Capitolo 11

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Le due settimane di vacanza passarono molto lentamente. Alice mi era mancata da morire, anche se ho passato ogni singolo momento della mia giornata con il mio amore. Paul mi era stato vicino tutto il tempo perchè visto che i miei amici vampiri non erano in città solo lui poteva difendermi dall'angelo. Durante queste vacanze avevo fatto la scoperta più bella della mia vita, una scoperta che avrebbe cambiato la mia vita per sempre, ero incinta. A Paul avevo deciso di non dirlo e ad Alice glielo avevo detto per telefono. Rose non si era fatta ne vedere  ne sentire e nemmeno Jared si era visto a casa dei genitori di Alice. Finalmente era arrivato il giorno dell'arrivo degli sposi novelli. Paul mi accompagnò a casa di Alice e se ne andò subito, doveva ancora fare i compiti delle vacanze. Durante queste vacanze avevamo litigato sul serio, anche se il motivo del litigio era dolce. Avevamo litigato perchè stava trascurando lo studio per colpa mia, lui si giustificò dicendo che doveva proteggermi e che poteva fare benissimo entrambi. Misi il broncio, ma non passarono cinque minuti che Paul mi abbracciò, mi chiese scusa e mi disse che si sarebbe impegnato un po' di più. Eravamo sembrati mamma e figlio, mancava solo la paletta per suonargliele. Paul dopo il nostro litigio sembrava finalmente soddisfatto, non riusciva a sopportare il fatto che non riusciva a farmi arrabbiare per poi costringerlo a chiedermi scusa, lui diceva che gli piaceva la mia espressione arrabbiata. 

Mancavano pochi minuti all'arrivo di Alice e Cris. Sarebbero spuntati dalla foresta, lo stesso posto da dove erano scomparsi due settimane prima. Appena la madre di Alice sentii i pensieri della figlia a una certa distanza, ci catapultammo tutti fuori ad aspettarli. Alice era stupenda, aveva un sorriso sincero stampato sul volto e stringeva forte la mano di Cris. Appena mi vide Alice si buttò tra le mie braccia e mi sussurrò all'orecchio che aveva sentito la mia mancanza. Dopo che salutai Cris entrammo in casa. 

<< Aurora, che ha combinato quel pazzo di mio cugino e quella lunatica di Rose? >> disse Alice buttandosi sul divano.

<< Non li vedo dal giorno del tuo matrimonio. Rose è venuta a casa mia, mi ha confessato che si è innamorata del bel fusto, come lo chiama lei, poi Jared ha bussato alla mia finestra e se ne sono andati via. >>

<< Jared è proprio un irresponsabile, potrebbe mettere in pericolo la vita della nostra amica.>>

Io capii all'istante cosa intendeva Alice. Se Rose e Jared avrebbero concepito un bambino... c'erano due possibilità, o sarebbe morta o sarebbe diventata un vampiro. Sperai che a Jared era rimasto un briciolo di cervello. 

<< Aurora, ti senti di andarli a cercare? >> disse Alice alzandosi e venendo accanto a me.

<< Andiamo, ma sai dove potrebbero essere? Due giorni fa ho chiamato i genitori di Rose e mi hanno detto che era andata con un ragazzo dicendo che sarebbero andati a sciare, ma era una bugia perchè Rose odia la neve, quindi è da qualche posto con Jared, non ci sono altre spiegazioni. >>

Alice prese il telefono che aveva in tasca e compose un numero. Dopo qualche secondo qualcuno rispose e Alice iniziò a parlare di una casa in periferia, di indirizzi e di Jared. Appena staccò il telefono mi disse che era Alexander e mi raccontò che circa quarant'anni fa anche la famiglia di Jared aveva vissuto qui e ogni tanto Jared tornava nella casa dove vivevano per stare da solo. Era molto probabile che si erano rifugiati lì. Alice mi trascinò nella sua macchina e appena mise in moto iniziò a parlarmi.

<< So che stai morendo dalla curiosità di sapere dove mi sono cacciata in queste due settimane. Abbiamo girato mezza Europa, siamo andati per primo in Francia, a Parigi, poi, dopo tre giorni, siamo andati a Berlino, ma dopo una settimana dalla nostra partenza, abbiamo deciso di andare in Inghilterra. Abbiamo traversato La Manica a nuoto. Dovevi vedere le facce dei pescatori appena hanno visto due ragazzi venire dal mare aperto mentre stava nevicando. Siamo andati a Londra e abbiamo preso una stanza di un albergo. Per due giorni non siamo usciti dalla stanza, fino a quel momento non ci eravamo fermati un attimo, avevamo girato le città notte e giorno e non avevamo trovato un momento per stare da soli. Non avevamo per niente voglia di tornare, ma mi mancavate tutti e per questo siamo tornati. Se non era per questo io e Cris forse saremmo ancora a Londra o forse avremmo deciso di andare a Dublino. A Berlino è successa una cosa che mi ha fatto ridere per tre giorni. Eravamo nella piazza in centro città e stavamo camminando mano per la mano quando una bambina è venuta accanto a noi e ha regalato una caramella a Cris, mio marito la ringraziò e mise la caramella nella tasca ma la bambina voleva vederlo mangiarla per assicurarsi che non l'avrebbe buttata e allora Cris la mangiò. Dovevi vedere la sua faccia, cercava di non fare la faccia disgustata per non ferire i sentimenti della bambina, ma nei suoi pensieri aveva voglia di vomitare. Quando la bambina se ne andò mi disse che forse aveva cercato di avvelenarlo, ma la cosa più divertente era che quella sera siamo andati nella foresta per cacciare e appena bevve il sangue della sua preda sentì ancora il sapore della caramella, lo zucchero gli era rimasto fissato nelle papille gustative visto che i vampiri non producono la saliva. Ci sono volute almeno tre litri di sangue prima che quel dannato zucchero se ne andasse dalla sua bocca. Mi promise che non avrebbe più mangiato cibo umano. Sai, a Parigi abbiamo incontrato altri vampiri, loro risiedevano da millenni lì. Vivevano nella foresta e avevano formato un clan di almeno undici persone e con loro vivevano una famiglia di licantropi. Appena li vidi trasformarsi pensai a te e quando mi hai detto che quando avresti conosciuto i licantropi le avresti viste tutte, giuro che un giorno ti porterò lì e te li farò conoscere. >>

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