Capitolo 15

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Tutti gli occhi
raccontano una storia

Ava

"Forse è meglio che cominciamo a pulire" cerco di dire per la terza volta, ma Noah sembra fregarsene ancora "ehi ehi, diamo una ripulita dai" lui mi lancia un'occhiataccia come per dire 'hai rovinato il divertimento' ma non mi interessa, sta sera mia mamma verrà qui, non so da dove tirerà fuori tutta questa forza ma mi fa piacere, è molto tempo che non entra in questo appartamento perchè anche se era stata lei a propormi di venire a vivere qua con Noah alla fine non è riuscita a mettere piede qua dentro per aiutarmi a sistemare, sicchè mi sono arrangiata ancora una volta.
"D'accordo"
"Senti mi sono scordata di dirti un piccolo dettaglio, solo per questo ti sto chiedendo di aiutarmi a pulire altrimenti io avrei continuato a buttarti farina addosso senza troppi problemi..."
"Spara e non fare la misteriosa"
"E va bene, in pratica ti ricordi quando ti avevo detto di venire a vivere qua? Beh mia madre doveva darmi una mano, ma i ricordi continuavano a tornare a galla e non è più riuscita a mettere piede qua dentro..."
"Non capisco dove vuoi arrivare"
"Mia madre sta sera verrà qui, anche soltanto per bere un semplice caffè"
"Non vedo dove sia il problema, d'altronde questa è anche casa di Anastasia." si, ha ragione ma comunque avrei dovuto dirglielo per avvisarlo che mia madre non sarebbe stata del tutto in forma."Su forza, abbiamo un intera cucina da pulire! Prega che di riuscire a pulirla entro l'arrivo di tua madre!"
"Ehi guarda che devi darmi una mano anche te!"
"Si si, stai tranquilla, questo posto tra qualche ora sarà talmente pulito da far male agli occhi!"
"Quale tra qualche ora?!Mia madre sarà più tra poco meno di un'ora" 
"COME?! Non ce la faremo mai!"
"Basta un poca di buona volontà dai" gli rivolgo il mio sorriso migliore, consapevole che se, uno non iniziamo subito a pulire non ce la faremo nemmeno per il capodanno lunare, secondo credo che Noah mi stia per strozzare per non averglielo detto.
"Potevi avvisarmi prima, ma farò del mio meglio"
"Graziee" gli salto addosso come se il mio 'graziee' non bastasse, lui ricambia l'abbraccio ma mi mette subito giù.
"Niente distrazioni, dico bene?" Annuisco, beh è colpa sua, è lui che mi manda in tilt il cervello, ci siamo divisi i compiti: Noah aspira con l'aspirapolvere la farina da ogni superficie, mentre io passo la spugna bagnata sui mobili dove è già passato il mio socio. Ogni tanto mi soffermo a guardarlo, i suoi capelli sono di un castano non troppo scuro che però ora nella penombra appargono ancora più scuri, sono abbastanza mossi ma non mi sono mai scomodata di chiedergli se fossero ricciolini soltanto grazie alla permanente o fossero naturali così; in fondo non ho ancora visto i suoi genitori, e che sia ben chiaro, ho intenzione di incontrarli. Le sopracciglia non so né troppo folte né troppo sottili che gli danno un tocco in più nel suo sguardo angelico. Poi gli occhi, tutti gli occhi sono stupendi, quelli marroni di meno, ma i suoi?I suoi sono l'eccezione, io mi ci perdo così facilmente quando li guardo...Il naso a parer mio è perfetto, scende facendo una piccola curva per tornare su, in un nasino -come chiamo io il suo- leggermente all'insù.

