Hawk Moth aveva perso di nuovo. Stavolta era sceso sul campo per veder operare i propri nemici dal vivo e pareva che nemmeno i carcerati peggiori di Parigi riuscissero a metterli in difficoltà: non aveva tutto il tempo del mondo per ovvi motivi e la sua reputazione come ricercato pareva destare soprattutto sentimenti di paura. Si dette lo slancio saltando dall'ultimo tetto per atterrare con precisione nel giardino della propria villa, nel buio rischiarato da una scia di candele dorate che si facevano strada sul viale di ghiaia. Proprio in quel momento vide una figura muoversi nel buio, nei pressi del laghetto che conduceva sul retro della maestosa casa: era esile e taciturna, si muoveva con disinvoltura e sedeva accanto alla fonte d'acqua accarezzandola con le dita, alquanto persa nei suoi pensieri.
Gabriel non conosceva Nathalie così bene, e in quel momento, vedendola totalmente disarmata da quella corazza che si manteneva per un costante testa a testa contro di lui, gli fu del tutto evidente di non conoscerla affatto. Non voleva conoscere la donna che ricopriva i panni della sua segretaria, quando avevano stipulato il contratto di lavoro era rimasto chiaro ad entrambi che il rapporto sarebbe stato del tutto professionale. Però non aveva calcolato un minuscolo dettaglio: l'affetto per Adrien.
Col passare dei mesi quella donna aveva sviluppato un forte affetto per suo figlio, che a volte valicava i confini del loro rapporto professionale e le faceva prendere le parti...
E ogni volta lui la schiacciava, le calpestava l'orgoglio, feriva con risposte secche, saccenti e furenti. Ma adesso, nel vederla sfiorare il lago d'acqua limpida e fredda che brillava sotto la luce della luna, come un cigno nero che volando vi si posa, non riusciva a ricordare minimamente la donna austera e priva di sentimenti che pensava di conoscere. Le idee gli si confusero nel cervello annebbiandogli la mente del tutto, forse era dovuto dal fatto che pochi giorni prima l'aveva salvata da un attacco akuma. Lei si era ritrovata in centro città quella notte, d'un tratto un esplosione aveva fatto crollare un edificio e lui, di vedetta come sempre sui propri disastri, l'aveva vista immobile in mezzo alla strada... si era lanciato verso di lei e l'aveva portata via giusto in tempo, scomparendo con la corvina tra le braccia un attimo prima che la cortina di fumo, fuoco, macerie e detriti si sollevasse. Forse tra fuoco e fiamme lei lo ricordava... si erano guardati con incertezza quando l'aveva rimessa sulle sue gambe e Gabriel da quella notte non riusciva a smettere di pensare a quel momento, o a quanto piccola e indifesa sembrasse accucciata tra le sue braccia.
-Chi c'è?!- Tuonò la donna balzando in piedi, con voce sicura da far tremare Gabriel stesso. L'uomo dal volto mascherato si mosse tra le frasche di gelsomino mostrandosi in quella cupa e vaga penombra: a Nathalie tremò il labbro ma non indietreggiò e un sorriso meschino colorò il viso dell'uomo... sembrava che lei non percepisse il terrore che percepiva in tutti gli altri, sembrava che a quella donna non facesse né caldo né freddo la sua presenza.
-Bonsoir... Mademoiselle Sancœur... - Lei sollevò un sopracciglio, tra l'indignato e lo stupito: -Conosco gli abitanti di Parigi molto meglio di quanto pensi.-
-Che ci fa quì?- Gabriel si morse la lingua: diretta al punto e con una freddezza da gelare le ossa.
-Sono di passaggio- Commentò distrattamente accarezzando con le dita guantate una rosa bianca del suo cespuglio, in maniera lussuriosa, perdendosi nell'immagine di un fiore rimasto imperturbato dal clima mite dei primi di novembre: -Penso che la vera domanda sia cosa tu faccia quì: è tarda notte, fa freddo e la grande villa alle tue spalle credo offra molto di più di un semplice alloggio... eppure tu sei quà fuori al freddo.-
-Dovrebbe andarsene da quì... adesso.-
-Quanta fretta! E poi sei la prima che non scappa via urlando dal terrore o chiamando la polizia...-
-Non mi ha capito: se ne vada immediatamente!- Ordinò furente diventando addirittura rossa in viso. Gabriel la osservò divertito e scosse la testa.
-Mi sento troppo lusingato per la sua protezione Mademoiselle Sancœur ma sono costretto ad insistere... queste rose sono splendide e non c'è nessuno che le degni di uno sguardo: non posso proprio permetterlo.-
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𓊈Blanc & Noire𓊉 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 (𝟏𝟖+)
Fanfiction•Raccolta di Smut🥧 •Contenuto maturo ⚠️ •Ed elegante✨☕🕰