10. I dubbi di Carmine

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Mercoledì 16 maggio

Era passato qualche giorno dall'incontro tra Edoardo e Sofia dove entrambi erano arrivati a una conclusione, ovvero che si erano fatti prendere dal momento e nonostante in questi giorni si erano pensati l'un l'altro nessuno aveva avuto il coraggio di chiamare.

I segreti che si aggiravano intorno alla famiglia di Edoardo si stavano rivelando più dannosi di quanto previsto, specie per le infinite bugie da parte della madre che avevano costretto Sofia a fare un passo indietro in quanto non aveva nessun intenzione di risultare come lei a suoi occhi in un futuro prossimo nella quale lui avrebbe scoperto tutta la verità. Dall'altra parte l'espressione di sofferenza che la mora aveva in volto ogni qual volta che si parlava dei suoi genitori era un immagine che Edoardo aveva stampato bene nella sua mente, ragione per cui non aveva nessuna intenzione prenderla in giro recandole altra sofferenza gratuita

«Così è questa la ragione per cui ti volevi tirare indietro» Commentò il moro guardandolo mentre lui in risposta annuì «Non posso farle questo» Spiegò accennando un piccolo sorriso «Però non sai se anche lei la pensa come te» Asserì prima di accendersi la sigaretta che aveva tra le labbra «Infatti stavo pensando di chiamarla e capire la situazione» Propose prima di fare due note dalla sigaretta dell'amico «Se è tutto a posto puoi continuare» Suggerì l'amico guardandolo «Certo, non mollo! Scopriremo chi è» Lo rassicurò spostando lo sguardo sull'Audi nera di Pietro «Ci sono i tuoi» Aggiunse indicandoli con lo sguardo «Stasera abbiamo la corsa, dico a Rosa di venire là?» Chiese prima di fare un cenno con la mano in attesa che il fratello finisse di parcheggiare

«Sarà pieno di gente di merda» Gli ricordò guardandolo «Sapranno cavarsela» Rispose fiducioso prima di spostare lo sguardo sulla sorella «E poi ci saremo noi» Aggiunse poggiandogli una mano sulla spalla «Hai ragione, chiamo Sasà vedo che fine ha fatto» Asserì prima di prendere in mano il telefono e scrivere un messaggio «Sempre in ritardo eh!» La rimproverò Ciro sorridendo «Beh come immaginavo il locale non si è mosso» Commentò la piccola Ricci facendogli l'occhiolino «Gne, gne!» Esclamò mettendole un braccio intorno al collo «Non iniziate voi due!» Li riprese il padre prima di estrarre dalla tasca le chiavi «Dammi un bacio» Ordinò il moro puntandosi l'indice contro la guancia «Non te lo meriti» Rispose sorridendo «E allora non ti lascio» Ribadì facendo sempre più forza sulla presa «E dai Ciro! Mollami!!»

«Rosa, fa come ti ha detto e basta!» La riprese la mamma spazientita mentre lei si voltò a guardando il fratello «Ma', stiamo giocando» Asserì il moro infastidito «E allora finitela» Disse lanciandogli un'occhiataccia «Sasà?» Chiese Pietro guardando il castano «Sta arrivando» Disse prima di incamminarsi anch'esso verso l'entrata «Ultimamente stai esagerando» Sussurrò don Salvatore guardando la moglie «Fa sempre di testa sua, non va bene» Sottolineò sospirando «Datti una regolata» Ordinò guardandola «Cerca di tornare da New York con un altro atteggiamento» Aggiunse prima di aprire la porta d'ingresso del locale «Mi vado a scusare» Propose voltandosi in cerca dello sguardo della figlia «Rosa, vieni qui» Aggiunse richiamando la sua attenzione «Forza vai» Suggerì il moro facendole l'occhiolino

«Mia mamma non so dove sia» Ammise il castano imbarazzato guardando il capofamiglia Ricci «Sta sbrigando delle pratiche per il passaggio di proprietà tranquillo» Lo rassicurò poggiandogli una mano sulla spalla mentre qualche passo più indietro i fratelli Ricci ebbero un breve confronto «Ti sembra normale?» Chiese Ciro guardando il fratello maggiore riferendosi alla sceneggiata fatta dalla madre nei confronti della sorella qualche minuto prima «No, ma penso che papà le abbia detto qualcosa prima» Disse guardandolo «Lo spero o la prossima volta non sarò così clemente» Rispose stizzito «Facciamo così ci parlo io con lei vabbuò?» Domandò poggiandogli una mano sulla spalla «Si ma vacci giù pesante, la deve finire di trattarla male» Sottolineò senza distogliere lo sguardo dal suo «Va bene capo!» Esclamò accennando un sorriso «Vediamo di risolvere quest'altra pagliacciata» Aggiunse riferendosi al locale.

Un segreto tra me e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora