Capitolo 16

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Non aspettare il karma,
sii il karma


Ava

Ci dirigiamo verso la cucina e io comincio a sentire puzza di bruciato e un po' di fumo qua e la...

Il forno! La torta! La mia torta! La nostra torta!

"Ava cos'è sta puzza di bruciato? E perché arriva del fumo dalla cucina?!"
"Avevamo preparato la Chocolate cake..."
"La tua preferita" mi interrompe mia madre, mentre Noah mi lancia delle occhiate.
"Prima che tu mi interrompessi stavo dicendo che l'ho dimenticata in forno" dico mentre mi sistemo i guantoni sulle mani, spengo il forno, lo apro e lascio uscire il fumo.
Ti prego fa si che non si sia bruciata.
"Noah puoi chiudere le porte delle altre stanze mentre io apro le finestre qua?"
"Vado" mi rispose.
"Ti trovi bene con lui? Ti molesta? Fa il bravo ragaz-" la fermo subito.
"Scusa?! Ti sembro così stupida da continuare a vivere con un pedofilo? Cosa che assolutamente Noah non è,  n-o-n è; ok?"
"Sicura?"
"Se te lo sto dicendo"
"Te lo chiedo solo per il tuo bene"
"Lo so, come so che so arrangiarmi" in quel preciso istante Noah fa capolino dalla porta del corridoio.
"Avete bisogno di parlare da sola? In tal caso torno di la"
"No no tranquillo torna qua, " vedo mia madre rivolgermi un'occhiata come per dire 'mossa sbagliata', "ora controllo la torta." Ti prego fa si che non si sia bruciata. Continuo a ripetermi nella mia testa. Raggiungo il forno, abbasso del tutto la portella e con i guantoni -perchè si non ho fatto in tempo a toglierli con tutte le domande di mia madre- tiro fuori la teglia. La parte sopra è un po' bruciata ma forse se la taglio è ancora commestibile. Quindi prendo il coltello fatto apposta per tagliare le torte, e levo la parte superiore.
È.P.e.r.f.e.t.t.a.
"Non è per nulla bruciata, sotto quella corazza si nascondeva la perfezione" a parlare è stato qualcuno alle mie spalle -come se non avessi riconosciuto la sua voce- è Noah.
"Si, è stupenda, taglio delle fettine e lo porto subito di la" mi sento cingere la vita da dietro.
"Ok..." mi sussurra Noah all'orecchio.

Nonostante quello che era successo in cucina sono riuscita a portare tre fettine in sala, perchè Noah si diverte a farmi questo effetto? Ci siamo detti 'ti amo' ma non abbiamo avuto ancora il coraggio di dare un nome a questa cosa, forse perchè per quanto bella sia finirà? Pure il proverbio lo dice: ogni cosa bella finisce prima di una qualsiasi brutta. Ok, forse me la sono inventata io ora ma non è questo il punto.

"Buonissima Ava"
"Grazie ma è anche merito di Noah, l'abbiamo fatta assieme" lo sguardo di mia mamma sembra voglia rimproverarmi.
"Oh, molto bene" salto sulla sedia, cos'è stato a toccarmi la gamba? Abbasso molto lentamente lo sguardo e trovo la mano di Noah che si diverte a toccarmi la coscia, si diverte a disegnarci sopra dei piccola cerchietti, il resto sono figure irriconoscibili pure per me. Lo guardo e con la bocca mimo un 'che diamine fai?' lui per tutta risposta mi preme ancora di più il dito sulla mia pelle. A fermare Noah è lo squillo del suo telefono. Grazie al cielo. Voleva farmi morire?!

"Bene, ora che il ragazzo è uscito...mi spieghi perchè ci hai messo così tanto a tirare fuori una torta dal frigo e per tagliare tre fette, minuscole per di più?!"
"Oddio! Uno, ci ho messo tanto perchè volevo stare attenta a non scottarmi, due, non volevo tagliarmi!" facendo finta di non aver sentito, mi rivolge la medesima domanda.
"E il ragazzo perchè ti ha raggiunta?"
"Per darmi una mano?! Che domande assurde mi stai facendo?!"
"Non sono affatto assurde..."
"Alt, il discorso è chiuso qui, non una parola di più" lei come riposta rotea gli occhi al cielo"
E con mio immenso piacere Noah torna in sala.
"Era mia madre, mi ha chiesto se vogliamo andare a casa mia, per questo week-end, prima che arrivi il freddo per goderci il mare di Riccione, vuoi andarci Ava?"
"Certo! Sono sempre rimasta  intrappolata in questo buco di Milano!" Noah mi sorride, si, gli ho risposto senza pensarci, ma so che lui sarebbe felice.
"Bene! Domani si parte"
Noah ha un sorriso a trentadue denti da quando gli ho risposto che sarei andata con lui a Riccione.

Noah

Sono felicissimo.

Credo che anche se Ava mi avesse risposto di no -cosa tutt'altro che probabile- sarei andato lo stesso: vorrei rivedere i miei genitori e assicurarli su tutto. Ma il fatto che anche Ava verrà mi fa saltare dalla gioia ogni volta che ci penso -e sul serio, ci penso ogni due dannati secondi-.

Quanto manca per partire? Controllo sull'orologio del microonde sono le 21:34 mancano sette ore, perchè partiamo alle cinque per goderci ogni singolo istante di questo week-end per rilassarci.
Vado a dormire magari il tempo passerà più in fretta, anzi sicuramente.
22:56
Era meglio se mi dicevo provo a dormire. Non ho ancora chiuso occhio.
23:23
"Socia?" la chiamo, magari anche lei è sveglia dall'ansia.
"Mmh" oh no, stava dormendo, quello che ho imparato da quando ho cominciato a convivere con lei è che la notte ha il sonno piuttosto leggero, invece se dorme a qualsiasi ora del giorno purchè non sia notte, ha il sonno più pesante di mia zia Tanya.
"Scusami torna a dormire" ma mi accorgo presto che era già ricaduta nel sonno più totale.
00:48
"E che cavolo!" sbotto." perchè non riesco a dormire!?"
Mi dirigo in cucina per farmi una tisana, la più pesante che trovo, Ava ne ha un infinità.
Vediamo, ricola nah, Camomilla capolini, questa può andare.
Scaldo velocemente l'acqua nel microonde e getto la bustina e me la scolo in un'attimo.
Torno in camera, mi avvicino alla mia socia e le cingo i fianchi con le mie braccia, magari così sarò in grado di dormire.

Ava

Mi ha scritto Victoria, ancora.

Victoria: Ciao Ava
Ava: Che vuoi? Ti stanno diminuendo i follower? Vai a lamentarti da qualcun'altro.
Victoria: Non è solo questo
Ava: E cos'altro sentiamo
Victoria: Sento la tua mancanza e ho capito che sei fondamentale nella mia vita
Ava: Non più
Victoria: Cioè?
Ava: Io non faccio più parte della tua vita e non ne farò più parte. Trovati qualcun'altro da prendere per il culo.
Victoria: Volevo solo riallacciare i rapporti

Eh no, sta volta non mi faccio fregare.
Noah non saprà nulla di tutto questo.

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