Capitolo 14

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Non si ricordano i giorni,

ma gli attimi.

Ava

"Vuoi che esco e finisci di cucinare?" gli domando certa che mi dirà di si come ogni santa volta.
"No, anzi, visto che finalmente la piccola bella addormentata si è svegliata, mi dai una mano, e prepariamo anche una torta insieme." credo di non aver capito bene.                                                  "Cosa?"
"Su socia, non fare la finta tonta, ora mi dai una mano a finire di preparare le uova e il bacon e poi dopo aver mangiato facciamo una torta" mi piace questa idea folle.                                             
"Che torta?"
"Boh non ci ho ancora pensato, qual è la tua preferita?" tutte, ma so che lui vuole una risposta concreta, spremi le meningi Ava, forza, la Chocolate cake! La preferita di me e Justin.                   
"La Chocolate cake"
"Non la conosco"
"Saaaaacrilegioooo"
"Guiderai tu allora" mi dice mentre mi porge un piatto con la fritatta e tre fettine di bacon cotto, "hai la ricetta scritta?"
"La so a memoria" gli sorrido in tono di sfida, come per dire 'scommettiamo che sarà buonissima?'
"Perfetto"                                                                                              

Dopo aver impiegato mezz'ora a fare colazione (cosa assurda per me, la colazione l'ho sempre fatta in fretta e furia ma va bè), ho fatto un recap della ricetta che usava mia madre.                       "Allora socia, scrivi  su questo foglietto la ricetta" annuisco e faccio quello che mi ha chiesto. Prendo una penna e mi metto a scrivere mormorando tra me e me le porzioni corrette, dopo qualche minuto la ricetta era impressa nella mia mente e nel foglietto:

"2 uova
150 g zucchero
125 g di burro sciolto
250 ml latte
200 g cioccolato sciolto (meglio al latte)
20 g cacao amaro
220 g di farina poco alla volta
una bustina di lievito per dolci
in forno a 170 gradi x 45 minuti"

"Ecco qui" dico sventolando il foglietto davanti alla faccia di Noah.                                                     
"Possiamo cominciare, ma prima..." si allontana per tornare con un grembiule in mano "sai, mentre a casa si ha un' 'ammalata' si possono fare tante cose... carine, me lo sono fatto fare apposta per te" si è fatto personallizzare un grembiule per me, il grembiule è viola con davanti la scritta 'Socia del mio cuore' e vedo che lui ha lo stesso grembiule ma con su scritto ' Socio del mio cuore' come ho fatto a non accorgermene prima?!                                                        "È perfetto, bellissimo e potrei aggiungere tutti i commenti positivi che so ma non ne ho voglia" lui si mette a ridere ed ecco spuntare le sue due bellissime fossette sul suo viso angelico, di rimando mi metto a ridere anche io, contagiata dalla sua risata.

Finito di ridere come due pagliacci io ho indossato il mio grembiule e ci siamo messi all'opera.   
"Prima di tutto tiriamo fuori tutti gli ingredienti, le uova" e Noah le tira fuori dal frigo," lo zucchero," e tira fuori anche quello e stessa cosa fa con tutto il resto, io detto, lui esegue," bene, ora che abbiamo tutto fuori direi che tu puoi occuparti di sciogliere sia il burro che il cioccolato, ma attento che quest'ultimo si indurisce dopo poco"                                                           
"Si capo" sorrido.
"Intanto io mescolo le uova con lo zucchero" stavolta lui annuisce, io amalgamo per bene i due ingredienti mentre aspetto il burro sciolto.                                                                                           
"Ecco il burro, ora posso iniziare a sciogliere il cioccolato?" ci penso su un pochino e gli do il via, mentre continuo a mescolare aggiungendo il latte, il prossimo step è proprio il cioccolato fuso, quindi mi tocca aspettare Noah, sbuffo. Però lui, a mia sorpresa torna dopo solo cinque minuti, grandioso, anche se ci ha messo un po'.                                                                                           
"Bene, ora che abbiamo il cioccolato... tu puoi tenermi alta la scodella mentre io lo tiro giù con il lecca pentole e lo verso nell'altra ciotola" lui mi guarda serio e prova a fare quello che gli ho chiesto, ci sta mettendo molto impegno, come lo so? Beh quando deve impegnarsi nel fare qualcosa di preciso e che ha fatto poche volte mette la lingua di fuori, proprio come ora. Una volta finito Noah fa finta di levarsi una goccia di sudore dalla fronte e mi fissa.                                 
"Che c'è?!" gli domando.
"Beh sei te che stai dirigendo il cantiere mica io" ah si giusto! Siamo qui per fare una torta, mi ero persa ad osservarlo, concentrati Ava.                                                                                                       