Perchè mi sto facendo un tour completo del suo viso da angioletto?
Non mi importa continuo lo stesso.
Poi la sua bocca, carnosa, con un profumo inconfondibile di ananas e cocco, che quando rimane asciutta ci passa sopra la lingua per bagnarla, quando mi guarda però, ce l'ha praticamente sempre socchiusa. Quando sorride gli spuntano due fossette adorabili in entrambi i lati della sua bocca, mi incantano ogni dannata volta che sorride, e se il sorriso è rivolto a me ancora di più.
"Forza socia..." è la sua voce che mi riporta nel mondo reale, "abbiamo quasi finito"
"Ah si si, giusto... abbiamo quasi finito..."
"Era carino il mondo fatato? Con gli unicorni, le maxi fontane di cioccolato fuso... il tuo socio preferito nonchè il migliore in assoluto..." cosa?!
"Non ti seguo" abbiamo quasi finito, finisco di versare l'impasto sulla tortiera e appena noto che il forno è in temperatura inserisco la teglia nel ripiano più alto in modo che ci metta di meno a cucinarsi, almeno spero, "mi rispondi socio?"
"Tu prima rispondi a me" 
"A c-che cosa?"
"Era carino il mondo fatato? Con gli unicorni, le maxi fontane di cioccolato fuso... il tuo socio preferito..." ah si, questa frase maledetta, "e come ho detto prima anche il migliore"
"Ah ehm, si molto..." ho risposto così perchè non sto capendo, proprio nulla, vuoto, to ta le.
"Dai socia, ti ho vista come mi fissavi, avrò pure i riccioli che mi ricadono davanti ai miei occhi stupendi ma non sono ancora cieco." mi rivolge un sorriso che non saprei dire se malizioso o meno.
"A proposito dei tuoi riccioli..." lui mi ferma con un gesto della mano.
"Ah ah ah, se tu non mi dici perchè mi stavi fissando io non ti ascolto, qualsiasi cosa tu abbia da dirmi" e va bene.
"Semplicemente ti stavo fissando perchè oggi sei particolarmente attraente, mi stavo facendo un..." mi fermo, apposta per innervosirlo.
"Ehii, terra chiama Ava"
"Che c'è?"
"Continua"
"Che cosa?" sorrido.
"Ava, non fare così con me"
"Chi è Ava? Io non la conosco" voglio farlo diventare matto? Si, mi sta riuscendo? Assolutamente si, mi sto divertendo? Un mondo.
"Sei dannatamente strana, hai un'amnesia?"
"No"
"Allora cos'hai?"
"Gelosia" ammetto, chi è questa Ava? -si mi sto prendendo in giro da sola-
"Ma gelosia verso chi?!"
"Verso questa... Ava" cerco di pronunciare il mio nome con quanto più disprezzo possibile.
"Ma ti hanno mangiato il cervello?" scoppio a ridere, non ce la facevo più a trattenere tutte quelle risate." Mi stavi davvero prendendo per il culo?"
"Può darsi" lui si avvicina a me con fare sospettoso, mi prende entrambi i polsi con una mano e con l'altra mi fa sbattere la schiena contro il muro e me la preme per bene, avrò un mal di schiena colossale appena mi mollerà.
"Continua quello che stavi dicendo, ti aiuto, semplicemente ti stavo fissando perchè oggi sei particolarmente attraente, mi stavo facendo un, e non hai più finito, avanti Ava, continua."
"No grazie, non sono Ava"
"Continua socia" ah, ora c'è arrivato..
"Ahh, quindi ora sono... socia..." ho sorriso? Non lo so. "Semplicemente ti stavo fissando perchè oggi sei particolarmente attraente, mi stavo facendo un tour completo del tuo visino da angelo -finto-"
"Il mio non è un visino da angelo -finto-" dice cercando di imitare la mia voce.
"Te l'ho detto, ora mi molli?" come risposta ricevo un bacio ovvero un 'no' secco. Sento che allenta la presa dalle mie mani finchè non sento più la sua addosso, ma la vedo scendere, ho il respiro corto.

Driiinnn driiiinnn

È mia madre! Non dico che mi ha salvata ma sicuramente non era il momento migliore di... si beh...

"Ciao mamma!" la saluto con un sorriso più grande del mio intero viso e Noah fa lo stesso.
"Buongiorno signora Brown"
"Ciao ragazzi, e tu" dice indicando Noah, "omone di casa, chiamami pure Anastasia e dammi del tu"
"Ok" è la sua risposta.

Ci dirigiamo verso la cucina e io comincio a sentire puzza di bruciato e un po' di fumo qua e la...

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