carta enorme tra le braccia dal quale spuntava della pelliccia nera.
Da quel giorno, la sua vita cambiò e il branco poté tirare un sospiro di sollievo. Il peluche a grandezza naturale del lupo aveva trovato posto sul letto del suo proprietario, di giorno, e sulla sua poltrona, di notte. Il ragazzo trovava la sua presenza stranamente confortante e rilassante, tanto che gli capitava di passare ore intere ad accarezzarlo, mentre leggeva o studiava o giocava con la playstation.
Dopo qualche tempo iniziò anche a parlargli. Lo aveva fatto per la prima volta dopo uno dei soliti messaggi di Derek e aveva capito che, in fondo, quell'enorme palla di pelo poteva essere un ottimo sostituto del loro Hale imbronciato e lapidario. Lamentarsi con lui, e soprattutto di lui, insultarlo e prenderlo in giro divenne presto un passatempo del tutto naturale, e il suo umore ne trasse un notevole giovamento. Anche perché il diretto interessato non aveva nessuna possibilità di replicare, aspetto questo che rendeva la cosa ancora più divertente.
Quando arrivò l'inverno, poi, il lupo prese definitivamente possesso del letto di Stiles. In fondo, quel coso era caldo e non vedeva perché non avrebbe dovuto approfittarne, visto il freddo che era arrivato così all'improvviso. Senza contare che dormire abbracciato a lui aveva lo strano potere di tranquillizzarlo e di farlo sentire al sicuro, al punto che aveva perfino smesso di avere incubi da quando passava le notti stretto a lui.
Nessuno, tra i membri del branco, commentò quello strano acquisto, né i discorsi a senso unico che Stiles intavolava con lui anche in loro presenza. Scott era un po' perplesso, e Liam aveva la sensazione di aver perso almeno un passaggio fondamentale per capire cosa stesse succedendo, mentre le ragazze si erano fatte un'idea abbastanza precisa di come stessero le cose, anche se se la tennero per loro. In ogni caso, Stiles era finalmente tornato in sé e loro non avevano nulla di cui lamentarsi.

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