Esco dalla porta come una furia cieca, senza voltarmi indietro. Non potrei farlo.
Per rivedere quegli occhi grandi che mi fissano con innocenza e quelle rosse labbra carnose che vorrei rendere mie ogni singola volta che la vedo.
La sua bellezza è illegale. I suoi occhi sono un crimine e, se non fosse per quel briciolo di autocontrollo che ho imparato ad impormi, credo che a quest'ora l'imputato sarei io per quello che mi spingerebbe a fare quella piccoletta.
E' capace di mandarmi il cervello in tilt e a repentaglio un completo interrogatorio.
Non so nemmeno più eseguire il mio lavoro quando ho lei accanto.
Odio doverlo ammettere, ma credo che la situazione mi stia leggermente sfuggendo di mano. Ed io non posso permetterlo.
Sono sempre stato abituato ad avere tutto sotto controllo, a condurre i giochi e a dettare le regole. Ed ora mi sto lasciando incantare da una bambolina ventenne che non sa tenere a freno la lingua.
Allento di poco il colletto della divisa, che mi sembra improvvisamente soffocante, e mi fermo davanti alla macchinetta del caffè.
Il lavoro viene prima di tutto, non puoi perdere il posto, cerco di ripetermi assiduamente.
Sono già abbastanza nervoso, ma forse un po' di caffeina potrebbe aiutarmi a ritrovare la concentrazione.
Avrei tanto voluto trovare un valido motivo per incastrare quel troglodita del suo ex ragazzo, dato che la situazione che mi si è presentata tra le mani cascava a pennello. Allontanarlo da lei una volta per tutte. Ma la sua presenza mi ha completamente scombussolato il cervello.
Vederla lì, seduta davanti ai miei occhi accanto a quel buono a nulla e dover assistere a come lui la reputi come fosse ancora di sua proprietà... Per fortuna, c'era il tavolo a dividermi da lui, altrimenti sarebbe uscito dalla centrale nello stesso modo in cui ho accartocciato il foglio del verbale.
« Giornata pesante?» Michael arriva giusto in tempo per farmi notare che il caffè sta per uscire dal bicchiere di plastica. Schiaccio il pulsante della macchinetta senza dire niente ma spero che dal mio sguardo capisca che non ho intenzione di esprimermi oggi. Come gli altri 364 giorni dell'anno.
« Niente di diverso dal solito.» taglio corto.
Lui mi lancia un'occhiata incerta.
« Non direi... Stai mescolando il caffè con una bustina di zucchero.»
Cazzo.
Ha ragione e tento di rimediare il prima possibile.
« Sai com'è, a Newport c'è sempre un sacco da fare...»
« Già, ho visto.» riconosce lui.
« Nora mi ha accennato che dovevate interrogare due presunti criminali, prima.»
Sì, un troglodita e una ladra di pensieri proibiti.
Annuisco senza però entrare nei dettagli.
« Anche se prima, sbirciando, mi sembrava di aver visto nella sala la ragazza che hai portato qui la volta scorsa.» la prende larga, anche se immagino conosca già la risposta.
So che si sta riferendo a Nesta. E adesso come ne esco?
« Sì, era lei.»
« Che le è successo, si è ficcata nei guai? Sarebbe un peccato, perché è davvero una bella ragazza, e sembra anche brava, mi dispiacerebbe se-»
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MR. POLICEMAN
ספרות לנערותLei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e freddo come il ghiaccio. Nesta Roberts è un mix di figuracce, autoironia e goffaggine. Quando viene assunta a lavorare come barista al Ruby's, u...