Noah

Credo che la socia stia per avere un attacco di non so cosa, mi sta fissando e non scolla lo sguardo dalla fronte, non è mica il mio lato migliore insomma! Così inizio a fissarla anche io, siccome so che se solo le poggio il mio sguardo addosso diventa più rossa di un peperoncino so che smetterà di fissarmi, almeno la fronte perfavore!

"Che c'è?!" Boh mi stai solo fissando.
"Beh sei te che stai dirigendo il cantiere mica io"
"Ah si si si, giusto " ceeerto.
"Bene, ora?"
"Devo versare il cacao amaro poi la farina" uhh la mia parte preferita, non sa cosa sto per combinare: ho intenzione di si mettere la farina della ciotola ma quella che rimane finirà su di lei. "ok, ora che anche il cacao fa parte della miscela butta la farina poco alla volta ok?"               
"D'accordo" mi ha dato un altra idea carina, non ha specificato dove devo mettere la farina no? Ah si, invece l'ha detto, farò finta di non saperlo. Un cucchiaio di farina nella ciotola un altro e... alzo il cucchiaio stracolmo di farina, ci soffio sopra e... ops, la socia ha la faccia a dir poco bianca. Come se non fosse successo continuo a buttare cucchiai di farina, però Ava ha smesso di mescolare e mi sta fissando ancora.

"Dimmi? " le dico trattenendo le risate.
"Dimmi?!" pronunciando quelle parole sputa tanta, ma veramente tanta farina dalla bocca, ok, tra poco scoppio a ridere, "Mi hai riempito la faccia di farina!" altra farina che esce dalla bocca e... dal naso, ops.
"Dillo che ti è piaciuto"
"Piaciuto?!" ora ho paura. Aggiungere nella lista delle cose da non fare:  non riempire Ava di farina. Distratto dai miei pensieri non ho visto Ava riempirsi la mano di farina, anzi ha addirittura messo le mani a scodella per prenderne di più, è a pochi centimetri da me, la vedo mettersi in bocca metà della farina, bleh da bambino anche io ci ho  provato e... di punto in bianco ci vedo proprio bianco, mi ha 'sparato' la farina in faccia. Wo non pensavo sarebbe stato così divertente.

"Ti è piaciuto?" mi domanda facendo eco a quello che le avevo detto io prima.                               
"Si molto, almeno io sono sincero, prova a esserlo anche tu" mi mordo il labbro per quello che ho appena detto, chi non rischia non vince mi ripeto.                                                                                 "Beh in questo caso..." la vedo mettersi in bocca il resto della farina che aveva in mano e che per un secondo mi sembrava fosse sparita e... me la sputa addosso ancora "si, effettivamente è molto bello, specialmente se sono io quella a sputare la farina" sorrido, perchè questi sono i momenti belli, i momenti da ricordare con la persona di cui innamorato perso. Torno in cucina, prendo un nuovo pacco di farina e lo porgo alla mia socia.
"Cosa dovrei farmene di un pacco di farina chiuso?"
"Battaglia all'ultima farina, non vorrei che fosse all'ultimo sangue sai"                                               
"Ti sei messo contro la socia sbagliata caro socio del mio cuore"
"Dimostramelo" quello che lei non sapeva è che avevo preso il suo portatile e l'avevo messo dietro di noi, perchè sapevo già che avremmo creato un casino, così diciamo che ci sta registrando da quasi un'ora, ovvio poi ritaglierò il video, e metterò come sfondo una foto di me e lei.

"Do inizio io alle danze"
"Prima le donne" e in più le faccio l'occhiolino.

Continuiamo a buttarci grammi su grammi di farina addosso, finchè ad un certo punto la prendo in braccio la metto a sedere sul bancone della cucina e comincio a baciarla a non stop.

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