Capitolo 4

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Quant'era complicato il mondo dei vampiri. Era tutto così diverso. Per tutta la strada Alice mi parlò di Cris e io ascoltavo entusiasta, amavo vedere Alice felice. 

Appena Alice spense la macchina la raccomandai del fatto che lei non sapeva niente nè dell'accademia nè di Paul. Quando entrammo nel bar vedemmo Rose e Mia sedute su un tavolino in fondo che ci stavano aspettando. Sul viso di Rose si leggeva l'impazienza, invece su quello di Mia la spensieratezza. Mia era fidanzata da quasi un anno ed era felice, era felice con il suo ragazzo. Rose invece era la tipica ragazza sveglia che non voleva nessun tipo di rapporto con i ragazzi, li considerava soltanto esseri bruti e senza stile, però era una tenerona, sapevo che un giorno si sarebbe innamorata anche lei e che la sua versione sarebbe cambiata, sarebbe diventata " tutti gli uomini sono bruti e senza stile tranne il mio ragazzo", sarebbe andata così.

Alice ed io ci avvicinammo velocemente al tavolo e, dopo averci salutato a vicenda, ci sedemmo. Io mi sedetti accanto a Rose, ma subito dopo me ne pentii. Rose mi strattonò e mi disse di sputare subito il rospo.

<< Allora ragazze, tenetevi forte. Ho due notizie bomba e ve le dico molto velocemente. Domani mattina io e mio padre andiamo in accademia per trasferirmi definitivamente e mi sono fidanzata con Paul. >>

Dissi tutto ad un fiato. Alice fece finta di stupirsi come le avevo raccomandato, e devo dire che era un'ottima attrice. Rose e Mia rimasero scioccate. << M-ma è stu-pen-do! >> balbettò Mia felicissima. Anche Rose era felice, ma solo per una delle mie novità.

<< Sono felicissima che frequenterai a pieno la nostra accademia, ma per quanto riguarda il tuo fidanzato, lo sai, tutti gli uomini sono... >>

<< Bruti e senza stile. >> dissimo in coro e scoppiammo a ridere. Ci conoscevamo così bene, era come se ci conoscessimo da una vita, non da una settimana.

Alice, Rose, Mia ed io rimasimo al bar per più di due ore. Abbiamo parlato di tutto, di Paul, delle mie domande di trasferimento, dello spettacolo, dell'accademia e del fidanzato di Mia. Vedevo Alice impaziente di tornare a casa e non poteva andarsene perchè doveva accompagnare me, allora ad un tratto finsi che mi era arrivato un messaggio di mio padre e dissi che dovevo andare, a quel punto Alice si alzò e si offrì di accompagnarmi.

<< Grazie. >> disse appena salimmo in macchina. Voleva vedere Cris. E' incredibile come il cervello cambia quando ti innamori. Ogni scusa è buona per stare con lui, e se desideri passarci tutta la vita già dal primo giorno di fidanzamento, sei proprio fregata, se succede questo hai trovato l'anima gemella.

Durante il viaggio vedevo chiaramente l'espressione impaziente di Alice. Mi rendeva felice vederla così. Fino a qualche giorno prima credeva che dopo Garret non avrebbe più trovato nessuno di speciale, ma invece è successo. A piano a piano entrambe stavamo ricominciando a sorridere sul serio. 

Alice mi lasciò davanti casa mia. Non mi diede nemmeno il tempo di scendere, nemmeno avevo chiuso la portiera che lei già aveva messo il piede nell'accerelatore. 

<< Ciao Alice! >> gridai e credevo che non mi avesse sentito, invece aprii il finestrino e mi fece cenno di saluto con la mano. 

Avevo mezza idea di andare da Paul, ma non volevo essere assillante, e poi mio padre mi aveva raccomandato di tornare presto a casa, non volevo farlo arrabbiare proprio quando aveva deciso di farmi seguire il mio sogno. Mi vennero in mente i primi mesi dopo che se ne era andata mia madre, in casa mia non era permesso ne cantare ne ballare ne ascoltare musica. In quel momento, dopo cinque anni, si era convinto che avevo la stessa passione di mia madre e che non doveva odiarmi soltanto perchè assomigliavo a lei, io non ero mia madre, io ero Aurora, finalmente lo aveva capito.

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