-Yeonjun, dobbiamo parlare, dal vivo. Domani mattina fatti trovare presto sotto casa mia.-
La mattina dopo, come dai piani mi venne a prendere a casa, saremmo andati a scuola a piedi insieme.
"So cosa volevi dirmi."
"Continua..." gli dissi in tono scocciato.
"Lo so che sembro freddo ultimamente, non ho scuse."
"Puoi darmi almeno delle spiegazioni?" risposi cercando di mantenere la calma.
"Il fatto è che il giorno dopo che sono venuto a casa tua, sembrava che ti fossi pentita, allora ho pensato che non ti fosse piaciuto... " disse mentre guardava per terra con sguardo malinconico. Non sembrava volesse una risposta da parte mia, pareva, al contrario, che la temesse.
"Tutto qui?" cercai di non ridergli spudoratamente in faccia.
In quell'attimo sembrava un cucciolo che si era perso.
Sarei stata a guardarlo per ore.
Mi sentivo davvero fortunata ad averlo vicino a me, aveva fatto tutto il possibile per me nonostante il relativamente poco tempo che ci conoscevamo, e avrebbe fatto tanto anche più avanti.
E in quel momento era davanti a me, era venuto a prendermi sotto casa solo per un mio capriccio. Forse stavo solo confondendo il potere con l'amore, ma mi piaceva chiudere gli occhi a volte, anche a discapito delle altre persone...
Ovviamente lo realizzai dopo, come ogni volta..."Quindi stiamo insieme ufficialmente?" chiese guardandomi negli occhi con una luce immensa piena di speranza.
"Certo!" risposi entusiasta.
Ci incamminando insieme a scuola, mano nella mano.
Era una sensazione così leggera, stavo così bene.
Mi sentivo un'altra persona, potevo vivere come tutti, respirare senza affanno.
Era tutto perfetto.
Avevo un fidanzato, tanti amici, andavo bene a scuola, e mi divertivo da matti a conoscere queste nuove persone, una più interessante dall'altra.
Ma nonostante dieci minuti prima mi fossi fidanzata, la mia testa era comunque almeno in parte occupata da un certo ragazzo sempre gobbo sui suoi dipinti.
Attirava la mia attenzione come non mai.
Io non ero mai stata curiosa, poche cose erano degne della mia attenzione.
Nulla era abbastanza importante per me da stuzzicare anche un minimo la mia curiosità. Eccetto la mente umana.Non tanto il modo tecnico in cui funzionava, quanto invece i pensieri della gente, le interazioni, le emozioni. Penso di non essermi mai fidata abbastanza della gente, compresa me stessa.
Quando parlavo di me stessa usavo sempre termini incerti perchè non mi fidavo del mio inconscio, non si sa mai che mi stesse mentendo.MI interessava vedere come la gente nascondeva la verità, che io avrei sempre voluto sapere, volevo sapere cosa c'era nella testa delle persone in determinati momenti e dove potevano arrivare con la mente.
E, ancora, mi piacevano le cose distrutte, le persone a pezzi.
Mi piacevano le sensazioni non classificate e più forti di una sola e semplice emozione, mi sarebbe piaciuto sapere cosa c'è nella testa di un assassino, di una persona suicida, ma soprattutto mi attirava la pazzia.Una cosa che pensavo sempre, quanto è bella la pazzia. Mi metteva un estrema angoscia il tema, ma in un qualche modo mi faceva sentire così viva, avevo paura di diventare pazza, ma allo stesso tempo era la mia più grande aspirazione.
Uno stato in cui sei completamente rotto, a pezzi, e in qualche modo libero.
Sei libero dalla cosa che in qualche modo ti condiziona di più, le regole della tua stessa testa. E qualsiasi tipo di schema spariva.
Bene e male non esistono e nulla importa, non è estremamente affascinante ed attraente?
Vivi allo stato puro, sentendo solo le emozioni del momento, sarebbe bello? non so ma sarebbe affascinante sperimentare.
E così mi piacevano le cose rotte, in preda ad emozioni estenuanti e disturbanti.
Mi piaceva ciò che era disturbante anche per me stessa, qualsiasi cosa mi mettesse ansia e inquietudine mi attraeva e anche se non volevo ammetterlo a me stessa mi avvicinavo a queste cose inconsciamente, come una calamita.
Così ogni discorso finiva per arrivare alla persona più rotta che conobbi.
Alla fine senza trattenermi, arrendendomi al brivido della curiosità chiesi: "Tu per caso conosci un certo Hyunjin?"
STAI LEGGENDO
Sapphire [Hyunjin x Reader]
Romanceuna ragazza che non prova nulla per nessuno se non per se stessa e un ragazzo abbandonato a sè e tenuto in vita solo dall'arte.