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⚠️In questo capitolo sono contenuti atti di autolesionismo⚠️

Hyunjin's pov:

«ho fatto!» erano passati meno di due minuti e Felix era già di ritorno, non era vestito in particolar modo aveva solo dei pantaloncini grigi e una maglietta a maniche corte color petrolio.

«vado un attimo al bagno e poi possiamo andare» presi il mio zaino e entrai nel bagno di quella saletta.

Ero molto spaventato, stavo per andare a pranzo con la persona che stavo cercando di evitare, sentivo le gambe tremare, mi sedetti sul mobiletto che si trovava in quel bagno e afferrai lo zaino.

⚠️⚠️⚠️
Aprii la tasca davanti e ne estrassi un coltellino svizzero, lo aprii e lo poggiai sul lavandino per alzare le maniche della felpa che indossavo nonostante facesse caldissimo e fossi sudato fradicio.

Non ero lucido in quel momento, non ero mai lucido quando facevo quel genere di cose.

Ripresi il coltellino dalla bocca e poggiai la punta sul mio avambraccio, dopo pochi secondi che fissavo quella scena affondai il coltello nella mia carne e mi procurai l'ennesimo graffio.

Dopo tre graffi iniziai a riprendere lucidità e a quel punto posai il coltellino e presi le garze da dentro lo zaino, sciacquai il braccio, lo fasciai e mi cambiai la felpa perché quell'altra era piena di sangue.

⚠️(Fine)⚠️

Rimasi un'altro minuto a fissare il mio braccio, ogni volta che facevo cose del genere me ne pentivo subito dopo.

«Hyunjin ci sei tutto apposto, sono più di dieci minuti che stai qui dentro» sentii dire da Felix dopo che quest'ultimo bussò «si tranquillo ora esco» raccattai velocemente le mie cose per poi uscire.

«è successo qualcosa? tutto apposto?» era visibilmente preoccupato «tranquillo tutto apposto, non trovavo la felpa nello zaino» never ending saga di diciamo la prima cavolata che ci viene in mente

«mi fido, dai andiamo, se non ci sbrighiamo rischiamo di arrivare in ritardo e poi chiudono» detto questo si girò ed iniziò a camminare verso l'uscita.

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Stavamo camminando ormai da 15 minuti, Felix era talmente impaziente che mi aveva a malapena lasciato urlare un 'disdici la prenotazione per la sala' a Liv che mi aveva guardato storto mentre rincorrevo suo fratello che era ormai fuori dallo studio.

«dove stiamo andando?» chiesi per l'undicesima volta «siamo quasi arrivati» stavo inseguendo un ragazzo che conoscevo da meno di 24h e che mi stava portando chissà dove.

«arrivati!» si fermo davanti un ristorante che dava sul mare.

Entrammo e un cameriere ci condusse ad un tavolo con vista sul mare che al posto delle sedie aveva delle altalene attaccate alle assi del capannone sotto cui eravamo.

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Avevamo ordinato e ora stavamo chiaccherando.

«allora, ci facciamo delle domande a vicenda? così ci conosciamo meglio» disse ad un certo punto «va bene».

«inizio io, qual'è il tuo nome completo?»
«Hyunjin, Sam, Hwang. Qual'è invece il tuo nome completo?»
«Felix, Yongbok, Lee. città natale?»
«Seoul in Corea del Sud. Sei mai stato in Corea?»
«No ma a settembre mi ci trasferisco per iniziare l'università. Perché indossi sempre magliette a maniche lunghe?» ammetto che quella domanda mi mise in difficoltà, e non poco «ho freddo anche d'estate».

ho detto la prima cosa che mi è passata in mente

«ieri ho parlato con Chan e da quello che mi ha detto ti piace molto il mare, come mai?»
«inanzi tutto adoro nuotare e poi ho dei ricordi bellissimi, se chiudo gli occhi riesco ancora ad immaginare il me stesso di 6 anni che tiene in braccio Liv di appena due anni mentre scappa in acqua da Rachel. Tu invece sembri molto appassionato alla danza, perché ti piace tanto ballare?» mentre parlava dei ricordi che aveva con le sorelle sembrava davvero afflitto da tanta nostalgia, quel viso leggermente triste mi fece stringere il cuore.

«mi è sempre piaciuta la danza, ho iniziato ad andare a prendere lezioni a 4 anni e da quando ho iniziato non ho mai smesso, la danza per me è un qualcosa che mi aiuta a staccare la spina, quando ballo sulle note di qualsiasi canzone mi sembra di non avere niente e nessuno intorno, non riesco neanche a pensare al passato o al futuro perché in quel momento c'è solo il presente dove ci sono solo io e la danza. Mentre ballo riesco a scappare per quel breve tempo da tutte le mie responsabilità, da tutti i miei pensieri e le mie preoccupazioni... riesco a scappare da me stesso... riesco a scappare dalla mia vita» mi accorsi solo dopo che mi ero letteralmente perso in quello che stavo raccontando.

«ti faccio un'ultima domanda, perché ieri sei rimasto lì sdraiato con me tutto il tempo?» ero davvero curioso quella domanda continuava a tormentarmi
«veramente non lo so nemmeno io, dopo che sei svenuto hai ripreso conoscenza e mi hai chiesto di abbracciarti, eri sveglio ma non sembravi presente, continuavi ad implorarmi e allora ti ho abbracciato e tu mi ti sei addormentato sulla spalla, guanto ho provato ad andarmene non me lo hai permesso, allora sono rimasto lì con te, mi stringevi a te e avevi la testa appoggiata sul mio petto, sembrava avessi bisogno di quel contatto allora non me ne sono andato» sentivo le guance bollenti, ero sicuro che fossero rosse quindi mi coprii con le mani.

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Avevamo finito di mangiare e avevamo passato il resto del pomeriggio in un parco vicino a quel ristorantino, avevamo parlato tanto e lui mi aveva raccontato praticamente la storia della sua vita, ora mi sentivo molto più vicino a lui e non lo vedevo più come uno sconosciuto, di certo non lo definivo un amico però non era uno sconosciuto.

Mi aveva addirittura chiesto il numero di telefono, in fine c'eravamo organizzati per vederci a danza il giorno dopo, fare 3 orette di lezione e poi andare al mare.

Ero felice, per la prima volta dopo anni avevo un quasi amico.

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Buonciao, scusate se ieri non ho pubblicato ma uno zio di cui non conoscevo l'esistenza è venuto a rompere

Appena potrò pubblicherò 2 capitoli.

(Tu che stai leggendo questo capitolo di notte, VAI A DORMIRE IMMEDIATAMENTE, scherzo tanto non dormo manco io)

Bye💖

•My Savior• {Hyunlix}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora