Mi sedetti davanti la finestra. Il sole stava tramontando e l'indomani sarebbe ricominciata la scuola. Ero in ansia. Quello che sarebbe iniziato l'indomani, sarebbe stato impegnativo e pieno di emozioni. Sarebbe stato l'anno della maturità, l'anno dei miei diciotto anni. Sapevo che avrei dovuto studiare molto, ma avevo la certezza che Paul mi avrebbe aiutata. Con Paul c'è una fortissima amicizia da quando eravamo piccolissimi e mi ha aiutata in un periodo piuttosto brutto della mia vita. Ero nervosa. Il primo giorno di scuola mi ha terrorizzata da sempre. Mi venne in mente l'estate che era appena finita. Mi venne in mente il campeggio con la famiglia di Paul, le nuotate in piscina e il sole che picchiava forte sulle onde del mare. Ma in quel momento stava finendo tutto, avrei dovuto aspettare quasi un anno per rivedere l'estate. Una nota di malinconia mi invase, ma qualcosa dentro me mi diceva che sarebbe stato un anno stupendo e che non dovevo temere nulla. Mi alzai dalla sedia e scesi in cucina, dovevo preparare la cena ed era già molto tardi. Vivevo sola con mio padre, quindi tutti i lavori di casa toccavano a me.
Vidi mio padre seduto sul divano che russava davanti la televisione. Mi avvicinai, lo svegliai e gli chiesi cosa voleva per cena. Lui, come ogni sera rispose: << Cucina quello che vuoi, lo sai che adoro pazzamente la tua cucina! >>
Non sapevo perchè gli facevo ogni sera la stessa domanda, dava sempre l'ennesima risposta. Ma continuavo sempre a farla, perché speravo che qualcosa cambiasse ogni tanto, per me la routine era molto noiosa.
Andai in cucina e preparai un piatto di pasta a mio padre, io non avevo molta fame. Dopo aver fatto mangiare mio padre, salii in camera mia, accesi lo stereo e iniziai a cantare. Anche cantare dopo cena era la routine, ma questa non mi stancava. Adoravo cantare. Qualche giorno prima avevo fatto un'audizione per una scuola di canto e ballo pomeridiana. Desideravo tantissimo entrare in quella scuola e speravo con tutto il cuore che l'audizione fosse andata bene. Mentre cantavo mi venne in mente che erano due giorni che non guardavo la buca delle lettere e che forse la risposta era arrivata e io non lo sapevo. Mi infilai le scarpe, scesi in cucina e poi uscii dal portone di casa. C'erano molte lettere. Le presi tutte e andai in cucina. Con molta fretta lessi che cos'erano. La maggior parte erano bollette, ma alla fine trovai la lettera. Mi fermai a fissare quella lettera, non avevo il coraggio di aprirla. Ad un tratto mio padre mi venne accanto, prese la lettera e l'aprì.
Il mio cuore si fermò per un secondo. Mio padre lesse e scoppiò a piangere, ma non capivo se per gioia o per dolore. Gli tolsi la lettera dalle mani e lessi cosa c'era scritto:
" Cara signorina Aurora, volevamo comunicarle che ha lei ha tutte le competenze necessarie per entrare nella nostra scuola. Giorno lunedì sedici settembre venga a scuola alle due e trenta, porti tutto quello che serve per affrontare le lezioni.
A presto rivederci. "
Non sapevo che dire. Rimasi impietrita. Uscii di casa e andai a bussare a casa di Paul, oltre che amici eravamo anche vicini di casa.
<< Ma che ci fai qui a quest'ora? E poi in pigiama? Entra forza. >> disse Paul vedendomi. Andammo nella sua stanza senza farmi vedere dai suoi genitori e da sua sorella, cosa potevano pensare se mi vedevano in pigiama?
Appena Paul chiuse la porta della sua stanza, lo abbracciai con forza e iniziai a piangere.
<< Sono stata presa! Sono stata presa alla scuola di canto! >>
<< E' stupendo Aurora! >>
Gli mostrai la lettera e si emozionò anche lui. Era lui che mi aveva iscritto e che mi aveva convinto a provare.
<< Aurora, ma ti sei accorta che inizi domani? >>
Non me ne ero accorta. Ero rimasta alla frase " ... lei ha tutte le competenze per entrare nella nostra scuola."
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Stai accanto a me
RomanceAurora è una ragazza con un passato molto triste, ma con tanta voglia di vivere. Lei ha un sogno, diventare una ballerina-cantante di teatro come lo era sua madre, scomparsa quando lei aveva 13 anni. Inizia a frequentare un'accademia, dove preparano...