La sua voce

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POV'S TENMA
  -Ciao, Tsurugi-, dico.
Non mi sento pronto per affrontarlo, dentro di me c'è ancora una grande crepa che solo lui può riempire. Sapere che è dall'altra parte del mondo non aiuta e parlarci senza poterlo vedere è ancora peggio.
  -Ciao-, risponde.
Scende un silenzio pesante che non so come riempire. Sto già lottando contro le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi e non ho la forza di parlare.
  -Come stai?-, chiede.
Vorrei dirgli che è una domanda stupida, ma non lo faccio.
  -Bene, tu?-.
  -Io bene, tu ne sei sicuro?-, chiede di nuovo.
A quel punto mi svuoto. Le lacrime scendono sulle mie guance e la mia voce è rotta dal pianto.
  -Come pensi che stia, Tsurugi?! Ti amo e sei dall'altra parte della Terra da più di un mese, non posso vederti, non posso abbracciarti e non posso parlarti senza usare il cellulare. Non posso litigare con te per poi ridere due secondi dopo, non posso abbracciarti e non posso dirti "Dai Tsurugi, stai tranquillo"-, dico tutto d'un fiato alzando la voce.
  -Tenma...-,cerca di dire.
  -Aspetta! Mi manchi da un maledetto mese e io non posso nemmeno venire a trovarti perché non ho intenzione di lasciare di nuovo la squadra da sola. Mi manchi e vorrei odiarti per questo, ma non ci riesco perché ti amo, dannazione! Ti amo, Tsurugi e mi manchi! Ma non posso fare niente! Non posso neanche guardare una tua foto che mi si stringe il cuore! E quel giorno, maledizione, quel giorno avrei voluto fermarti, dirti di restare con me perché mi avresti ucciso se fossi partito, ma non ho detto niente, e ora, dannazione, me ne pento! Ora dimmi,come sto?!-, concudo.
Kyousuke non parla nemmeno, non ne ha la forza. Sento il suo respiro irregolare e Yuuichi avvicinarsi.
  -Tenma-, dice Yuuichi.
  -Non voglio parlare con te!-, rispondo.
Silenzio.
  -Perdonami. Anzi perdonatemi tutti e due. Yuuichi, metti in vivavoce per favore-.
  -Fatto-.
  -Grazie. Scusate, non volevo parlare così. È che mi mancate, ragazzi. Sentola vostra mancanza da quando Tsurugi ha lasciato casa mia, vorrei avervi qui di fianco a me, ma non posso. Vorrei essere lì con voi, ma non posso. E tutto questo mi fa impazzire. Scusate-, concludo.
  -Non importa, ti capiamo-, dice Yuuichi per entrambi. -Ora dobbiamo chiudere, Tenma. Ciao, ci manchi-.
  -Anche voi ci mancate. Ciao-, dico prima di chiudere la chiamata.
Mi alzo lentamente ed esco dalla stanza. Shindou è sul divano, sembra perso nei suoi pensieri. Quando mi siedo di fianco a lui sembra riprendersi dallo stato di trance in cui era caduto.
  -Come...come è andata?-, chiede a bassa voce.
Non rispondo nemmeno, non ne ho la forza e poi sono abbastanza sicuro che abbia sentito tutto. Cambio direzione del mio sguardo e lo porto nei suoi occhi. Solo ora mi accorgo che all'interno c'è una tristezza infinita.
  -Che cos'hai?-, chiedo ripuntando lo sguardo davanti a me.
  -Nulla-,dice.
  -Non mentire-.
Sento dei singhiozzi trattenuti e poi il suo respiro irregolare. Non mi volto, continuo a guardare davanti a me.
  -Mi manca. Può succedere qualsiasi cosa al mondo, ma finchè non torna qui una parte di noi sarà sempre in Italia, con lui. E noi cosa facciamo? Lui vive la sua vita e cerca di andare avanti mentre noi stiamo qui a ricordare e a piangerci addosso. Eppure non riusciamo a fare altro-, dice piangendo.
Sento che si appoggia alla mia spalla per avere un sostegno. Continuo a tenere lo sguardo fisso davanti a me per un po' di tempo, finchè non sento che Shindou si è addormentato. Lo lascio riposare sul divano, scrivo un biglietto ed esco di casa. Le brezza del tardo pomeriggio mi accoglie e giro per la città senza una meta precisa. E poi ad un tratto lo vedo. Sul campo al fiume c'è il ragazzo incappucciato che Shindou ha visto poche ore prima. Mi avvicino a lui di soppiatto, ma lui si accorge di me. Cerca di scappare, ma poi ci ripensa quando vede che mi sono fermato.
Le lacrime scendono sul mio viso e finalmente riesco a sfogarmi. Il ragazzo si avvicina a me e mette qualcosa ai miei piedi.
-Ricordalo-, sussurra.
Alzo lo sguardo di scatto ma il ragazzo si è già girato e sta già camminando verso la città.
-Aspetta! Fermati!-, gli urlo, ma lui non si gira.
Raccolgo quello che mi ha lasciato: è un biglietto "Ti sono vicino, più di quanto pensi" c'è scritto. Guardo il ragazzo che ormai è già lontano e ripenso a quello che ha detto. Ci posso giurare, ma quella era la voce di Tsurugi.

