Capitolo 2- Non puoi dire di no

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-Ragazzi consegnate- Disse la mia prof di matematica.

Erano le 13:30 e quella giornata scolastica era finalmente giunta al termine.  Raccolsi il mio zaino e consegnai il compito. Devo ammettere che pensai di aver superato le mie aspettative e di poter  arrivare al cinque, forse sei, se la prof fosse stata clemente con i voti.

Mentre stavo per varcare il ciglio della porta, una mano si posò sulla mia spalla.

-Hey sis com'è andata?- Disse Flaminia.


Flaminia era una mia compagna di classe con cui avevo legato particolamente nell'ultimo periodo. Ci conoscevamo ormai da quattro anni e mezzo, ma il nostro non fu amore a prima vista, anzi, devo dire che i primi giorni di scuola non la sopportavo affatto. La prima volta che la vidi pensai che fosse una ragazza davvero bella, e che avrebbe potuto avere tutto ciò che desiderava dalla vita. A quasi cinque anni di distanza, posso affermare con certezza, che fui colta da un'invidia incontrollabile nei confronti dei suoi bellissimi capelli biondi e che per quel motivo, rimasi prevenuta nei suoi confronti per anni. In terza liceo i miei genitori, presi dai loro mille impegni, dimenticarano di venirmi a prendere. Li aspettai seccata per un'ora, fuori dal portone di scuola. Quel giorno Flaminia, come spesso accadeva, venne trattenuta da alcuni ragazzi che le facevano il filo; io invece, me ne stavo lì da sola, a fissare quel gruppo di adulatori, mentre spacciavano manfrine gratuite.

Flam si muoveva con un vecchio scarabeo ereditato dal fratello maggiore e prima di girare la chiave per accendere il motore, si rivolse verso di me e disse:

- Sta per piovere, salta su che ti accompagno a casa-

- I miei genitori arriveranno a breve- Le risposi,

ma lei mi passò comunque il casco. Lo presi e senza dire niente salì sul motorino. Restai in silenzio per quasi tutto il tragitto, ma Flaminia non sembrava turbata dal mio atteggiamento, anzi cercò di mettermi a mio agio. Confrontandomi con la mia coscienza dovetti ammettere che, non solo Flaminia era una bella ragazza, ma che possibilmente sarebbe stata anche una persona interessante da conoscere e una buona amica. Da quel giorno il nostro rapportò cambiò radicalmente e oggi penso di poter affermare con certezza che, aver fatto dietro front con il mio ego, sia stata una delle scelte migliori della mia vita.



-Come vuoi che sia andata?- Dissi ridendo.

- Per questo ci sono io, la tua fata salvatrice portatrice di "good vibes" pronta a servirti. Sei stata tutta la mattina con la testa per aria, anche a ricreazione sei rimasta attaccata al cellulare, va tutto bene?- Disse Flaminia

-Ma si, tutto bene... Ero solo in ansia per il compito, tutto quì.- Mi resi conto che quel giorno dovetti apparire più svampita del solito agli occhi degli altri; Theo aveva piantato le radici nei meandri più profondi del mio ippocampo, per cui difficilmente riuscii a rimanere concentrata quella mattina.

- Senti un po'... Hai degli impegni sabato?-  Chiese Flaminia

- Mia mamma compie gli anni e ha organizzato una festa con i suoi amici, perchè?- Risposi

-Ricordi Riccardo Mengoli?- Chiese Flaminia

- Ma chi il tuo vicino della casa al mare?- Domandai

-Esatto proprio lui. Suo fratello suona in una band emergente al Rocket sabato, mi ha regalato due biglietti per andarli a vedere.-

Dopo quelle affermazioni, pensai che le probabilità che il gruppo a cui si riferisse fossero proprio gli Weirdos erano davvero basse, ma nonostante ciò, il mio cuore iniziò ad accelerare inaspettatamente. - Come si chiamano questi sfigati?- Domandai

- Gli Verido, mi sembra- Disse Flaminia

-Intendi gli Weirdos?- Chiesi con voce tremolante

-Si esatto... Ma li conosci?- Domandò Flaminia

-Nono, ho visto un volantino pubblicizzava l'evento- Risposi.

Non so perchè mentii, ma non riuscivo a controllare le mie emozioni, ero incredula rispetto a quanto stesse accadendo. Eppure, non c'era alcun motivo per cui mi sentissi in quel modo. -Vabè, comunque ti accompagno, non resisterei tutta la sera ad ascoltare  dei cinquantenni ubriachi che cantano al karaoke.- Risposi

- Visto che miglioro di gran lunga le tue giornate? E fammelo un sorriso suuu! Vedrai che ci divertiremo, Riccardo è molto simpatico.

Comunque... Si sta facendo tardi, torniamo a casa. Ti scrivo dopo le varie info su whatsapp.- Finì Flaminia.

-Ok dai a dopo.- Dissi

Passai l'intero pomeriggio in uno stato di alienazione, ascoltando la musica di Theo. Mi sentivo una bimba di dieci anni che si innamora platonicamente di un cantante per la prima volta. Ascoltarlo mi faceva venire voglia di stringerlo fortissimo e dirgli -Non sei da solo, ci sono io per te- Poi mi addormentai, senza accorgermene, mentre il mio viso si era riempito di lacrime.

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