Sono rimasta sul letto per l'intero pomeriggio, senza voglia di fare assolutamente niente e, per fortuna, nessuno ha bussato alla mia porta. Almeno non prima di cena - solo allora Camilla mi ha chiesto di scendere per cenare tutti insieme.
Sto combattendo contro il mio imbarazzo: con la mia famiglia non abbiamo mai cenato tutti attorno ad un tavolo, a causa degli orari diversi tra il lavoro di mio padre e quello di mia madre. Tornavano a casa sempre troppo tardi, oppure troppo presto e per cena uscivano nuovamente. Mi è sempre andato bene, la cena in camera mia dinnanzi alla tv è sempre stata un momento sacro della mia giornata.
<Posso aiutarti, Marie?>, la mia voce è più un sussurro quando mi avvicino a lei. I suoi capelli ricci sono legati in una coda alta e porta gli occhiali da vista, sembra davvero molto giovane.
<È tutto pronto, cara>, mi sorride teneramente e non posso fare a meno che sforzarmi di ricambiare. <La prossima volta ti chiederò volentieri una mano, Camilla è così pigra!>, sbuffa lanciando un'occhiata alla figlia già seduta a tavola.
<Sono in vacanza, mami, è estate>, piagnucola lei.
<E quando tocca a me andare in vacanza?>, continua Marie, alzando gli occhi al cielo. <Accomodati pure, Nola>, mi indica un posto a sedere.
Non vedo nessuno oltre noi tre e mi sta benissimo. Mia madre mi ha raccontato che il marito di Marie spesso è fuori città per lavoro, mentre al contrario lei si occupa della casa e ogni tanto da una mano alla bottega di famiglia gestita dalla nonna di Camilla, che si trova in città. Tutto dannatamente strano.
Quando mi siedo il gatto bianco che ho già visto prima non perde tempo a saltarmi sulle gambe. Non ho mai avuto un animale domestico, ma ne ho sempre voluto uno e trovo adorabili i gatti. Lo accarezzo sulla testa e lui sembra piuttosto contento.
<Quello sarebbe il mio posto>, una voce sprezzante e ormai conosciuta mi costringe ad alzare lo sguardo, così trovo Caleb in piedi proprio davanti a me.
<Non ho visto il tuo nome scritto da nessuna parte>, lo guardo annoiata.
<E questo è il mio gatto>, prende in braccio il micio, che per tutta risposta salta sul pavimento e cammina via.
<Non hai mai toccato Jerry in vita tua>, Camilla gli punta contro una forchetta ma Caleb non sembra scomporsi.
<Smettetela di litigare e, Caleb, per l'amor del cielo siediti dove capita>.
Marie poggia sul tavolo le patate al forno senza guardare nessuno dei suoi figli, ma Camilla ridacchia.
<Oh, avevo dimenticato che tra noi ci fosse una principessa>, mi prende in giro. Già non sopporto questo ragazzo, ma sto cercando di rivolgergli la parola il meno possibile. <Perché una principessina di Manhattan è venuta in vacanza in questo posto sperduto?>.
Silenzio.
Camilla smette di parlare con sua madre e si volta verso il fratello, guardandolo in cagnesco.
<Perché non ti fai i cazzi tuoi?>.
<Volevo solo una pausa>, parlo prima che tra i due scoppi l'ennesima litigata.
Caleb occupa il posto proprio accanto a me, mentre Marie e Camilla sono davanti a noi.
Iniziamo la cena e, con mia sorpresa, mi sento a mio agio. Forse per la dolcezza di Marie o per Camilla che cerca di coinvolgermi nelle discussioni, ma il tempo con loro trascorre in fretta, non mi rendo conto di essere in mezzo alla gente o con persone che fino a qualche ora fa non avevo quasi mai visto.
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Bad Deal
RomanceNola Morris era un'adolescente come tutte le altre o, forse, più felice di tutte le altre: conduceva a Manhattan una vita lussuosa insieme ai suoi genitori. Fino a quel giorno. Da un momento all'altro la vita di Nola fu distrutta. Per allontanarla d...