Un segreto tra me e te

1. Strategia d'ingresso

Sofia, quattro giorni prima dell'arresto

«Eccoli!! Che bello Riccardo!» Esclamò la riccia guardando l'amica «Marina ti prego, è uno stronzo!» Mormorò senza distogliere lo sguardo dai due «Carine le scarpe!!» Commentò la ragazza guardando il più basso dei due ragazzi di fronte a se «Troppo belle per essere indossate da uno sfigato» Ammise sorridendo «Sei il solito!» Esclamò prima di spostare lo sguardo sul ragazzo più alto «Ric, come stai?» Chiese con un po' d'imbarazzo «Bene tesoro, tu?» Rispose dandole un bacio sulla fronte senza curarsi della risposta di lei, spostando lo sguardo sull'amica «Sofi, vieni ti devo parlare» Asserì sorridendole prima di metterle un braccio intorno al collo e allontanarsi dai due «A me non abbraccia mai così» Commentò ridacchiando «Sei gelosa?» Domandò il ragazzo sorridendo «Forse!!» Rispose divertita

«Sofi, Sofi..» Mormorò sospirando «Lo so, ripagherò il mio debito» Promise guardandolo «Ne sono certo e solo che, sono stanco di aspettare» Spiegò guardandola «Mia nonna non ha ancora preso la pensione» Asserì mortificata generando un sorrisetto malizioso tra le labbra di costui «Un lavoretto semplice e sistemi tutto» Propose guardandola mentre in reazione a quella richiesta lei strinse le mani fino a formare due pugni, immaginando già a cosa si stesse riferendo «Non farò quello che mi hai chiesto» Precisò con tono severo, mentre lui in risposta alzò gli occhi al cielo «L'orologio del padre di Valestro, lo voglio» Precisò con fermezza «Ma quella casa è una fortezza!» Esclamò preoccupata

«Ma tu lo conosci» Disse prendendole il viso tra le mani «Esci con lui, fatti invitare a casa..» Aggiunse prima di avvicinarsi a pochi centimetri dalla sua bocca «So che troverai il modo per distrarlo e rubarglielo» Asserì fiducioso prima di poggiare le sue labbra contro quelle di lei che però si spostò all'istante «Poi siamo pari?» Domandò guardandolo mentre lui in risposta annuì «Sempre se non hai cambiato idea e vuoi passare la notte con me» Propose sorridendole «Ti porterò quell'orologio, stanne certo».

12 Gennaio, Roma

«Allora? Tutto pronto per la gita?» Chiese la donna guardando la nipote «Si zia, credo di aver preso tutto» Rispose la ragazza sorridendo «Non è poco per una settimana?» Domandò inarcando un sopracciglio «Questo è il bagaglio a mano» Farfugliò mentre faceva mente locale su cosa le potesse mancare «La valigia l'ha presa ieri Claudia, quando è passata con suo papà» Aggiunse quando intuì di non averla convinta con la prima risposta «Mmm, scrivimi quando atterrate» Asserì prima di darle un bacio sulla fronte «Certo, ti voglio bene!»

Dopo essere uscita di casa la bionda come ogni mattina prese la metro per andare a scuola "Famo sega?" Chiese un compagno di scuola sul gruppo di classe "Io no" Rispose velocemente prima d'imboccare le scale "E quando mai!! Secchiona!" Scrisse una compagna di classe prendendola in giro senza però ricevere risposta. Non appena Aurora si trovò nel sotterraneo della metropolitana diede un'ultima occhiata alla metro che, come ogni mattina l'avrebbe condotta a scuola «Lo devo fare» Mormorò prima di incamminarsi nella direzione opposta che portava alla stazione centrale.

Napoli

Erano le 09.00 del mattino quando la luce che filtrava dalla tapparella svegliò definitivamente Ciro «Sta luce di merda!» Brontolò spostando lo sguardo verso l'amico che a differenza sua dormiva beatamente «Vaffanculo, strunz!» Bisbigliò sorridendo prima di allungare la mano verso il telefono per leggere vari sms sul gruppo di famiglia h.2.40 am "Sto tornando" Inviato da Rosa; h.2.41 am "Sei in ritardo" Invitato da Pietro, cosa che fece sorridere nuovamente il moro h.2.53 am "Rosa dove sei? Vengo a prenderti" «Accidenti» Farfugliò quando si rese conto che i messaggi erano finiti e che la sorella minore non aveva dato più sue notizie "Ro, perché non hai risposto?" Scrisse prima di ricevere la risposta dal fratello maggiore in tempo zero "E' entrata poco dopo"