3. Finding

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Nella Riserva di Beacon Hills vengono rinvenute delle ossa. Potrebbe essere una cosa senza troppa importanza, ma siamo pur sempre a Beacon Hills e il branco si troverà a dover affrontare l'ennesima emergenza.

Warning: Attempted rape, Wizard, Original Character, What if



Stiles era di nuovo alla stazione di polizia, a fare ciò che non avrebbe dovuto fare. Lo sceriffo Stilinski gli aveva ripetuto più volte che si sarebbe dovuto concentrare sui suoi studi, invece di passare il suo tempo libero lì, ad ascoltare le loro radio, in attesa di captare qualunque cosa che potesse aver a che fare con il mondo sovrannaturale, ma suo figlio gli sventolava sempre sotto il naso i suoi voti praticamente perfetti e a lui non restava che arrendersi. D'altro canto, era sempre meglio averlo lì a portata di sguardo che saperlo in giro per la città a combattere mostri di ogni tipo. E in effetti, doveva ammettere che da quando Stiles si era stabilito in pianta stabile sul suo posto di lavoro i problemi in città erano di gran lunga diminuiti, dato che l'intuito di suo figlio gli faceva fiutare la presenza di esseri strani anche dalla più banale conversazione che avveniva tra i suoi uomini, cosa che permetteva al branco e ai cacciatori guidati da Argent di muoversi molto più velocemente di quanto non fossero riusciti a fare fino ad allora.
Non che in quei giorni Stiles avesse avuto molto da fiutare, in realtà. Le piogge torrenziali che avevano travolto tutta la regione erano assolutamente naturali, per quanto si potesse ritenere naturale il tempo impazzito degli ultimi anni, ma di certo non erano state causate da forze occulte. Perciò si era limitato a dare una mano come aveva potuto, come un qualunque altro volontario. E di volontari, in quei giorni, ne avevano avuto davvero bisogno. C'erano state case allagate ed evacuate, incidenti stradali, alberi caduti dopo essere stati sradicati dai venti forti, persone bloccate in posti assurdi, sfollati, danni di ogni tipo a cose e persone. Sia lo sceriffo che i suoi uomini vivevano in centrale praticamente da una settimana, e sapeva che la stessa cosa avevano dovuto farla i vigili del fuoco e il personale medico dell'ospedale. Se non fosse stato per le decine di volontari che avevano dato una mano ogni singolo giorno, era certo che i danni e le perdite in vite umane sarebbero stati molto più gravi.
Per fortuna aveva smesso di piovere il giorno prima e loro avevano potuto tirare un po' il fiato. Certo, c'erano ancora un sacco di cose da fare, e le segnalazioni continuavano ad arrivare senza sosta, ma almeno non c'era più l'urgenza dei giorni precedenti, quando era stata tutta una corsa contro il tempo per salvare le persone in difficoltà. Perciò, quando arrivò quella particolare segnalazione, sia lo sceriffo che i suoi uomini iniziarono a vaneggiare di pena di morte. E a quel punto fu Stiles a prendere in mano la situazione. Perché quegli uomini e quelle donne erano stremati, e lui riteneva un suo preciso dovere morale evitare che si sporcassero le mani, e le fedine penali, o che potessero avere problemi al lavoro a causa di gente che avrebbe meritato di essere gettata nella bocca dell'inferno.
Insomma, quale persona sana di mente sarebbe andata a fare un'escursione nella Riserva di Beacon Hills solo poche ore dopo la fine del nubifragio del secolo?
Qualcuno, però, lo aveva fatto, e poi aveva chiamato la polizia per segnalare diversi smottamenti del terreno, come se qualche buca in quella situazione fosse qualcosa di strano. L'agente che aveva preso la chiamata stava per riattaccare loro il telefono in faccia, e probabilmente stava proprio sognando di poterglielo sbattere letteralmente sul muso, quando una delle due voci dall'altro capo della linea aggiunse, quasi con noncuranza, come se non fosse stata la cosa più importante da segnalare, che da uno di quegli smottamenti erano emerse delle ossa umane.
A quel punto lo sceriffo aveva preso il telefono e aveva ordinato loro, praticamente ringhiando, di comunicare con esattezza sia la loro posizione che quella delle ossa e di non provare a muoversi da dov'erano, nemmeno di un passo. L'invocazione della pena di morte era iniziata non appena lo sceriffo aveva chiuso la conversazione, e Stiles aveva deciso di farsi carico del problema. In modo sottile, naturalmente, perché mica poteva dare ordini a dei poliziotti, soprattutto se uno di loro era suo padre, ed era su tutte le furie. Motivo per il quale aveva preso da parte Parrish.
Il vicesceriffo era esausto come tutti i suoi colleghi, ma era comunque il più calmo di tutti. Stiles non aveva ancora capito se era una questione di carattere o se il suo precedente lavoro di artificiere lo avesse in qualche modo tarato per non fargli perdere mai le staffe, in qualunque caso e in ogni occasione, ma sapeva che aveva tutto il tempo per scoprirlo in futuro. Perciò mise momentaneamente da parte la sua curiosità per pensare al problema che dovevano affrontare in quel momento. Lui e Parrish, per fortuna, erano sempre andati d'accordo, perciò non ci mise troppo a convincerlo che sarebbe stato molto meglio mandare una squadra a recuperare i pazzi che se ne andavano in giro con quel tempo, mentre delle ossa sarebbe stato meglio che se ne occupassero lui, lo sceriffo e al massimo pochi altri. E, per ogni evenienza, magari era anche il caso di avvisare Scott e il branco, dato che la posizione delle ossa sembrava stranamente troppo vicina al Nemeton.
Stiles si fece dare un passaggio in moto da Scott e seguì la volante di suo padre fino alla Riserva.
Dovettero fare un tratto a piedi, per arrivare al luogo del ritrovamento, e quello che videro li lasciò abbastanza perplessi. A dire il vero, non notarono nulla di particolarmente strano, se non si considerava che nessuno aveva notizie di sepolture all'interno della Riserva, né ai loro tempi né in passato. Il terreno era smosso, ma visto il tempo degli ultimi giorni era qualcosa di abbastanza prevedibile, avevano visto diverse scene simili nel breve tragitto che avevano percorso dalle loro vetture a lì. Le ossa, poi, erano sì sparse un po' alla rinfusa, ma a vederle sembrava che fossero state spostate o trascinate più da qualche corrente d'acqua che non da un essere vivente.
Mentre aspettavano l'arrivo del resto del branco, Stiles osservò con attenzione la scena che aveva davanti, e alla fine era certo di sapere cosa fosse successo. Qualcuno, molto tempo prima, aveva seppellito lì il proprietario di quei resti; insieme alle ossa, infatti, c'erano anche pezzi di assi di legno che dovevano aver fatto parte della sua bara, e a giudicare dal materiale e dallo stato in cui si trovava doveva trovarsi sotto terra da diverso tempo, probabilmente almeno un centinaio d'anni. Le piogge di quell'ultima settimana avevano di sicuro causato diversi danni in tutta la Riserva e, considerando il particolare punto in cui si trovavano, la cosa più ovvia era che un fiume d'acqua avesse percorso quel tratto, portandosi via parte della terra, fino ad arrivare alla bara. A quel punto il legno marcio doveva aver ceduto e quello che avevano davanti agli occhi non era altro che il risultato di tutta quella serie di coincidenze.
Tuttavia, erano pur sempre a Beacon Hills, e prima di dichiarare che non c'era nessun pericolo sarebbe stato meglio sentire cosa avevano da dire in proposito anche gli altri. Chris e Deaton sembravano concordare con lui, e nessun mutaforma fiutò qualcosa di strano nei dintorni. Sembravano tutti propensi a considerarlo un falso allarme, quando Stiles vide l'espressione di Lydia e capì che il pericolo non era affatto scampato, nemmeno in quell'occasione.
La banshee si avvicinò alle ossa, allungando una mano fin quasi a toccare il teschio che svettava su tutto. Per qualche istante nella piccola radura regnò il silenzio più assoluto, poi la ragazza spalancò la bocca e lanciò un urlo terrificante. Quando gli altri si ripresero, Lydia sembrava esausta ma di nuovo perfettamente lucida. "D'accordo, quale orribile creatura hai visto questa volta?" le chiese lo sceriffo, che si stava massaggiando le tempie doloranti con entrambe le mani.
Lydia osservò le ossa ancora per qualche secondo, perplessa, prima di rispondere.
"Non ho visto nessun tipo di creatura, ma sono certa che le ossa non debbano essere spostate per nessun motivo. Sono state messe lì per arginare una grande oscurità ed evitare una catastrofe" e Stiles la vide girarsi alla sua destra e capì, come tutti, che stava pensando al Nemeton a poca distanza da dove si trovavano. "C'è un motivo se sono state sepolte proprio qui, non devono essere allontanate da questo posto."
A quel punto fu Deaton a intervenire.
"Considerata la situazione, credo che ci sarebbe utile capire a chi appartenevano e perché quella persona venne sepolta proprio qui. Non possiamo semplicemente lasciare le cose così come stanno, qualunque animale potrebbe portare via qualche osso."
"Non potresti creare una barriera per evitare che succeda?" suggerì Scott.
"Sì, ma non durerebbe molto."
"Il dottore ha ragione" intervenne lo sceriffo "non possiamo lasciare le ossa così. Prima capiremo perché sono qui e prima potremo capire cosa farne."
Lydia fece una smorfia, come a ribadire che lei aveva già spiegato cosa dovevano farne, ma non aprì bocca e gli altri si dissero d'accordo sul fatto che affidarsi alla buona sorte non fosse una soluzione molto furba, considerando che non erano famosi per godere della sua benevolenza. Fu Parrish a proporre quella che poteva essere la soluzione a tutti i loro attuali problemi.
"Ho un vecchio amico che si occupa di ricostruzioni facciali per lavoro. Posso fare delle foto al teschio e chiedergli se può lavorarci, a titolo di favore personale. Nel frattempo dovremmo fare qualche ricerca per capire se, da qualche parte, c'è qualche accenno a persone sepolte all'interno della Riserva, in passato."
In mancanza di una soluzione più veloce, la proposta di Parrish venne approvata all'unanimità e il branco si mise al lavoro.

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