• CAPITOLO 14 •

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- befriended -

(LUMINE'S POV)

Sussultai, dopo che l'inchiostro blu della penna si allontanò dal giallastro chiarore del foglio, posai la piuma candida nel calamaio, prudente a non far gocciolare il colore freddo sulla missiva. Osservai esitando la mia calligrafia, guardando con mortificazione le eleganti lettere che formavano il mio nome. Era passato un giorno dalla frenetica partenza del ragazzo e quella mattina, undici ore fa, mi ero occupata di ottenere l'approvazione della Tsaritsa, le avevo richiesto di anticipare le nozze per questione di comodità comune.

Riuscii a ricevere un esito positivo.

Dunque, ritenevo corretto informare Ajax di tale traguardo e finalmente usufruì del mio raffinato scrittoio per scrivergli una lettera. Tuttavia ero molto dubbiosa circa la sua risposta, mi ero permessa di recapitargli una missiva dopo averlo malamente ferito e inoltre avevo avuto la sfrontatezza di includere in quel testo degli auguri e qualche parola dolce. Non ne avevo il diritto, ma mi mancava e mi sarebbe bastato sapere il foglio tra le sue mani per rallegrarmi. Arrotolai con cura la carta e fermai il piccolo cilindro con un nastro nero, mi alzai dalla sedia con un flemmatico movimento del bacino, avrei chiesto a un fatui di consegnargli il documento. Successivamente mi avvicinai al battente ma una sequenza di suoni ritmatici mi portò a fermarmi sull'uscio, qualcuno stava bussando e dovetti posare su un mobile la lettera per accorrere dal soggetto.

Quando aprii la porta mi ritrovai davanti a un'alta figura, dalle evidentissime curve, studiai la donna dinnanzi a me: la sua bellezza mi provocava una certa soggezione. I tratti distinti e graziosi del suo volto venivano offuscati da un'espressione sprezzante, un cotonato ciuffo di capelli chiari le ornava il volto, ricadendo su un'elaborata maschera in tessuto che le copriva l'iride destro. Riconobbi l'affascinante aspetto della Signora, l'ottavo membro dei Fatui Harbingers. Mi esaminò a sua volta, il suo sguardo aguzzo si poggiò sul mio viso mentre, come una lama, mi sfregiava la consistenza delle gote. Fui invasa da una minuscola sensazione di vergogna quando l'iride della donna fu per posarsi sulle mediocri forme che possedevo. Consapevole del fatto che fosse insensato preoccuparsi di simili questioni, come la dimensione delle proprie abbondanze o. . .scemenze del genere.

"Posso aiutarvi?" Ruppi il silenzio con un vellutato tono garbato, spostai le mani in grembo, sfiorando la seta delicata del vestito che avevo indosso.

"No, Tartaglia dovrà avervi riferito che sono stata impiegata per farvi compagnia, anche se mi sono presentata in leggero ritardo" Spiegò seria, in effetti Ajax mi aveva parlato del suo desiderio di assumere una delle suoi dipendenti per stare con me, ma di certo non credevo avrebbe disturbato qualcuno di un rango così elevato.

"Me l'ha accennato, vi prego di accomodarvi, posso offrirvi una bevanda calda? Preferite del thè?" Domandai facendole spazio, lei tacque ed entrò con neutralità, dando uno sguardo veloce all'ambiente circostante. Rimasi di fronte alla porta chiusa, estremamente curiosa di comprendere la natura temibile di quell'individuo.

"Disprezzo il thè, andrebbe bene un calice di vino rosso, fruttato, di solito ho delle preferenze ma vi do il permesso di scegliere al posto mio. Richiedete uno anche per voi ovviamente- affermò infine. Si sedette con grazia sul divanetto riposto al centro della stanza, mise il gomito sul bracciolo del mobile, sostenendo il peso del capo con il dorso della mano- Inoltre, ho notato una lettera, ci penserò io a farla avere a Tartaglia, se vorrete affidarla a me" Aveva un intuito eccezionale, ritenni opportuno fare di una donna simile una mia alleata.

"Non vedo perché no" Sussurrai avvicinandomi a lei.

