Capitolo 10

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Grace's pov

Tra le nuvole.
Ecco quello che mi stavano dicendo tutti a scuola oggi.
Anche Nicole non faceva altro che chiedermi che cosa fosse successo.
Ma come glielo spiegavo che avevo passato la serata a vedere il tramonto insieme a suo fratello maggiore?
Come glielo spiegavo che avevo la sua felpa sul mio letto, imbrattata del suo profumo?
Come glielo spiegavo che suo fratello era riuscito a prendere il mio numero in chissà quale modo?
Impossibile. Non potevo dirglielo.

«Grace ma che ti prende? È da stamattina che sei strana e ti conosco abbastanza da sapere che hai qualcosa» mi disse, preoccupata Nicole.
A volte odiavo Nicole per quanto mi conosceva bene.
Odiavo il fatto che sapesse interpretare i miei silenzi, odiavo che con solo uno sguardo riuscisse a capire se c'era qualcosa che non andava.
«Nicole sono solo stanca, non ho dormito un granché» perché un presuntuoso di prima categoria mi ha portata in spiaggia fino alle tre di notte. Oh e quel presuntuoso è proprio tuo fratello!
Non avrei potuto dirglielo.
Sapevo che lei avrebbe voluto che tra di noi succedesse qualcosa, ma chi si fidanzerebbe con una come me? Soprattutto se ero la migliore amica della sua sorellina.

Alla fine Nicole decise di lasciar perdere, entrando in classe senza dire una parola.
Sbuffai, sistemandomi una ciocca di capelli -oggi piastrati- dietro l'orecchio ed entrai anch'io in aula.
Odiavo avere dei segreti con la mia migliore amica, ma non volevo nemmeno illudermi che avrebbe potuto succedere qualcosa di serio con Michael.
Mi sedetti accanto a lei, prendendo il cellulare e notai un messaggio da un numero sconosciuto.

Mi hai per caso rubato la felpa, Grace?

E subito sorrisi come una stupida pensando al mittente del messaggio.

Mi hai preso per caso per una ladra, piccolo Michael?

Mi guardai intorno, accertandomi che nessuno mi stava guardando ma incrociai gli occhi confusi della mia migliore amica.
Mi schiarii la gola, facendo finta di nulla e tornai con lo sguardo sullo schermo del telefono, appena lo sentii vibrare tra le mani.

Stronza. La rivoglio indietro.

Ora chi glielo diceva che non avevo intenzione di ridargliela? E che, soprattutto, dormivo con la sua felpa accanto?

Forse la riavrai o forse no.

I forse non mi sono mai piaciuti, Grace.

Prima che potessi rispondere, però Nicole mi diede un calcio sotto il tavolo, facendomi alzare lo sguardo davanti a me.
Il professore era appena entrato in aula, vestito con il suo solito completo che fa andare fuori di testa tutte le ragazze del liceo. Compresa me.

«Allora ragazzi iniziamo?» disse, il professore a tutta la classe, poggiando il suo zaino sulla cattedra.

«Grace saresti così gentile da mettere via il cellulare? O sarò costretto a portarlo alla preside» mi sgridò il professore, vedendomi impegnata a rispondere al messaggio di Michael.

«Sì, mi scusi prof» dissi, arrossendo dall'imbarazzo e misi il cellulare nella tasca della felpa oversize nera.

«Ma si può sapere chi è che ti scrive a quest'ora?» mi sussurrò Nicole, spazientita ed innervosita dalla vibrazione insistente del mio cellulare.
«Nessuno Nicole» le risposi e il suo sguardo deluso mi fece sentire un peso enorme sul petto.
Dovevo dirglielo.
«Te ne parlo appena usciamo, okay?» la rassicurai, guardandola.

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