11. Tradizioni di Natale

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Natale si avvicina e a Beacon Hills, naturalmente, sta succedendo qualcosa di strano. Dovrà essere di nuovo Stiles a risolvere la situazione... o forse no!

Warnings: Romantic comedy, Soft BDSM, Santa Claus.

Una Sterek natalizia per chiudere l'anno in bellezza e augurarvi un 2024 pieno di tutte le storie che più vi piacciono!




"Stiles..."
"Silenzio!"
"Stiles?"
"Non ora."
"Stiles?!"
"Taci!"
"Stiles, amico, lo sai che ti voglio bene, ma non credi di stare esagerando un po'?"
Scott aveva deciso di intervenire dopo aver visto le espressioni scioccate delle ragazze ma, come aveva immaginato, le sue parole erano state del tutto inutili.
"Esagerando dove? Non ho preso nemmeno il minimo indispensabile, e tu lo sai. Il loft deve essere splendente per l'arrivo di Babbo Natale, non vogliamo certo che inciampi in qualcosa perché è troppo buio, vero?"
"Stiles, primo: non ti permetterò mai di trasformare il mio loft nella brutta copia di un casinò di Las Vegas; secondo: nel mio loft non c'è nulla su cui inciampare, nemmeno al buio; e terzo: se anche ci fosse, Babbo Natale non potrebbe comunque inciamparci, perché non e..."
"Non dirlo!"
L'urlo di Stile era stato talmente stridulo da attirare l'attenzione di tutti i clienti che stavano facendo spese vicino a loro. Derek stava per chiedere spiegazioni quando intercettò lo sguardo di Scott, che con un impercettibile movimento della testa gli fece capire che quello non era il momento più adatto per affrontare l'argomento, e che avrebbero avuto modo di parlarne in seguito. O almeno, era così che Derek aveva interpretato quel no appena accennato.
Tre ore, ventitré bustoni, quattro crisi d'ansia, un numero indefinito di mocciosi urlanti e strepitanti e due camomille dopo, Derek aprì la porta del suo loft al branco, che aveva scaricato Stiles a casa Stilinski e lo aveva raggiunto all'insaputa del ragazzo per una riunione d'emergenza.
"McCall, il tuo amico è completamente fuori di testa. Perché non cerchi di tenerlo a bada?"
"È anche un tuo amico, Jackson, dacci un taglio. E comunque, Scott, c'è un limite a tutto e noi, oggi, lo abbiamo superato abbondantemente."
"Lydia ha ragione. Si può sapere cosa gli è preso? Cos'è che non hai voluto dirci al centro commerciale?" intervenne il licantropo.
Scott guardò Derek e sospirò.
"Non dovete mai dire a Stiles, per nessun motivo, che Babbo Natale non esiste."
"Scott, lo so anch'io che non esiste, e ho passato otto anni della mia vita in forma di coyote" gli fece notare Malia.
"Il punto è che tutta la faccenda riguarda sua madre."
Sul loft scese il silenzio, perfino Jackson ora lo guardava attento e concentrato. Tutti sapevano che se c'entrava la madre di Stiles, allora il discorso si faceva molto serio.
"Claudia amava il Natale, e ha trasmesso questo amore anche a Stiles. Ha continuato a ripetergli che Babbo Natale esisteva anche quando era ormai grande e nessun altro della nostra età ci credeva più. Stiles lo sa che non esiste davvero, ma credo che per lui ammetterlo significhi tradire in qualche modo la memoria della madre, come se indirettamente le stesse dando della bugiarda."
"D'accordo, niente più battute sull'argomento" promise Jackson, ricevendo cenni d'assenso dagli altri membri del branco. "Ma a parte questo, come la mettiamo con il resto della sua follia? Insomma, con gli addobbi che ci ha costretto a comprare si potrebbe illuminare mezza Beacon Hills!"
"Lo so, credo che quest'anno abbia esagerato per colpa nostra."
"Prego?" chiese Lydia, a nome di tutti e chiaramente poco propensa a prendersi responsabilità che non le competevano.
"Il Natale è una festa da passare in famiglia, la madre di Stiles lo ripeteva sempre. Dopo la sua morte, però, anche se lo sceriffo ha sempre cercato di non fargli mancare nulla, a Natale è sempre stato impegnato e credo che si sia sentito solo ogni singola volta. Quest'anno, però, ci siamo noi. Ne abbiamo passate tante, ma quest'anno siamo tutti qui, e siamo la sua famiglia, la famiglia che Stiles ha scelto. Credo sia per questo che si è un po' fatto prendere la mano, perché vuole che sia tutto perfetto."
"D'accordo, è comprensibile, però..." Kira non finì la frase, ma il suo sguardo atterrito che correva alla montagna di buste della spesa diceva già tutto.
"Va bene, lasciate fare a me! Ora che so cosa sta succedendo, so anche come risolvere il problema. In fondo, tutto quello che ci serve è tenere la sua follia sotto controllo, non è nulla di complicato."
E tutti furono felici, una volta di più, che quel genio di Lydia stesse dalla loro parte.

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