Pochi minuti dopo chiesi a un membro della servitù di portare due calici di vino e una bottiglia, quando arrivarono ebbi la premura di servirlo alla mia ospite, mi sistemai in una poltrona vicino a lei con il calice tra le mani e feci oscillare il liquido scuro, osservando la superficie liscia della bevanda prima di dare un breve sorso.

"Discutere delle vostre nozze sarebbe un ottimo spunto per iniziare una conversazione decente, non credete?" Mormorò dopo aver consumato la metà del suo vino.

"Chiedo venia ma dubito di avere accadimenti piacevoli da condividere a riguardo" Quella risposta mi fece pensare al litigio avvenuto in precedenza e dovetti sorseggiare con più insistenza per mascherare il disagio.

"In effetti la scorsa mattina vi ho vista percorrere il corridoio, sembravate molto giù di tono. Vi sto dando la facoltà di confidarvi e vi conviene approfittare della mia gentilezza" Si passò con un movimento veloce il pollice all'angolo delle labbra rosse.

"Il fatto è che mi ritengo incapace di essere una moglie devota e presente. Non so neanche se riuscirei a renderlo felice come meriterebbe" Confessai diretta, emettendo un sospiro.

"La poca concezione che avete di voi stessa è alquanto negativa per la vostra relazione. Eppure lui le ha esplicitamente riferito che siete l'unica che desidera, è così?" 'E' esatto, forse troppo esatto'

"Si, ma come sapete tali dettagli?" Chiesi indispettita, ipotizzai gliel'avesse ripetuto Ajax e ciò mi sciolse e al contempo infastidii. Che tipo di confidenza possedeva con la sua collega?

"L'ho intuito dal dolore e l'appagante disperazione del ragazzino, ma tralasciando ciò, perchè vi state facendo inutili paranoie? Non è così complicato compiacere Tartaglia e dato che vi ama, per voi sarà persino più semplice" Asserì con tono annoiato mentre finii di bere il contenuto del calice, rimuginai sulle parole di ella, non aveva torto, io gli bastavo così com'ero ed ero stata talmente accecata dalla mia caparbietà per non apprendere tale dettaglio. Necessitavo davvero di un intervento esterno per pentirmi della mia idiozia?

"Immagino abbiate ragione"

"Riferitemi qualcosa di cui non sono a conoscenza, altezza. Dunque, cosa intendete fare?" Replicò la donna, eliminando l'ultimo goccio di bevanda.

"Quando tornerà da Liyue richiederò un colloquio privato e cercherò di risolvere questo conflitto" Dichiarai con sicurezza.

"Mi pare un piano penoso, ma sarà efficace. Piuttosto pensate sarete capace di non saltargli addosso quando lo vedrete dopo.. fatemi pensare, ipotizzerei che verrà trattenuto a Liyue per altri tre giorni" A quella considerazione mi sfuggì una risatina ironica.

"Sono perfettamente capace di contenermi. Dovreste preoccuparvi di Tartaglia, sa essere più impulsivo di quanto crediate" Ribattei, le labbra della donna si curvarono e rimasi incredula quando distinsi un mezzo sorriso sul suo volto.

"Suvvia perché non mi dite qualche dettaglio sul ragazzo? Sono a malapena le dieci di sera, sarebbe gradevole intrattenerci con qualche sano pettegolezzo" Propose persuasiva, versando lentamente una considerevole quantità di alcohol in entrambi i nostri calici. Del comune svago non poteva essere così spiacevole infondo.

"Come desiderate, Signora" Lei tamburellò con sarcasmo le dita sul sul vetro del bicchiere, sembrava perplessa.

"Per i soggetti meritevoli sono Rosalyne, voi chiamatemi così, altezza" Alzò il suo calice, invitandomi a brindare amichevolmente. A mia volta, feci tintinnare gentilmente il materiale degli oggetti, senza celare un sorriso cortese.

"Vi ringrazio allora, Rosalyne"





SPAZIO AUTRICE FATTO MALE

POTENZIALI BESTIES

.°○  DESIRE HER ○°. (Chilumi)⑅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora