• CAPITOLO 12 •

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- do not be my baby -

"Unfortunately: all you got is eyes for me. I'm the only girl you see"

(PREPARATE POPCORN E BIBITE CHE QUI CI SARA' TANTO DA COMMENTARE E GIUDICARE LA SCEMENZA FINALE DI LUMINE PERCHE' QUELLA E' SAGGIA MA NON SI APPLICA)

(LUMINE'S POV)


E provai una sensazione strana, nuova in maniera ambigua, quando lo vidi rivestirsi con calma, osservai le sue dita mascoline seguire la cucitura della camicia per poi abbottonarla con una sequenza ritmata. Ripensai a ciò che era accaduto tra di noi, era stato surreale, mai avrei pensato di farmi toccare in quel modo da un uomo, di avere così poco rispetto per me stessa. E la cosa più rivoltante è che non volevo lui andasse via, non dopo avermi tolto gli abiti e baciato il corpo. Era un'affermazione molto egoistica, ma avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità: rimanendo con me anche solo per pochi minuti. Era.. terribilmente ingiusto. Eppure fare i capricci non rientrava nella mia indole professionale. Mi rigirai sul letto, dandogli le spalle e spostai le lenzuola, facendole coprire la mia figura nuda e fu piacevole percepire il tepore del lino sulla mia pelle. I passi di Ajax mi colsero impreparata, si sedette sul materasso, mantenendo lo sguardo sul mio volto risentito.

"Volete che chieda alla servitù di portarvi qualcosa da mangiare?" Chiese con un tono gentile, avvicinò la mano alla mia schiena e risalì con l'anulare sulla mia spalla, sfiorando con gesti delicati quest'ultima. Sorrise, cercando di apparire il più cortese possibile, aveva compreso il mio malanimo. 'certo che fate il ruffiano in maniera eccellente Ajax'

"Non credo di avere fame, grazie" Risposi neutrale, ignorai il suo tocco e mi alzai dal giaciglio, sollevando il busto dalle comode sovraccoperte. Le sue iridi non mi abbandonarono un secondo mentre raccoglievo i miei indumenti dal parquet, indossai veloce il mio intimo e fui invasa da un senso di pudore abbastanza agognato. Lui lasciò che terminassi di vestirmi prima di prendere la parola:

"Sapete, vorrei farmi perdonare per la fretta con cui vi sto lasciando dato che sembrate alquanto offesa" Replicò posizionandosi davanti al letto, un ghigno ironico gli decorava il viso.

"Oh, vi state già preparando per il viaggio?" Domandai infilando il braccio nella manica scura del mio abito, finsi di non essere a conoscenza di tale informazione, soltanto per puro e semplice sarcasmo.

"Esatto. Ma non sarà duraturo, inoltre vi farà compagnia una mia dipendente. Vi assicuro che è molto socievole e poi quando sarò tornato, possibilmente vittorioso, non vi lascerò sola neppure un attimo" Spiegò avvicinandosi a me, c'era ancora un peso che mi attanagliava, una bugia nascosta che faceva sprofondare quel minimo di spensieratezza che possedevo nei meandri più bui della colpevolezza e dovevo confessarglielo. Rimasi in silenzio, provando a impostare le frasi dentro la mia mente, ipotizzando la conversazione successiva.

"Lumine? State bene?"

"So che tra poco dovrete partire per Liyue, ma prima, sento di dovervi riferire qualcosa" Sputai le parole tutte d'un fiato, posandomi una mano sul petto, sollevata di riconoscere un battito cardiaco regolare sotto il mio torace.

"E' accaduto un fatto spiacevole?" Chiese, evidentemente preoccupato.

"Si, ed è importante che voi lo sappiate. Però, promettetemi di avere un briciolo di empatia" Mormorai senza alcuna serenità in corpo, sarebbe stato complicato confessargli le malefatte della sua collega. Tuttavia, mi spaventava l'idea che si sarebbe fatto su di me, avrebbe potuto definirmi una poco di buono o una sciocca per non essere stata capace di difendermi poco prima. Invece, fece sparire quelle teorie negative con un solo tocco. Prelevò con dolcezza la mano dal mio petto, stringendola amorevolmente tra i suoi palmi e prese a fissarmi con una comprensione tale da farmi incantare nel ciano del suo sguardo, trovando proprio in quelle acque serene che erano i suoi occhi, la pace interiore di cui necessitavo.

.°○  DESIRE HER ○°. (Chilumi)⑅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora