~Capitolo 20~

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Jisung pov:

Sapete quando tutto sta andando troppo bene?
Ecco, quel periodo era finito, anzi, era durato anche troppo.

Questi 3 anni di pace e serenità dovevano finire prima o poi, no?

5 anni prima

"JISUNG MUOVITI!" strlló mia madre dal piano di sotto.

"Un secondo arrivo! Non trovo la felpa"

Era il mio primo giorno di medie ed ero super felice, avrei cambiato classe, amici, professori e un sacco di altre cose, soprattutto...

"Jisung muovi quel culo che ti ritrovi e vieni immediatamente giù! Non ti lascerò fare ritardo anche il primo giorno si scuola delle medie" disse mia madre entrando in camera e trovando la felpa che cercavo in 0,2 secondi "Changbin ti sta già aspettando giù ed è già pronto, tu devi ancora metterti il giubbotto e le scarpe!" disse infine tornando giù.

Sbuffai sonoramente, cos'era tutta quella fretta, non ero poi così in ritardo.

Scesi mettendomi le scarpe e finalmente entrammo in macchina, io davanti e mio cugino dietro.

Finalmente ci fu un po di calma, in auto, c'era silenzio e mia madre sembrava essersi calmata.
Guardai fuori del finestrino con un sorriso. Finalmente, pensai, finalmente non mi toccava averlo ancora in classe.
Per molti bambini le elementari possono essere state bellissime, gli anni migliori, ma non posso dire lo stesso di me.
La colpa? Solo e soltanto di quel bastardo di mio cugino! È entrato nella mia vita completamente a caso e me l'ha rovinata.

Qualche anno prima è stato obbligato a vivere a casa con me e la mia famiglia, sono sempre stato figlio unico ma è come se non lo fossi mai stato, lui era lì con noi da quando avevo circa 7 anni, dato che i suoi genitori l'hanno "abbandonato". Hanno sempre detto di non voler figli ma quando sua madre rimase incita, voleva almeno provarci, anche se...fallendo.
Hanno deciso quindi di affidarcelo a noi, dato che non avevano nessun'altro. Così mia madre accettò e da allora in casa non eravamo più in tre ma bensì quattro persone. A me non dava fastidio, anzi ero felice di avere qualcuno con più o meno la mia età (aveva due ,quasi tre, anni in più di me) ma lui non la pensava così.

All'inizio era taciturno, non disturbava, stava al suo posto e in classe era come se non l'avessi mai avuto. Ma poi passarono le settimane, i mesi e lui sembrava sempre più 'arrabbiato' come. E con chi doveva prendersela? Beh con me, ovvio. Ero l'unico con cui poteva sfogarsi.
Una sera ero in camera con lui, dato che lo sentivo piangere e sinceramente mi dava un po fastidio dato che era notte fonda, quindi andai da lui per chiedere se stesse bene e di smetterla (ovviamente con rispetto e gentilezza) ma se ne uscí con: "Jisung, tu non sai neanche della fortuna che hai...i tuoi non ti hanno abbandonato a delle persone che praticamente non conosci, i tuoi non ti hanno detto in faccia 'sei solo uno sbaglio', i tuoi non ti hanno mai lasciato da solo in situazioni difficili. Sono così geloso, cavolo sono così geloso! Perché te si e io no? Ti prego sparisci e non intralciare".
Disse piangendo, buttandomi poi fuori da camera sua in modo per niente gnetile.
Avevo solo 7 anni e non capivo più di tanto, ma sono maturato abbastanza in fretta e con il tempo ho capito che lui era arrabbiato con me, per questo, da quel giorno, non era più il bambino calmo e tranquillo, ma iniziò torturarmi giorno dopo giorno, inizialmente con parole cattive che spesso mi facevano stare male, molto male, poi passò alle mani e spesso, a scuola, capitavano delle risse tra me e lui dove io ero quello che ogni volta se le prendeva di più. Era più grande e più forte quindi spesso tornavo a casa con segni violacei sul corpo, quasi mai alla faccia perché ovviamente non si doveva far scoprire dai nostri genitori. Io non dicevo mai niente perché una volta l'ho minacciato e ne sono uscito con due dita dell mano rotte, con la scusa di essere caduto dalle scale.

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