Capitolo 4

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Buongiorno e buona domenica a tutti!

Lo so che sono in ritardissimo con questo capitolo, ma ho avuto delle settimane d'inferno!

Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia e capirete da soli che siamo ad un punto di svolta.

Prometto che cercherò di essere super puntuale con i prossimi aggiornamenti!

Un bacio
Sil

Harry's POV

Grugnii nel sentire il telefono vibrare sul mio comodino e mi rigirai nel letto stringendo il corpo minuto di Allison sperando che chiunque avesse intenzione di rompermi le palle di sabato mattina, la piantasse di chiamarmi.

Smise per qualche secondo di vibrare per poi ricominciare più insistente di prima, la ragazza di fianco a me sbuffò allungando una mano alla cieca dietro la mia schiena per recuperare il dispositivo e porgermelo facendomi così capire che dovevo rispondere e lasciarla dormire in pace.

Mi salì ancora di più il nervoso nel leggere il nome del mittente sullo schermo, tanto che mi era venuta voglia di lanciare via il telefono.

Tra tutte le persone che conoscevo, Niall era proprio l'ultimo da cui mi sarei aspettato una chiamata alle otto e mezza del mattino di un giorno non lavorativo, ma anche di un giorno lavorativo perché di solito il suo cervello cominciava a funzionare regolarmente solo a metà mattinata.

Mi alzai dal letto recuperando un paio di pantaloncini da mettere addosso e sorrisi nel vedere Allison stringersi al mio cuscino e coprirsi il busto nudo con il piumone pesante.

Andai in cucina, perdendo così la seconda chiamata del mio migliore amico e con calma mi feci un caffè aspettando che il cellulare ricominciasse a vibrare.

Aspettai ancora qualche istante prima di premere il bottone verde e portarmi il dispositivo all'orecchio.

Non feci in tempo nemmeno a salutarlo che la sua voce allegra e tremendamente fastidiosa di prima mattina mi perforò il timpano.

«Brutto figlio di puttana, domani fai trent'anni!» esclamò facendomi storcere il naso.

«Mi chiami di prima mattina solo per ricordarmi che sto invecchiando?» gli chiesi divertito sorseggiando la mia bevanda calda.

«Ti chiamo di prima mattina perché Brooke è nel periodo fertile, dobbiamo darci dentro il più possibile, ormai ero sveglio e mi annoiavo»

«Per favore, Niall, tieni i dettagli per te».

Rise e non potei fare a meno di farmi trascinare dalla sua solita risata contagiosa. Niall riusciva a metterti sempre di buon umore, in un modo o nell'altro.

«Beh, in ogni caso dobbiamo festeggiare» emisi un lamento, tutte le volte che diceva così finivamo sempre per fare qualcosa che non mi piaceva.

«L'anno scorso hai detto la stessa cosa e mi hai portato in uno strip club» gli rammentai.

«Non avevi mai visto uno spogliarello, ho fatto un'opera di bene. Comunque, andiamo all'Irish, ho già prenotato e a mezzanotte quella cameriera rossa e con le tette da urlo ti porterà la torta cantandoti la canzoncina».

Aveva quasi trent'anni solo all'anagrafe, per il resto era rimasto lo stesso ragazzino troppo rumoroso e inopportuno di quando era al liceo e forse era proprio questo il bello di Niall, che in fondo non cresceva mai.

«Posso portare Allison?»

«La tua minorenne? Sì, certo è pur sempre un tuo diritto cominciare al meglio la tua prima notte da trentenne» rispose malizioso facendomi grugnire.

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