POV'S SHINDOU
Mi sveglio sentendo la porta sbattere. Mi alzo di scatto e vedo Tenma sconvolto, con le lacrime agli occhi.
-Lui è qui-, dice.
Non capisco.
-Lui chi? Tenma, parla-, dico alzandomi e avvicinandomi a lui.
-Tsurugi! È qui! Ne sono sicuro, vieni con me, forza, andiamo!-, mi dice trascinandomi fuori casa.
Non posso fare altro che andare con lui. Il Capitano mi trascina per tutta la città alla ricerca di Tsurugi. Sinceramente non credo sia veramente qui, insomma, sarebbe già venuto da noi da un pezzo no? Fermo Tenma di scatto.
-Non può essere qui-, dico sicuro di me.
-Come sarebbe a dire "non può essere qui"? Non ti fidi di me?-.
-Certo che mi fido. Però se Tsurugi fosse realmente qui, sarebbe già tornato alla Raimon no?-.
-Tu non lo conosci come lo conosco io. Ha paura. Ha paura di non essere accettato e ha paura delle nostre reazioni. Conoscendolo, sta raccogliendo informazioni su di noi così da poter scegliere il momento migliore per tornare. Lo so che è in città, oggi ho sentito la sua voce e ho un suo biglietto-, afferma mentre tira fuori dallatasca un foglio di carta con su scritto "Ti sono vicino, più di quanto pensi".
Il mio cuore salta un battito: è la sua scrittura.
-Troviamolo-,dico deciso.
Solo ora collego tutte le cose: Shigure, il ragazzo mascherato, il biglietto.
-Cerchiamo quel ragazzo incappucciato, vero?-, chiedo.
Il Capitano annuisce e poi ci dividiamo. Passa il pomeriggio, di Tsurugi nessuna traccia. Quando mi ritrovo con Tenma noto che ha lo sguardo perso.
-Forse davvero non è qui-, ammette. -Dimentichiamoci tutto, ok?-.
Annuisco,ma non sono tanto convinto della scelta. Voglio dire, il biglietto? La scrittura è quella di Tsurugi, ne sono certo. Ma in fondo è passato tanto tempo, potrei sbagliarmi.
Vado a casa camminando a testa bassa, mille pensieri viaggiano nella mia mente. Tsurugi è qui? Ci siamo sbagliati? Se è qui, perché non ci cerca? È a causa di questi pensieri che vado a sbattere contro qualcuno.
-Mi scusi-, dico imbarazzato.
-Non preoccuparti-, risponde.
Il mio cuore si ferma per un secondo, non riesco a muovere un muscolo. Per alzare il capo devo fare uno sforza immenso e quando finalmente ci riesco i miei occhi si riempiono di lacrime all'istante. Senza pensarci due volte abbraccio il ragazzo davanti a me.
-Tsurugi...-, dico tra i singhiozzi.
-Sono qui, Shindou-, mi risponde.

Non può essere vero// Inazuma Eleven Go [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora