Capitolo 16 - Honey

438 22 12
                                    

Uomini primitivi cosparsi di terra che hanno perso il dono della parola. Eravamo colpevoli di un crimine che faceva male solo a noi stessi. Theo stringeva il mio braccio come se stesse per cadere giù da un dirupo e sentivo il sangue in attesa di riprendere a scorrere normalmente. Disprezzavo me stessa per l' istinto primordiale non placato e piangevo per la vergogna.
- Io... devo andare.- Tentai di sciogliere il nodo che mi stringeva la gola mentre parlavo, ma come un'ancora incastrata tra le alghe velenose di un oceano profondo, la mano di Theo non cambiò posizione.  A quel punto sentii la rabbia pervadere lentamente il mio corpo e trovare una via di fuga dalla bocca.
- Me lo hai chiesto tu di andare, ricordi? E io me ne sono andata. Sono corsa via, lontano, pregando ogni giorno che mi venissi a cercare; ti ho aspettato. Ti ho aspettato tutte le notti che  comparivi nei sogni che mi facevano svegliare grondante di sudore e ho smesso di dormire; ti ho aspettato quando facendo colazione, il caffè mi andava di traverso, perchè mi ricordava te e ho smesso di mangiare. Ti ho aspettato quando guardavo il telefono sperando in una notifica che non sarebbe mai arrivata e ho smesso di rispondere. Ti ho aspettato quando tutti mi dicevano che  dovevo starti lontano e ho smesso di frequentarli. Oggi però... oggi non ti aspettavo più; mi sentivo forte, potente, aperta alla vita  di nuovo, dopo tanto tempo e invece eccomi quì, a lanciarmi di nuovo dallo stesso aereo per l'ennesima volta, come se non sapessi quanto male avrebbe fatto non aprire il paracadute.-
Sentii la presa attorno alla mia mano diventare più leggera, ma quando mi girai Theo mi trascinò giù. Ero un cumulo di terriccio e lividi. La mia testa era finita sul petto graffiato che non aveva smesso di sudare freddo nemmeno un secondo; sentii il suo cuore battere, flebile. Già, il padrone sconsiderato lo teneva attaccato alla vita con un filo sintetico che si divertiva a bruciare ogni giorno con un accendino. Eppure, quel suono era permeo di magia. Se solo si fosse accorto del potere intriso lì dentro; conservava dentro di sè isotopi di uranio e plutonio. Con un'energia simile puoi distruggere il mondo o puoi salvarlo, ma lui, li stava usando solo contro sè stesso.
-Non c'è giorno in cui non ti abbia pensata, in cui la mia chitarra non abbia sentito parlare di te. Ho provato a starti lontano, a stordirmi per non pensare; ma tu venivi sempre. Nessuna sostanza ti ha impedito di seguirmi come un'ombra giudicante tutte le ore del giorno. Ketamina, cocaina, benzodiazepine, amfetamine, non ti ha fermato niente; la morte ha smesso di farmi paura, ma al contrario, sembrava l'unico modo per smettere di pensare che non avrei mai dovuto averti. Quando ti ho vista da Loren, svenuta per colpa mia, ho pensato che ferirti potesse essere l'unico modo che ti avrebbe fermata dal  distruggerti con me. Se solo sapessi cosa ho fatto dopo. DIO. Fortuna io sono perseguitato da una ragazza che non potrò mai avere. Hai idea di quanto sia atroce per me convivere con questa certezza? Oggi quando ti ho vista con quel tipo... lo avrei ucciso se non mi avessi fermato; non ero in me, il mio corpo ha agito da solo e mi sono ritrovato pieno di sangue. Ti prego uccidimi, uccidimi, sono troppo codardo per farlo da solo. -
Il manico di un coltellino attraversò il mio pugno. La punta affilata era puntata sul torace di Theo. L'acciaio rifletteva i suoi capelli da Joker e io stavo perdendo la pazienza. La bomba stava per scoppiare e sentivo ticchettare il tempo incessantemente.
Lanciai il coltello tra il buio del bosco poi gli presi la faccia tra le mani e tra le lacrime pronunciai:
-Ti amo.-
Lo avrei amato sempre. Non ho mai avuto voce in capitolo. Fili rossi, anime gemelle , Yin and yang. Avevo sentito tante storie sull'amore, ma mai avrei pensato che sarei stata travolta da uno tsunami di tale entità. Non puoi metterti contro la legge fondamentale che regola l'universo. Avevamo alterato tutti gli equilibri dell'ecosistema, provato a distruggere tutto, ma gli alberi, la luna e la terra, quella notte hanno urlato fortissimo affinchè smettessimo di ingorarli. Siamo sempre stati noi, con le mani intrecciate a kilometri di distanza, esattamente come quella sera quando, dar spazio alla parte animalesca rispetto alla senziente, si era rivelata una strategia vincente. Sembrava tutto così palese, semplice. Meno se, meno ma. Non ci rimarrà nulla, se non il ricordo delle emozioni che ci hanno tolto il pavimento sotto i piedi.
Theo mi baciò come non aveva mai fatto. Non c'era foga, non c'era rabbia, solo il dolce miele delle api regine. Nel buio, sembrava aver ripreso a vivere e mi domandai perchè allora si fosse opposto così tanto alla mia presenza.
- Scappiamo via.- Quelle parole mi sembrarono un macigno che non riuscii a scansare.
- Perchè mai? Perchè dovremmo andarcene? Stai realizzando il tuo sogno.-
Theo mi raccontò i pezzi mancanti della storia. Il senso di dovere verso Lean, i debiti con Roi, gli accordi con la casa discografica. Improvvisamente mi sentii una stupida, non avevo mai pensato cosa volesse dire essere una celebrità. Non mi ero mai messa nei suoi panni. Lo avevo odiato con tutta me stessa e invece aveva sofferto in silenzio fino a quel momento. Era colpa mia se aveva ripreso a fare uso di sostanze, se non mi avesse mai conosciuto, adesso starebbe pensando solo alla carriera e sarebbe felice. Una nuvola nera incupì la mia mente. I tasselli sembravano tornare al loro posto, ma io mi sentivo il pezzo sbagliato di un puzzle di cui non dovevo fare parte.
- Perdonami. E' colpa mia.- Dissi tra le lacrime.

Theo si alzò in piedi illuminato dalla luna come una fenice che risorge dalle ceneri. Era sporco, scalzo e mi tese la mano.
- Corriamo. Ci dovrebbe essere un fiume alla fine del bosco. Troveremo un modo e staremo insieme per sempre.-
Non so se avesse detto quelle parole per calmarmi, ma cancellarono ogni ferita intagliata. Non mi preoccupai nemmeno di quanto la promessa potessere essere veritiera. Ero viva, sentivo di nuovo, provavo di nuovo qualcosa,  perciò mi alzai e lo rincorsi, alla ricerca dell'acqua che mi avrebbe lavato i peccati.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

LinoleumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora