Io e Paul uscimmo da casa mia e andammo davanti casa sua. Ad un tratto Paul mi prese in spalla e mi disse di tenermi forte. Lui con molta calma e sicurezza scalò casa sua arrampicandosi sulle finestre e ad un tratto eravamo sul tetto. Rimasi sconvolta.
<< Apri gli occhi Aurora. Siamo sul tetto. >>
Appena gli aprii vidi che Paul aveva preparato tutto. C'era una tovaglia per terra con qualche toast sopra. Ci sedemmo e mangiammo senza parlare. Dopo aver mangiato, Paul tolse i resti dei panini e ci stendemmo a guardare le stelle.
La luna non era ancora sorta, ma le stelle erano già molto visibili. Appoggiai la testa sul suo petto e lui mi strinse molto forte con un braccio.
<< Non sono mai stato così felice in vita mia. >> disse dandomi un bacio sulla fronte.
<< Ho capito che ti amo Paul. A te non sembra strano, cioè, siamo amici da quando eravamo molto piccoli e adesso ci amiamo. Non sembra strano? >>
<< Un po', ma credo che sia normale. Ci conosciamo da una vita. >>
Dopo un po' mi disse: << Lo sai quali sono le stelle più luminose del cielo? >>
<< Quali? >>
<< I tuoi occhi Aurora. Sei bellissima. Ti amo da tanti anni ormai, ma adesso... ti amo ancora di più. >>
Le sue labbra toccarono le mie molto delicatamente.
<< Mi posso considerare la tua fidanzata? >> dissi ridendo.
<< Certo amore mio. >>
Alla fine ci addormentammo abbracciati. Era stupendo stargli così vicino. Mi sentivo protetta. Era stata la prima notte che non provavo quella voragine al petto che mi perseguitava da anni.
Io mi svegliai per prima. Il sole stava appena sorgendo. Guardai dormire Paul. Aveva il battito regolare, ma quando lo baciai sentii chiaramente il suo battito accellerare. Mi amava davvero, e il suo cuore non voleva nasconderlo.
<< Devo andare a casa prima che mio Padre si accorga che non ho dormito a casa, sarebbe una tragedia. >>
All'istante Paul si mise all'impiedi, mi prese in braccio e saltò dal tetto.
<< Ma come fai ad essere così agile? >> chiesi appena i miei piedi toccarono il suolo.
<< Ho i miei segreti. >> disse un secondo prima di afferrarmi dai fianchi.
Restò imbambolato davanti ai miei occhi.
<< Devo aspettare ancora molto per ricevere un bacio? >>
Mi baciò e andai a casa. Entrai a casa molto silenziosamente per non farmi sentire da mio padre. Per fortuna mio padre non era ancora sveglio. Quel giorno sia io che lui non dovevamo lavorare- studiare. Aprii lentamente la porta della stanza e per poco non mi venne un infarto. Alice era seduta sul mio letto che mi aspettava.
<< Che ci fai qui Alice? Mio padre sa che sei qui? >>
<< Certo che no Aurora. Mi credi una sciocca? Come è andata con il tuo nuovo fidanzato? >>
Feci un sorriso e mi sedetti accanto a lei. Ero stanca, ma felice. Ad un tratto mi venne in mente una cosa e dissi: << Ieri sera hai detto che tu sai qualcosa su mia madre? >>
<< Pensavo non lo volessi sapere. >>
<< Sputa il rospo Alice. >>
<< Tu sai che quando avevi tredici anni è fuggita con il suo amante, ma non andò così. Almeno non in parte. Aveva un'amante, ma un amante vampiro. E' dovuta andare via perchè dopo la trasformazione tutti i vampiri non sanno controllare il loro istinto di uccidere, ci vuole qualche anno per riuscire a diventare quasi immuni all'odore del sangue umano. Se sarebbe rimasta ti avrebbe uccisa e avrebbe ucciso anche tuo padre. Per non fare sospettare niente, ha buttato il suo abito da sposa e ha lasciato una lettera a tuo padre dicendogli che non lo amava più, ma non era così. Amava più tuo padre del suo amante, ma se ne accorse dopo la trasformazione. Dopo la trasformazione ogni vampiro novello capisce con più sicurezza i suoi sentimenti. Vorrebbe riabbracciarti, ma ancora non sa dominare la sua sete. E' normale. Mia madre si è potuta avvicinare a me dopo vent'anni dalla sua trasformazione. Io non soffro la sete e non ne ho mai sofferto, sono un vampiro strano.>>
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Stai accanto a me
RomanceAurora è una ragazza con un passato molto triste, ma con tanta voglia di vivere. Lei ha un sogno, diventare una ballerina-cantante di teatro come lo era sua madre, scomparsa quando lei aveva 13 anni. Inizia a frequentare un'accademia, dove preparano...