~Capitolo 16~

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Jisung pov:

La sveglia suonò alle 7, come ogni mattina, e come ogni mattina devo stare i miei soliti 40 minuti in più a letto per poi arrivare in ritardo.
Già, ero ancora in ritardo ma ormai non si stupiscono più neanche i professori.
Corro usando tutti i muscoli delle mie gambe per riuscire ad arrivare in orario, anche perché le prime due ore avevo plastiche, e la prof non è una delle più simpatiche che io conosca.

"Han Jisung, anche oggi ritardo vedo" mi disse la prof con uno sguardo omicida.

"Scusi prof ho impostato male la sveglia" sbuffai sedendomi vicino a Felix.

"Ieri hai perso il tram e l'altro ieri avevi perso il telefono. Oggi la sveglia...ma te le inventi mentre corri per venire a scuola?" rise Felix prendendomi in giro.

"Simpatico..."

Iniziai a tirare fuori dalla mia cartellina il materiale che mi sarebbe servito per fare l'occhio in argilla. Avevamo già fatto naso e bocca, le orecchie non ci voglio neanche pensare mi viene già il mal di pancia solo a pensarci, invece l'occhio non vedevo l'ora di farlo.
Ho sempre avuto una grande ossessione per gli occhi, sono così belli ed espressivi. Con solo gli occhi si può leggere lo stato d'animo di una persona.

Appena finí la prima ora mi stiracchiai dolorante alla schiena e alle braccia, il mio occhio era uscito abbastanza bene per ora. Avevo modellato per bene l'argilla, fatto qualche schema e alcuni schizzi su carta per poi iniziare a modellare. Ero arrivato a un buon punto contando che avevo anche fatto varie pausa per parlare con alcuni compagni di classe o con Felix.

Ero così concentrato a guardare la mia opera dall'alto che non mi accorsi di un bussare della porta.

"Buongiorno prof scusi il disturbo, dovremmo prendere della cose dall'armadio" disse una ragazza di cui non conoscevo il nome ma ricordavo di averci parlato qualche volta.

Riconobbi che fossero di terza dal secondo ragazzo che era entrato in aula, Bambam, che mi aveva fatto da tutor lo scorso anno per alcune formelle in argilla.

Mi riconcentrati sulla mia opera per continuarla, quando poi in classe entrò una terza persona, ma non ci feci caso.

"Minho puoi prendere questi?" disse la ragazza.

Mi bloccai. Erano passati due giorni da quando era successo quella cosa
a ricreazione. Il giorno dopo non mi ero presentato a scuola, per colpa di una visita, e non ci eravamo visti come detto. Poi però non gli avevo più scritto e non ci eravamo più sentiti.

Sembrava volessi evitarlo, ma ero solo in imbarazzo, e non parlarci più era l'ultima cosa che volevo fare.
Quindi presi tutto il mio coraggio, alzai la testa e aspettai che si girasse verso di me per salutarlo.

Non appena si girò la prima cosa che fece era guardarmi, come se non aspettasse altro, ma non aspettandosi che lo stavo già guardando io.
Feci un sorrisino imbarazzato salutandolo con la mano. Lui, probabilmente sorpreso, ricambiò il sorriso e mi fece cenno con la testa in segno di saluto, dato che aveva le mani impegnate.

Mi incantai a guardare i suoi occhi che sembravano quelli di un felino, sottili, taglienti, scuri... bellissimi.

Ero come stregato dai suoi occhi, ma questo momento finí quando il ragazzo lo richiamò per tornare in classe, e distolsi lo sguardo.
I tre uscirono e io ero ancora impalato a fissare il pavimento. In quei secondi che sembravano ore, ero come finito in una stanza buia con solo lui ed io, che mi fissava e-

"Non vi siete più sentiti eh?" mi chiese Felix da dietro interrompendo i miei pensieri.

"No" risposi tornando a occuparmi del mi lavoro.

Il mio amico non mi chiese più niente e mi concentrati sull'opera fino a fine ora.

...

"Tra 10 minuti c'è ricreazione, che ne dici se gli vai a parlare?" chiese Felix sbuffando mentre scarabocchiava sullo schizza e strappa durante l'ora di grafiche.

"Non so...e se non volesse vedermi?"

"Tsk, a me non è sembrato prima, vi stavate divorando con gli occhi" protestò Felix alzando lo sguardo su di me.

Volevo vederlo e parlarci, ma volevo anche evitarlo e non pensarci più.
Però avrei voluto risolvere, e per messaggio non era una delle scelte migliori.

Lo guardai e accettai "però mi devi accompagnare".

"Ahh sei impossibile Han" si lamentò Felix ma accettando.

Suonata la campanella della ricreazione, mi avviai subito verso la classe di Minho ripassando mentalmente quello che gli avrei dovuto dire una volta faccia a faccia.

Sapevo che la ricreazione la passava la maggior parte delle volte in classe quindi non doveva essere difficile trovarlo, ma una volta davanti la sua classe Felix mi chiamò.

"Oddio Jis è vero! Una mia amica di prima mi aveva chiesto se l'aiutavo in una cosa. Scusa ma devo andare, ciaoo..ah e buona fortuna" Gridò Felix facendomi l'occhiolino alla fine.

"Brutto pennuto nato male lo sapevo che mi avresti abbandonato" ringhiai anche se non mi avrebbe sentito.

Sbuffando mi rigirai verso la porta dell'aula di Minho con l'intento di parlarci, peccato che era già davanti a me.

Feci un piccolo urlo per lo spavento e subito dopo mi imbarazzai a morte diventando tutto rosso.

"Ah ciao Hyung..." dissi facendo finta di niente.

Mi guardò piatto senza alcun accenno di qualche emozione "Hei Jisung" disse piano, quasi come un sussurro.

L'aria era così imbarazzante, io non sapevo cosa dire e lui aspettava che dicessi qualcosa.
"Non sei venuto ieri" parlò finalmente Minho.
Più che una domanda era una affermazione.

Mi ha cercato allora, pensai.

"Già l'altro ieri ho fatto un vaccino e ieri sono stato male quindi ero rimasto a casa" confermai.

Lui annuì soltanto distogliendo un po' lo sguardo, facendo tornare il silenzio di prima.
Decisi quindi di parlare.

"Ecco...se pensi che ti stia evitando, non è così, semplicemente in questi due giorni non ero a scuola e non ho pensato di scriverti. Non...non voglio che ci distacchiamo per quello che è successo qualche giorno fa, diciamo che...eravamo un po' agitati entrambi e la situazione ci...si ci è sfuggita di mano" conclusi tornando a guardarlo.
Non capivo se era sollevato, felice, triste o arrabbiato era semplicemente serio.

Poi sorrise "Si hai ragione, non era mia intenzione fare ciò che ho fatto non ti ho neanche chiesto se potevo, comunque si ok...facciano come se non fosse successo niente, tutto come prima" sorrise guardandomi negli occhi.

Risi e presi una boccata d'aria, sollevato che non se la fosse presa "Uff..hahah che paura, pensavo fossi arrabbiato"

Parlammo altri 2 minuti fino a quando non suonò la campanella di fine ricreazione e ci salutammo.

"Comunque...non ho voluto scriverti io prima perché pensavo di darti fastidio, ma scrivimi quando vuoi, mi fa piacere parlare con te" disse Minho prima che sparissi.

"Hyung non mi darai mai fastidio, fa piacere anche a me parlare con te quindi scrivimi quando vuoi. Ora vado, ciao ci sentiamo oggi" lo salutai sorridendo, e facendogli l'occhiolino prima di girare l'angolo e tornarmene in classe.

Ero decisamente più sollevato

a look | minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora