~Capitolo 2~

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Minho pov:

Stavo finendo un progetto che mi avevano assegnato una settimana fa a scuola e, come al solito, mi sono ridotto fino all'ultimo per farlo e adesso sono ancora qui seduto su questa scrivania, a quasi le 10 di sera che devo finire uno stupido progetto per il giorno dopo.

Non so cosa abbia pensato di preciso il me di 3 anni fa quando ha deciso di iscriversi a questa maledetta scuola. Si mi piaceva disegnare, ma nient'altro. Oltretutto la mia situazione economica a casa non è delle migliori e ovviamente che scuola ho dovuto scegliere io? Un liceo artistico ovviamente. Dove si spendono centinaia di soldi solo per un quarto del materiale a noi assegnatoci.

Se devo dire la verità, non sono affatto una persona felice. Ho solo 17 anni e ho già sbagliato tutto nella vita.  Spesso vorrei così tanto tornare indietro e fare scelte diverse, e non solo in ambito scolastico.

Dopo neanche 30 minuti mi ero già stancato di quello stupido progetto, iniziato e ovviamente, cosa che avrei dovuto fare per il giorno seguente, finito da solo. Come il resto dei progetti oltretutto. Nessuno mi odiava non fraintendermi, anzi a volte vorrei che le persone mi odiassero per lasciarmi un po' stare, semplicemente non volevo nessuno intorno. L'unico amico che ho è Hyunjin che fa un'altra scuola. Non so con che pazienza sia stato al mio fianco per tutto questo tempo ma ne sono veramente grato. Mi ha aiutato molto negli anni e continua a farlo.

"Basta mi arrendo è impossibile da fare!" era l'ennesimo tentativo che facevo per scrivere uno stupido e insignificante titolo. So disegnare di tutto nessuno mi può battere nel disegno se è per questo, ma i titoli...SONO LETTERALMENTE IMPOSSIBILI.

Detto questo mi alzai e decisi di andare a mangiare in un ristorante vicino casa dove sono solito andarci.

"Minho dove stai andando? È tardi" Mi chiese mia madre che come al solito era preoccupata per me.
"Tranquilla mamma vado un po' fuori torno presto" dissi accennando un sorriso.

Le volevo un mondo di bene, si è sempre preoccupata tantissimo per me ma a volte era un po' troppo iperprotettiva. E io non volevo mangiare a casa volevo uscire e sfogarmi un po'.

"Ok....maa, esci così?" mi chiese titubante.

Ecco una cosa negativa di lei. Mi ama molto e mi protegge ma il 70% delle cose che faccio lei è contro. Alle medie volevo farmi un orecchino. Lei non era d'accordo. Uscivo con un certo tipo di persone. Lei non era d'accordo. Ho scelto il liceo che volevo. Lei non era d'accordo. Ho uno stile tutto mio e che a lei non piace assolutamente perciò anche qui non è d'accordo. Mi sono tinto i cappelli. Si arrabbiò molto e non era, ovviamente, d'accordo.

Ma dopo vari anni ho iniziato un po' a fregarmene sinceramente se no sarei rimasto rinchiuso in casa come Rapunzel e senza nessun diritto.

Mio padre? Beh semplicemente è scappato con un'altra donna circa 5/6 anni fa.

Dopo un po' raggiunsi il locale dove andavo spesso. Aprì la porta e notai subito un ragazzo da me conosciuto.

Il famoso Han Jisung.
Noto da praticamente da tutta la scuola date le sue piccole bravate, la sua grande gioia di vivere e l'emozione che ci metteva per fare praticamente tutto.
Non ci ho mai parlato e non lo farò di certo ora che ce l'ho davanti, perciò mi limitai di continuare a camminare verso il tavolo dove andavo sempre.

Non provo nessun rancore verso quel ragazzo, non me avrei motivo ovviamente, non ha e non mi ha fatto nulla di male. Semplicemente lo invidio molto. È completamente l'opposto di me. È un raggio di sole che vede in tutte le cose che guarda una bellezza unica, anche nelle cose brutte. Sempre positivo e sempre allegro.

Comunque non ci pensai più di tanto e mi limitai a ordinare la mia solita pizza e stare da solo in pace.

a look | minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora