Capitolo 17

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Forse far star bene qualcun altro
è una vittoria

Noah

Da quanto ho abbracciato Ava sta notte non ricordo più nulla quindi mi sa che è grazie a lei se ho dormito almeno cinque ore. Mi sono alzato lo stesso dieci minuti prima di lei in modo tale di poter preparare tutto prima. Andremo col treno quindi rifaremo la stessa strada che io ho fatto per arrivare alla mia nuova vita e iniziare definitivamente un nuovo capitolo, e credevo che non sarei mai riuscito a voltare pagina ma con Ava... beh mi sembra tutto così facile anche quando non lo è affatto.
Finisco di lavarmi i denti e mi vesto: una semplice T-shirt a maniche corte nera -così suderò il doppio ma è praticamente autunno ormai- e un paio di jeans -sempre neri- lunghi e un paio di scarpe bianche come la neve.
Così appena sono vestito e profumato scendo dal condominio e mi dirigo verso il bar più vicino, per prendere due semplici brioche da mangiare a casa in fretta e furia, ah dimenticavo anche due caffè lunghi altrimenti non durerò nemmeno un ora su tre.
"Buongiorno" dico entrando nel bar. Il barista mi saluta con un cenno del capo e quando finisce di mettere i soldi nella casa mi chiede cosa vorrei, "una brioche alla marmellata e una al cioccolato, più due caffè lunghi da portare via, grazie."
"Arrivano subito"
Spero che nel frattempo Ava si sia svegliata ma dubito anche perchè... no che sto pensando, stavo per dire che ha dormito soltanto cinque ore ma in realtà quell'idiota sono io, lei ha dormito più di nove ore. Mal che vada mi addormenterò per due orette nel treno.
"Ecco qua le due brioche..." dice porgendomi un sacchettino unto, " ed ecco qua due tazze con due caffè lunghi"
"Grazie mille" gli rivolgo un sorriso e gli tendo dieci euro di carta, lui me li prende dalla mano e mi mette il resto nel palmo.

Una volta tornato a casa trovo Ava già in piedi -strano- che cammina da destra a sinistra senza fermarsi un secondo. Credo che non mi abbia visto.
"Heii, socia! Pronta per partire?" lei si gira di scatto saltando.
"Prima o poi mi farai venire un infarto" 
"Meglio poi che prima" le rispondo col mio solito sorriso da finto angioletto."Ti ho portato la colazione!" dico per scacciare i suoi problemi dalla sua testolina. È diversa oggi, strana.
"Avevo paura che fossi partito senza di me" e io per tutta risposta le indico le mie valigie, "ahh, non ci avevo fatto caso scusa"
"Tranquilla, sono io che ho fatto tutto di nascosto... Ora possiamo mangiare? Ho una certa fame"
"Anche io"
E ci sediamo sugli sgabelli dell'isola, lei addenta subito la sua brioche e quando -dopo due minuti-  si trova a metà brioche vedo del marroncino spuntarle dalla punta del naso, così mi porgo in avanti e le lecco il naso. Lei diventa talmente rigida che credo che se l'avessi spinta leggermente con un dito sarebbe caduta e non si sarebbe mossa di un centimetro. 

Ava
"Tranquilla, sono io che ho fatto tutto di nascosto... Ora possiamo mangiare? Ho una certa fame"
"Anche io"
Mi siedo sullo sgabello più a destra e Noah fa lo stesso ma decide di sedersi proprio davanti a me, io prendo la mia brioche al cioccolato -la migliore- e l'addento ancora prima che lui mi possa dare il mio caffè. Quando sono a metà brioche decido di fermarmi un secondo per mandare giù tutto il boccone ma vedo Noah avvicinarsi a me e dopo un istante lo vedo tornare indietro.
Mi ha leccato la punta del naso?!
Mi sento irrigidire.Noah mi ha appena leccato il naso?! Ero sporca? Oddio che brutta figura.
Contieniti Ava. Contieniti Ava. Contieniti Ava. Contieniti Ava. Contieniti Ava. Contieniti Ava.
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Ce la posso fare. Mi ha solo leccato la punta del naso, nulla di che!
COME POSSO PENSARE 'NON È NULLA DI CHE'?!?! 
Andrò di matto prima o poi come dice Noah meglio dopo che prima, ah che confusione che mi crea nel mio cervello!
"Ti eri sporcata un po' così ti ho pulita"
"Grazie...anche se bastava dirmelo che prendevo una salvietta" afferro il bicchiere di carta che contiene il mio caffè e mi sporco di schiuma sopra le labbra -che sia chiaro non sono una sbrodolona l'ho fatto apposta per vedere cosa si inventerà-. Sposto il bicchiere e lo appoggio sull'isola e il suo sguardo si posa sulle mie labbra.
"L'hai fatto apposta?"
"Non saprei"
"Ava"
"Mmh" detto questo lui si avvicina a me e le nostre labbra sono di nuovo l'una addosso all'altra.
"Perderemo il treno" dico appena riesco a  staccarmi per un brevissimo momento.
"Non provocarmi allora, finisci la brioche e il caffè che ci dirigiamo in stazione"
"Ok capo" gli rispondo con un sorrisetto da dodicenne.
"Se non ricordo male eri tu la mia menager" puntualizza lui calcando il mia.
"Shhh" 
Prendiamo le valigie e finalmente riusciamo ad uscire dal nostro appartamento, una volta arrivati in stazione e seduti sui posti che la sottoscritta aveva prenotato perché il collega come sempre non aveva nulla da fare. Prendo il telefono e clicco sull'icona della fotocamera per vedere se almeno sono presentabile ma mi ritrovo una sorpresina... ho ancora i baffi di schiuma! E quell'idiota di Noah non me l'ha detto e centinaia di persone mi hanno vista conciata così! Ho intenzione di fargliela pagare, lui gioca sporco? Farò altrettanto pure io allora. Con la mano sinistra mi passo il palmo sulla parte superiore delle labbra finché nella fotocamera vedo che è sparita tutta la schiuma. Noah questa te la farò pagare!

Noah

Mi ero 'segnato' mentalmente di dirle della schiuma che le era rimasta sulle labbra, ma poi uscendo dall'appartamento me ne sono dimenticato e me ne sono ricordato solo quando si è seduta davanti a me in treno. Ma non le ho detto nulla lo stesso.
Poi dopo un po' mi sono accorto che non c'era più traccia della schiuma, strano che non mi abbia insultato, starà giocano a qualche suo giochetto che io, ovviamente scoprirò.
Ava non sai mentire ma giochi bene.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2023 ⏰

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