Il capitolo è lunghiiiissimo e spero non sia troppo noioso, so che per adesso non succede molto ma non siamo nemmeno alla punta dell'iceberg della storia, tra poco inizieranno a succedere delle cose molto più interessanti. Vi ho lasciato un piccolo indizio nel capitolo🙈
Spero vi piaccia, buona lettura!Quando Marie parcheggia finalmente il pick up a pochi passi dal negozio dove dovremmo entrare - a quanto pare, uno dei pochi negozi di abbigliamento in tutta la contea - tiro un sospiro di sollievo.
È stato un viaggio estenuante, non solo per il lungo tragitto sotto al sole cocente di Giugno, senza aria condizionata, ma soprattutto perché nei posti alle nostre spalle Caleb e Camilla non hanno smesso un secondo di battibeccare: il biondo aveva insistito per venire in moto, ma Marie per poco non l'ha gettato di peso nei sedili posteriori e allora si è divertito a infastidire sua sorella come avrebbe fatto un moccioso di sei anni.
<Al ritorno cambiamo posto>, borbotta Camilla, scendendo dall'auto.
<Non esiste, sarà Caleb a sedersi davanti e io e te dietro>, le rispondo seria, senza darle la possibilità di ribattere. Non ho intenzione di trascorrere tutto il viaggio di ritorno accanto al biondo, ne potrebbe risentire la mia sanità mentale.
<Caleb non verrà davanti>, cantilena Marie, che ci guarda torva.
<Perché le donne litigano sempre per me?>.
Tutte e tre ci scambiamo uno sguardo confuso: ha capito che stiamo litigando perché nessuna vuole stare accanto a lui?
Probabilmente no.
Il nostro ingresso viene annunciato dal suono di una campanella posta sulla porta principale. Ci sono solo un paio di persone oltre a noi dentro, il negozio è molto più grande di quanto credessi ed è accogliente: è decorato con dei cavi luminosi sulle pareti e ai lati gli abiti sono riposti ordinatamente sulle grucce, mentre i camerini si trovano all'angolo.
Cami non perde tempo, corre verso la sezione di abbigliamento femminile e mi fa cenno di andare con lei mentre Caleb viene trascinato dalla parte opposta da Marie.
<Mi ricordate perché diamine sono stato obbligato a venire con voi?>, si lamenta il biondo.
Ha un'espressione in viso che lascia trasparire tutto il suo disdegno e il poco entusiasmo verso la situazione: non posso giudicarlo, dato che probabilmente lui sceglierà qualcosa da mettere in pochi minuti mentre noi impiegheremo delle ore.
<Perché ti serve un completo>, sbuffa Marie.
<Ne ho già uno a casa>.
<Quello della tua cresima non vale, Caleb. Cammina>.
Ridacchio quando lo vedo ruotare gli occhi al cielo e seguire annoiato sua madre: ben gli sta.
Sto ancora osservando la scena, quando noto Camilla avere già tra le mani il suo bottino: sta stringendo almeno una decina di abiti ed è impegnata a cercarne degli altri.
<È un evento importante questo brunch?>, mi avvicino a lei, dando un'occhiata a qualcosa che potrebbe starmi bene.
<Per mia madre si, in realtà per tutto il paese. La organizza il pastore Jacob che è un tipo piuttosto influente quindi tutti vogliono fare bella impressione>, racconta, non smettendo per un momento di rivolgere l'attenzione agli indumenti davanti a noi.
Una lampadina mi si accende nella testa, come se avessi già sentito quel nome da qualche parte: eppure non ho conosciuto nessuno di qui, oltre Caleb e i suoi amici e tra loro sono certa non ci sia nessun Jacob. Di certo lo avrò sentito in televisione qualche giorno fa.

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Bad Deal
RomanceNola Morris era un'adolescente come tutte le altre o, forse, più felice di tutte le altre: conduceva a Manhattan una vita lussuosa insieme ai suoi genitori. Fino a quel giorno. Da un momento all'altro la vita di Nola fu distrutta. Per allontanarla d...