9.

1.8K 97 67
                                    

Il capitolo è lunghiiiissimo e spero non sia troppo noioso, so che per adesso non succede molto ma non siamo nemmeno alla punta dell'iceberg della storia, tra poco inizieranno a succedere delle cose molto più interessanti. Vi ho lasciato un piccolo indizio nel capitolo🙈
Spero vi piaccia, buona lettura!

Quando Marie parcheggia finalmente il pick up a pochi passi dal negozio dove dovremmo entrare - a quanto pare, uno dei pochi negozi di abbigliamento in tutta la contea - tiro un sospiro di sollievo.

È stato un viaggio estenuante, non solo per il lungo tragitto sotto al sole cocente di Giugno, senza aria condizionata, ma soprattutto perché nei posti alle nostre spalle Caleb e Camilla non hanno smesso un secondo di battibeccare: il biondo aveva insistito per venire in moto, ma Marie per poco non l'ha gettato di peso nei sedili posteriori e allora si è divertito a infastidire sua sorella come avrebbe fatto un moccioso di sei anni.

<Al ritorno cambiamo posto>, borbotta Camilla, scendendo dall'auto.

<Non esiste, sarà Caleb a sedersi davanti e io e te dietro>, le rispondo seria, senza darle la possibilità di ribattere. Non ho intenzione di trascorrere tutto il viaggio di ritorno accanto al biondo, ne potrebbe risentire la mia sanità mentale.

<Caleb non verrà davanti>, cantilena Marie, che ci guarda torva.

<Perché le donne litigano sempre per me?>.

Tutte e tre ci scambiamo uno sguardo confuso: ha capito che stiamo litigando perché nessuna vuole stare accanto a lui?

Probabilmente no.

Il nostro ingresso viene annunciato dal suono di una campanella posta sulla porta principale. Ci sono solo un paio di persone oltre a noi dentro, il negozio è molto più grande di quanto credessi ed è accogliente: è decorato con dei cavi luminosi sulle pareti e ai lati gli abiti sono riposti ordinatamente sulle grucce, mentre i camerini si trovano all'angolo.

Cami non perde tempo, corre verso la sezione di abbigliamento femminile e mi fa cenno di andare con lei mentre Caleb viene trascinato dalla parte opposta da Marie.

<Mi ricordate perché diamine sono stato obbligato a venire con voi?>, si lamenta il biondo.

Ha un'espressione in viso che lascia trasparire tutto il suo disdegno e il poco entusiasmo verso la situazione: non posso giudicarlo, dato che probabilmente lui sceglierà qualcosa da mettere in pochi minuti mentre noi impiegheremo delle ore.

<Perché ti serve un completo>, sbuffa Marie.

<Ne ho già uno a casa>.

<Quello della tua cresima non vale, Caleb. Cammina>.

Ridacchio quando lo vedo ruotare gli occhi al cielo e seguire annoiato sua madre: ben gli sta.

Sto ancora osservando la scena, quando noto Camilla avere già tra le mani il suo bottino: sta stringendo almeno una decina di abiti ed è impegnata a cercarne degli altri.

<È un evento importante questo brunch?>, mi avvicino a lei, dando un'occhiata a qualcosa che potrebbe starmi bene.

<Per mia madre si, in realtà per tutto il paese. La organizza il pastore Jacob che è un tipo piuttosto influente quindi tutti vogliono fare bella impressione>, racconta, non smettendo per un momento di rivolgere l'attenzione agli indumenti davanti a noi.

Una lampadina mi si accende nella testa, come se avessi già sentito quel nome da qualche parte: eppure non ho conosciuto nessuno di qui, oltre Caleb e i suoi amici e tra loro sono certa non ci sia nessun Jacob. Di certo lo avrò sentito in televisione qualche giorno fa.

Bad Deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora