14 - E se...

28 0 0
                                    

Quella mattina avevo bisogno di un caffè, avevamo registrato un nuovo skz code durante gli ultimi due giorni. Era stato divertente, lo ammetto, però anche tremendamente sfiancante.

Allora presi il telefono e le scrissi un messaggio.
*stasera sono tornato, domani aspettati il mio arrivo.*

Quando mi aveva chiesto di inviare un messaggio alla sua collega e al suo capo, Haru mi era sembrata sull'orlo di una crisi di nervi.
Vederla in quello stato pietoso mi aveva riempito di sensi di colpa.

"Già deve aver a che fare con tutti questo disordine, poi mi presento io, senza alcun preavviso, che devo scappare come un ricercato"

Allora decisi di salvare il mio numero di telefono così da poterla avvertire o sapere quale fosse il momento migliore per recarmi lì.

Ieri sera l'avevo avvertita non appena ero tornato a casa. Pensavo che andare all'apertura fosse il momento meno inopportuno.

Quando arrivai, Haru era completamente rossa in viso, un sorriso stampato sul volto e un cliente che pronunciava solenne:

-Questo venerdì sarà un giorno comune per tutti noi, ma un giorno speciale per la nostra bella e cara Haru. Per chi non lo sapesse, lei viene qui tutti i giorni e ci serve assiduamente nonostante stia frequentando l'università.
Questo venerdì si terrà infatti il suo esame finale. Per festeggiare questo importantissimo traguardo, vorrei chiedere a tutti voi di essere presenti per una cena di festeggiamento-

Mentre ringraziava assumeva l'aspetto più insicuro che le avessi mai visto.

Applaudii come il resto della sala. Poi mi feci avanti e mi accomodai al bancone.

-Sono invitato anche io?- le chiesi.

"Dimmi di sì" non smettevo di pensare

-Beh, penso che con questa mossa vogliano invitare i clienti abituali. Ormai ci rientri anche tu.-

-Haru!- la chiamò la collega -Ascolta bene!-

Si zittì mentre le si stampava un sorriso sul volto.
Aveva gli occhi luminosi sotto le note di 0x1=LOVESONG dei Tomorrow x Together. Pervasa dal ritmo, qualsiasi cosa facesse si trasformava in allegria. Saltellava a destra e a sinistra del bancone, ciondolando con la testa e tamburellando con le dita.

Mi arrivò una notifica, Han aveva bisogno di me per il testo di un'altra canzone.
Mentre ricevevo domande su domande, Haru mi servì il solito.

-Ti vedo felice, contenta di terminare gli studi?- le domandai, tralasciando Han e il lavoro.

-A dir la verità, mi mancherà passare le nottate a studiare. Mi mancherà tenere il cervello attivo e conoscere cose nuove. Ma più di tutti mi mancherà il locale.- le si intenerì lo sguardo

-Non verrai più qui?-
Ci mancò un istante che quasi sputai il mio caffè. Quella frase mi piombò addosso come un macigno.

"Ed io che vengo qui sperando di trovare il coraggio di ringraziarti per quel giorno..."

-Ho già delle proposte di lavoro da diversi studi di fisioterapia, però penso che aspetterò un po' ad accettarle. Comunque avrò due giorni di riposo in ciascuna delle offerte, non farà male se mi presento qui, no?-

-Se penso a cosa questo posto faccia provare a me, non oso nemmeno immaginare cosa significhi per te- constatai.

Ecco.
Adesso l'avevo resa malinconica

-Significa tanto, è diventato la mia seconda casa ormai-

Volevo evaporare. Volevo cancellare tutto ciò che avevo detto e fatto fino a quel punto.
Avevo spento la luce nei suoi occhi, quella preziosa scintilla calda e rincuorante.

-Se puoi scusarmi, dovrei correre al lavoro-
"Che risposta da codardo" mi rimproverai.

La salutai e me la filai.
Come avevo potuto dire una cosa del genere?
Già non avevo mai accennato alla storia dell'ospedale, non era detto che se ne ricordasse e soprattutto non era detto che gradisse il mio modo di fare!

"E se io la stessi solamente infastidendo?"
"E se mi stesse dando una mano soltanto per un suo tornaconto?"
"E se..."

Basta.
Dovevo smetterla di farmi paranoie.
Ma come potevo?
Quella ragazza aveva acceso in me qualcosa che non avrei mai pensato di provare.
Quella ragazza, con la sua gentilezza innata, il suo sorriso caloroso e la sua passione per la vita mi avevano incatenato.
Lo sapevo ma non volevo accettarlo. Ho avuto altre storie nel passato, ma la situazione in cui mi trovavo in quel momento era complessa e non ammetteva modifiche al programma. Già era tanto se riuscivo a prendermi quella mezz'ora per uscire.

-Chan-hyung! Camera mia, adesso.- ordinai non ammettendo risposte diverse da un "Si, arrivo"

Si accomodò sul letto, accanto a me

-Che succede?- chiese -Le hai detto dell'ospedale?-

-No!- sbottai -Ne sto uscendo di testa, giuro- mi alzai, spostando nervosamente i capelli dal viso.

-Oggi, quando sono arrivato- iniziai -Ho sentito parlare di cose riguardo alla sua laurea e dei relativi festeggiamenti. Allora, non so con che coraggio, le ho chiesto se fossi invitato anche io- mi fermai dagli interminabili giro che stavo facendo attorno al letto -E mi ha detto di sì-

Chan sospirò, accennando un sorriso -Non vedo dove sia il problema-

Non riuscivo a stare fermo. In quel momento tutto ciò che vagava per la mia testa era un misto di "E se..." confusi e caotici.

-Il problema in sé è che non so se sia stata sincera. Poi, supponendo che io partecipi a questi festeggiamenti e mi affezioni più del previsto. Come reagirò non appena salterà fuori che ipoteticamente non mi abbia mai aiutato volentieri ma solo per fare il suo lavoro, ogni volta che ho provato a parlarle o le ho posto domande la stavo solamente infastidendo o...-

-Fermo- mi interruppe Chan -Ti stai facendo troppe paranoie Hyun-

-Non lo so, può essere... Come può NON essere!-

-Invece di passare alla filosofia, provaci. Vai, vedi come stanno le cose e poi il tempo ti condurrà con il suo scorrere.-

-Dici? Ho veramente paura che tutto questo possa volgere al peggio-

-Non capisco il motivo di tutte queste preoccupazioni, c'è qualcosa dietro che non so?-

-Sappi che se c'è qualcosa che non sai tu, non la so nemmeno io. Non ho capito quando ne come ne perché io abbia cominciato a tenere a lei-

-Magari il senso di gratitudine ti ci ha fatto affezionare. Può capitare-

Ora, insieme agli "E se...", non pensavo ad altro che ad indefiniti "Non so"
Dubbi e domande pesanti che non accennavano ad alleggerirsi.

-Ti lascio ai tuoi pensieri- si alzò notando il mio sguardo perso nel vuoto -Ma se vuoi distrarti, io e i miei cari 3RACHA stiamo revisionando i testi, ci sarebbero pure un paio in attesa dell'occhio di un certo Hyunjin. A te la scelta-

Si chiuse la porta alle spalle.
Lasciandomi da solo.
Lasciandomi come speravo lei non facesse mai.

-x-x-x-x-x-x-x-x-x-
Author's corner

Che ne dite, lo starà cominciando a capire?
(Chissà che mi combina alla cena per Haru...)

Dalla qui presente è tutto, alla prossima!

Healing us ~ Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora